mercoledì 20 maggio 2015

NBA, Final Conference: Curry domina ancora. Warriors avanti

usatoday.com
Golden State si prende gara 1 della finale della Western Conference, il primo atto di una battaglia già spettacolare tra Steph Curry e James Harden, i due migliori giocatori della regular season. Il debutto è di Steph: 34 punti, costruiti sul 6/11 da tre e gli 11 punti nei 5’53” finali. Ma il Barba ha lottato: 28 punti, 11 rimbalzi, 9 assist e 4 recuperi, facendo ammattire, all’inizio dell’ultimo quarto, Klay Thompson, che pure ha difeso bene su di lui. Ma non c’è stata solo la battaglia tra i due MVP in questa prima sfida per il trono dell’Ovest, condizionata dall’infortunio di Dwight Howard, costretto, da una botta al ginocchio sinistro rimediata nel primo quarto, a guardare gli ultimi 9’ (Superman ha detto che spera di giocare gara 2). Ha vinto chi ha sbagliato meno, e Houston ha dato la sensazione di poter lottare alla pari con i Warriors. Nonostante abbia perso 5 volte in 5 confronti stagionali.
Decisivo l’ultimo quarto, quando perso Howard i Rockets hanno regalato 8 palloni e concesso 16 punti in area. Oltre che su Curry, Golden State ha costruito il suo successo su Shaun Livingston, determinante con 18 punti dalla panchina, e sull’inesauribile Draymond Green (13 punti, 12 rimbalzi e 8 assist), fondamentale quando Kerr ha virato con successo sul quintetto piccolo. Thompson ha speso troppe energie cercando di fermare Harden per poter far male anche in attacco (15 punti con 6/18 al tiro). Houston ha pagato un black out di 3’ nell’ultimo periodo, su cui Golden State ha costruito un parziale di 11-0 (fino al 108-97 firmato Curry a 2’ dalla fine). Nonostante i 9 punti e 4 rimbalzi del sorprendente Capela, l’uscita di scena di Howard ha tolto ai Rockets una sicurezza sotto canestro e concesso a Golden State di trovare fortuna col quintetto piccolo. Smith, comunque positivo, non ha la stessa presenza fisica di Superman.
Houston trema quando Smith si schianta sul ginocchio sinistro di Howard a metà primo periodo, ma mentre scopre che Superman può rientrare martella con precisione: 59,1% alla prima sirena per il 31-24; addirittura 62,5% quando Brewer inchioda il 49-33 con 7’06” da giocare.
La musica cambia immediatamente dopo: Golden State tiene Houston a 2/10 al tiro con 6 palle perse negli ultimi 7’ del secondo quarto e arriva all’intervallo avanti 58-55. Il duello tra MVP sale di tono dopo l’intervallo: Harden ci mette 11 punti dopo i 7 (con 7 assist) del primo tempo, Curry risponde con 10 per l’84-79 Golden State. Howard cede al dolore al ginocchio sinistro, e allora Harden capisce che deve fare tutto da solo: maltratta Thompson, dà fondo a tutto il suo repertorio e Houston resta in partita. Fino al 97 pari, con 5’ da giocare, quando Curry (11 punti nei 5’53” finali) si esalta e trascina i Warriors sul 108-97 che lui stesso inchioda 3’ più tardi. Sembra tutto finito per Houston, anche perché Golden State finalmente capisce come si limita Harden. Ma Ariza e Smith costruiscono la rimonta che riporta i Rockets sotto 108-106 con 14” da giocare, con i Warriors che nel frattempo hanno sbagliato 4 tiri e perso due palloni. Curry, a 11” dalla fine, mette i liberi della sicurezza, Houston pasticcia nell’ultimo possesso e la Oracle Arena può festeggiare l’1-0 nella serie.

Golden State Warriors - Houston Rockets 110-106 (1-0)

Warriors: Curry 34 punti, Livingston 18 punti
Rockets: Harden 28 punti, Ariza 20 punti

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