sabato 11 giugno 2016

NBA, Finals: finalmente Splash Brothers! Warriors ad un passo dal titolo!


A un passo dalla storia. Golden State sbanca Cleveland ed è ora avanti 3-1 nelle Finals. Per chiudere col secondo titolo di fila la stagione dei record, quella delle 73 vittorie in regular season, manca solo un successo, da centrare lunedì nella bolgia della Oracle Arena di Oakland in gara 5. Servivano Curry e Thompson, ai Warriors, per rialzarsi dopo aver perso di 30 gara 3: gli Splash Brothers sono sbocciati come una meravigliosa primavera, distruggendo, con 63 punti in coppia e 11/22 dall’arco, i sogni di rimonta di LeBron James e compagni. Curry ha messo addirittura 38 punti con 7 triple in una partita, la più bella di queste Finals, in cui ha anche sbagliato tanto: ma ha ritrovato i colpi perduti e guidato da mvp l’attacco di Golden State.
Thompson ha aggiunto 25 punti e canestri chiave in un terzo quarto in cui la coppia d’oro ha ripreso a fare la differenza. LeBron James, adesso, vede avvicinarsi il fantasma delle quinte Finals perse in carriera: è mancato lui in gara 4, nonostante 25 punti, 13 rimbalzi e 9 assist. Doveva ripetere lo show della terza partita, non ci è riuscito sbagliando tutto dalla media e lunga distanza: ha chiuso con 9/13 a un metro e mezzo dal ferro, 2/8 nelle altre zone del campo, troppo poco per il Re.
Golden State ha vinto perché ha martellato 17/36 dall’arco, con gli Splash Brothers aiutati soprattutto da Barnes, Iguodala e Green. I Warriors hanno fatto la differenza nel secondo tempo, stravinto 58-42 nonostante il 38,6% al tiro, colpendo duro dall’arco e fermando James e Irving nel quarto periodo. Cleveland ha smesso di mordere nella ripresa: 36 dei 42 punti se li sono equamente spartiti James e Irving, il resto della squadra ha avuto solo le briciole. Kevin Love, dalla panchina, non ha funzionato tanto quanto Jefferson in quintetto, Smith è scomparso nel momento clou come Tristan Thompson, dominante nel primo tempo sotto canestro (5 rimbalzi offensivi) e fermo a zero nella ripresa.
Gli altri Warriors, invece, erano lì per aiutare gli Splash Brothers. Green ha giocato una partita grintosa, forse troppo visto il colpo in zona proibita a LeBron. Ma è comunque riuscito a contenere King James. Barnes ha infilato 14 punti, pesanti come i suoi 8 rimbalzi. Iguodala ci ha messo la solita intelligenza in difesa e 7 assist. Et voilà la difference, avrebbe detto il grande Alberto Sordi.
Come detto in precedenza, gara 4 è stata la più bella della serie. Tirata, tesa, piena di sorpassi e cambi al comando. Golden State prende il vantaggio alla prima sirena, 29-28 con i primi segnali di vero Curry. LeBron non è indemoniato come nel primo atto in Ohio, ma riesce a mettere in ritmo i compagni producendo però poco in prima persona (7 punti, 5 rimbalzi, 5 assist e 4 palle perse al riposo). 
Sono Irving e Tristan Thompson, ispirati da King James, a lanciare i Cavs sul 55-50 all’intervallo. Irving regala ai Cavs il massimo vantaggio, 58-50, appena comincia la ripresa, ma Golden State si aggrappa ai suoi Splash Brothers, che cominciano a fare malissimo dall’arco anche se è Iguodala, a 1’ dalla terza sirena, a firmare il 79-73 Warriors. Cleveland ribalta tutto tra fine terzo periodo e inizio quarto, sorpassando con James sull’81-79 a 11’ dalla fine.
Cleveland però si ferma lì, sbaglia 9 tiri di fila non trovando più vie facili verso il canestro. Invece Golden State, con Barnes ad aiutare gli Splash Brothers, scappa fino al 96-86 che Curry timbra a 3’22” dalla fine. James e Irving non vogliono arrendersi, ma Curry e Thompson dalla lunetta non sbagliano niente. 3-1 Warriors, per riabbracciare il Larry O’Brien Trophy serve solo una vittoria casalinga, l'appuntamento con la storia è a un passo.

Cleveland Cavaliers - Golden State Warriors 97-108 (1-3)

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