Grazie alla disponibilità dell’Ufficio stampa dello Sporting Club
Juve Caserta, abbiamo avuto il piacere di fare alcune domande a Massimiliano Oldoini, neo allenatore della compagine bianconera pronta ad affrontare il prossimo campionato di serie B, che nel suo passato vanta, da assistente della Mens Sana, il primo storico scudetto nel 2004, la vittoria della Coppa Saporta nel 2002, una Supercoppa Italiana e due semifinali di Eurolega, senza dimenticare gli ottimi risultati conseguiti a Cantù ed Avellino
Innanzitutto ben tornato a Caserta, che emozione si prova a
(ri) esordire, come head coach, a Caserta, dove hai già lavorato per 5
stagioni come assistente.
Grazie mille per il ben
tornato. Vero che ho già avuto qualche esperienza da head coach alla
Fortitudo Bologna, dove comunque c'era una situazione travagliata, con 3
cambi di panchina, ad Avellino ho fatto tutta la pre season perchè
Sacripanti era impegnato con la Nazionale.
Torno a Caserta dove sono
stato 6 anni e sono stati 6 anni bellissimi, con tante gioie (la semifinale scudetto nel 2010, i quarti di
finale di Eurocup nel 2011, la salvezza storica nel 2013 con tanti
ragazzi in campo) e qualche dolore, una città alla quale ho dato tanto e
ricevuto altrettanto.
Oggi riparto da capo allenatore e mi metto in
discussione in un campionato difficile, complicato, dove sicuramente ci
saranno delle difficoltà ma saremo pronti ad affrontarle, e darò tutto
me stesso per ripagare questa città e la società per l'opportunità che
mi è stata concessa.
Che allenatore è Max Oldoini, tecnicamente e caratterialmente.
Caratterialmente
ho avuto una grande crescita a livello piscologico, dando grosso peso
ai rapporti umani, alla solidità nelle relazioni con i giocatori,
infondendo sempre grande positività. Tecnicamente la mia crescita parte
dai giovani, dalla mia città che è La Spezia, passando per Firenze e
ovviamente Siena. Mi piace molto osservare e assorbire, sia in campo che
vedendo tante partite al video, in questi anni ho avuto tanti modelli
che mi hanno permesso di valorizzare ulteriormente il mio percorso
tecnico e umano, e col passare del tempo c'ho inserito la mia
esperienza. E' ovvio che in serie B non si può pretendere di imitare
certi modelli, ma si possono prendere degli aspetti e dei concetti e
applicarli serenamente, provando a far migliorare giorno per giorno la
squadra e vincere le partite.
Rituffandoci nel passato,
hai avuto modo di lavorare non solo con Stefano Sacripanti, ma anche con
allenatori del calibro di Carlo Recalcati, Ergin Ataman e Fabrizio
Frates. Che bagaglio di esperienza ti ha lasciato lavorare con loro.
Ogni
annata mi ha lasciato qualcosa di importante, da ognuno di loro sono
riuscito a prendere qualcosa perchè con ognuno di loro si lavorava e si
valorizzava, quindi da ognuno di loro sono riuscito a trarre qualcosa
che mi porto nel mio bagaglio di esperienza tecnica ed umana, e che sono
pronto a mettere in atto in questa mia esperienza da capo allenatore.
Tornando
al presente, un commento sul roster allestito per la prossima stagione,
che velleità ci sono e si ci possiamo sbilanciare sugli obiettivi.
La
squadra è stata costruita principalmente facendo fede agli uomini,
perchè le qualità umane sono fondamentali, quindi abbiamo principalmente
puntato su un gruppo di persone bene, che hanno voglia di mettersi in
gioco, di migliorarsi e grande tenacia.
E' una squadra con giocatori
di prima fascia, con degli under che hanno voglia di mettersi in gioco e
di guadagnarsi questa sfida, in una piazza storica ed importante come
Caserta. Ho avuto disponibilità dai senior per creare un lavoro
individuale, a latere di quello di squadra ovviamente, che possa
permettergli di migliorare ulteriormente quelle che sono le loro
caratteristiche, è importante che loro lascino un segno, un'impronta, e
che gli under la seguano per migliorare e poterci dare una mano a
conseguire dei risultati che si spera importanti, come magari la
Promozione in A2. Ci proveremo ma non sarà facile, faremo un
lavoro di amalgama importante anche se alcuni di questi ragazzi già si
conoscono avendo già giocato insieme in passato, dei piccoli gruppeti
che cercheremo, quanto prima, di far diventare gruppo. Di sicuro c'è che
non molleremo di un centimetro e daremo tutto e ancor di più per far si
che sia una buona stagione.
Che Juve Caserta vedremo sotto l'aspetto tecnico, tattico e caratteriale.
Ti
dico che abbiamo già mandato, via mail, delle tracce ai giocatori su
quello che vorremmo fare subito, mantenendo comunque le caratteristiche
individuali di ognuno di loro. Ho due punti in testa, che per me sono
fondamentali: saper passare la palla e difendere, e questi saranno i due
concetti base. Abbiamo una squadra duttile, poliedrica, che può
attaccare correndo in campo aperto, che può rallentare cercando il post
basso, ogni giocatore ha delle caratteristiche che proveremo ad esaltare
senza dimenticare i due punti cardine, saper passare la palla e
difendere.
Una curiosità mia che ti chiedo di esaudire:
un tuo parere su Leonardo Ciribeni e Marcelo Dip che, a mio modesto modo
di vedere, nei rispettivi ruolo sono due "top" del campionato.
Parto
dal presupposto che, a parte loro due, parliamo di senior come Hassan,
che ha giocato tre anni e mezzo in A2 ad Imola e Rieti, Petrucci ha
vinto il campionato a Cassino, Bottioni ha giocato la finale con San
Severo e ha vinto due scudetti giovanili con la Virtus Bologna, Sergio e Rinaldi
hanno esperienza da vendere in questo campionato.
Ti rispondo alla
domanda specifica: Ciribeni può giocare due ruoli tranquillamente, ha un
atletismo devastante, un primo passo che si vede a fatica anche in A2,
sa tirare da fuori, sa giocare in post basso, sa leggere le situazioni
ad alta intensità, viene da ottime stagioni sotto tutti i punti di
vista e vanta uno scudetto giovanile a Pesaro.
Dip è un playmaker aggiunto, io lo definisco lo "Stonerook
della serie B", sa giocare in post basso, passa benissimo la palla, sa
"rollare" bene dopo il blocco, ha mano per tirare da 5/6 metri, ha
esperienza, conosce benissimo questo campionato che ha anche vinto
recentemente a Montegranaro ed Eurobasket Roma.
Discorso giovani:
considerata la tua esperienza da allenatore giovanile sia nei club che
con le Nazionali, che approccio ci sarà con i ragazzi della cosiddetta
"cantera".
Da quando sono arrivato abbiamo iniziato già a
fare un lavoro, con Fabio Farina e Federico D'Addio che saranno i miei
assistenti in serie B e Fabio sarà il capo allenatore dell'Under 18, con
questi ragazzi, li abbiamo voluti vedere, valutare, dare degli imput,
creare una piccola base tecnica. Vogliamo che questo gruppo cresca
insieme alla serie B, non punti solo a vincere le partite ma diventi
parte integrante della prima squadra. A rotazione inseriremo questi
ragazzi agli allenamenti, li porteremo in panchina con la serie B, io
andrò a vederli giocare e mi confronterò con Fabio dandogli dei consigli
propedeudici alla crescita sua e del gruppo, per far si che, come
detto, crescano insieme alla serie B e che il loro lavoro con la prima
squadra possa fare comodo.
Allargandoci al campionato di serie B, che io definisco "maratoneta" vista la formula, che idea ti sei fatto.
Partiamo
dal presupposto che è un campionato composto da 64 squadre per 3 sole
promozioni in A2. E' una formula lunga, difficile, punteremo ad essere
pronti subito, abbiamo un inizio in salita visto che affronteremo due
squadre importanti come Salerno e Palestrina, in trasferta, nelle prime 3
giornate. Speriamo di arrivare in fondo senza problemi, con una
condizione fisica e tecnica ottimale, cercheremo di stare sempre al top
in relazione a questa formula. Lavoreremo tanto sui minutaggi,
fortunatamente abbiamo giocatori che possono giocare tutti almeno due
ruoli, e questo ci permette di avere una squadra camaleontica e con più
soluzioni e dimensioni.
Ti sei già fatto un'idea di quali potrebbero essere le avversarie più ostiche del girone e non solo.
In
relazione al nostro girone sicuramente Palestrina, Reggio Calabria e Salerno le metto un
gradino sopra le altre, Matera e la Tiber Roma hanno messo su delle buone squadre, poi bisogna vedere Napoli che squadra
costruirà. La cosa che ti posso dire di sicuro è che in questo girone
non c'è una squadra materasso, saranno tutti avversari ostici che
daranno filo da torcere ogni partita.
Riguardo gli altri gironi
sicuramente San Severo, nel girone C, è da tenere d'occhio, nel girone A
e B ci sono Omegna, Lecco, Firenze, Chieti e Cesena che hanno allestito dei rosters importanti
per la categoria.
In che rapporti sei con la società e con lo staff.
Ci
tengo a ringraziare il presidente onorario Gianfranco Maggiò e
l'amministratore unico Antonello Nevola (col quale c'è stata grande
sinergia fin da subito nella costruzione della squadra e non solo) per
l'opportunità che mi hanno concesso di tornare a Caserta e lavorare in
questa città e a questo progetto.
Vorrei ringraziare Decò e Pasta Reggia per averci
dato una grande mano con queste sponsorizzazioni, perchè non è facile, a
questi livelli, trovare chi ti dà una mano per sostenere il campionato.
Sono molto contento che dello staff farà parte il preparatore atletico
Pasquale Tancredi, che è un ottimo professionista, e lo ringrazio per il
sicuro apporto che saprà dare fin dai primi giorni di preparazione.
In chiusura, torni a Caserta dopo 5 anni. Che città hai ritrovato?
L'ho
trovata come l'ho lasciata, con una gran voglia di basket, di leggere
sui giornali notizie inerenti alla Juve Caserta, si respira basket, e la
cosa mi fa felice. Vorrei farti vedere il mio cellulare, sono stato
sovrastato di messagi e chiamate, è stata un'emozione bellissima perchè
qui la gente mi vuole bene e io voglio bene a loro.
Il passato è un
ricordo che va conservato, bisogna affrontare il futuro in maniera
diversa, con voglia e determinazione, e sono pronto a tuffarmi in questa
avventura.
Nessun commento:
Posta un commento