giovedì 9 agosto 2018

ESCLUSIVA: le prime parole di Max Oldoini da allenatore della Juve Caserta

Grazie alla disponibilità dell’Ufficio stampa dello Sporting Club Juve Caserta, abbiamo avuto il piacere di fare alcune domande a Massimiliano Oldoini, neo allenatore della compagine bianconera pronta ad affrontare il prossimo campionato di serie B, che nel suo passato vanta, da assistente della Mens Sana, il primo storico scudetto nel 2004, la vittoria della Coppa Saporta nel 2002, una Supercoppa Italiana e due semifinali di Eurolega, senza dimenticare gli ottimi risultati conseguiti a Cantù ed Avellino

Innanzitutto ben tornato a Caserta, che emozione si prova a (ri) esordire, come head coach, a Caserta, dove hai già lavorato per 5 stagioni come assistente.
Grazie mille per il ben tornato. Vero che ho già avuto qualche esperienza da head coach alla Fortitudo Bologna, dove comunque c'era una situazione travagliata, con 3 cambi di panchina, ad Avellino ho fatto tutta la pre season perchè Sacripanti era impegnato con la Nazionale.
Torno a Caserta dove sono stato 6 anni e sono stati 6 anni bellissimi, con tante gioie (la semifinale scudetto nel 2010, i quarti di finale di Eurocup nel 2011, la salvezza storica nel 2013 con tanti ragazzi in campo) e qualche dolore, una città alla quale ho dato tanto e ricevuto altrettanto.
Oggi riparto da capo allenatore e mi metto in discussione in un campionato difficile, complicato, dove sicuramente ci saranno delle difficoltà ma saremo pronti ad affrontarle, e darò tutto me stesso per ripagare questa città e la società per l'opportunità che mi è stata concessa.
Che allenatore è Max Oldoini, tecnicamente e caratterialmente.
Caratterialmente ho avuto una grande crescita a livello piscologico, dando grosso peso ai rapporti umani, alla solidità nelle relazioni con i giocatori, infondendo sempre grande positività. Tecnicamente la mia crescita parte dai giovani, dalla mia città che è La Spezia, passando per Firenze e ovviamente Siena. Mi piace molto osservare e assorbire, sia in campo che vedendo tante partite al video, in questi anni ho avuto tanti modelli che mi hanno permesso di valorizzare ulteriormente il mio percorso tecnico e umano, e col passare del tempo c'ho inserito la mia esperienza. E' ovvio che in serie B non si può pretendere di imitare certi modelli, ma si possono prendere degli aspetti e dei concetti e applicarli serenamente, provando a far migliorare giorno per giorno la squadra e vincere le partite.
Rituffandoci nel passato, hai avuto modo di lavorare non solo con Stefano Sacripanti, ma anche con allenatori del calibro di Carlo Recalcati, Ergin Ataman e Fabrizio Frates. Che bagaglio di esperienza ti ha lasciato lavorare con loro.

Ogni annata mi ha lasciato qualcosa di importante, da ognuno di loro sono riuscito a prendere qualcosa perchè con ognuno di loro si lavorava e si valorizzava, quindi da ognuno di loro sono riuscito a trarre qualcosa che mi porto nel mio bagaglio di esperienza tecnica ed umana, e che sono pronto a mettere in atto in questa mia esperienza da capo allenatore
.
Tornando al presente, un commento sul roster allestito per la prossima stagione, che velleità ci sono e si ci possiamo sbilanciare sugli
obiettivi.
La squadra è stata costruita principalmente facendo fede agli uomini, perchè le qualità umane sono fondamentali, quindi abbiamo principalmente puntato su un gruppo di persone bene, che hanno voglia di mettersi in gioco, di migliorarsi e grande tenacia.
E' una squadra con giocatori di prima fascia, con degli under che hanno voglia di mettersi in gioco e di guadagnarsi questa sfida, in una piazza storica ed importante come Caserta. Ho avuto disponibilità dai senior per creare un lavoro individuale, a latere di quello di squadra ovviamente, che possa permettergli di migliorare ulteriormente quelle che sono le loro caratteristiche, è importante che loro lascino un segno, un'impronta, e che gli under la seguano per migliorare e poterci dare una mano a conseguire dei risultati che si spera importanti, come magari la Promozione in
A2. Ci proveremo ma non sarà facile, faremo un lavoro di amalgama importante anche se alcuni di questi ragazzi già si conoscono avendo già giocato insieme in passato, dei piccoli gruppeti che cercheremo, quanto prima, di far diventare gruppo. Di sicuro c'è che non molleremo di un centimetro e daremo tutto e ancor di più per far si che sia una buona stagione.
Che Juve Caserta vedremo sotto l'aspetto tecnico, tattico e caratteriale.
Ti dico che abbiamo già mandato, via mail, delle tracce ai giocatori su quello che vorremmo fare subito, mantenendo comunque le caratteristiche individuali di ognuno di loro. Ho due punti in testa, che per me sono fondamentali: saper passare la palla e difendere, e questi saranno i due concetti base. Abbiamo una squadra duttile, poliedrica, che può attaccare correndo in campo aperto, che può rallentare cercando il post basso, ogni giocatore ha delle caratteristiche che proveremo ad esaltare senza dimenticare i due punti cardine, saper passare la palla e difendere.

Una curiosità mia che ti chiedo di esaudire: un tuo parere su Leonardo Ciribeni e Marcelo Dip che, a mio modesto modo di vedere, nei rispettivi ruolo sono due "top" del campionato.

Parto dal presupposto che, a parte loro due, parliamo di senior come Hassan, che ha giocato tre anni e mezzo in A2 ad Imola e Rieti, Petrucci ha vinto il campionato a Cassino, Bottioni ha giocato la finale con San Severo e ha vinto due scudetti giovanili con la Virtus Bologna, Sergio e Rinaldi hanno esperienza da vendere in questo campionato.
Ti rispondo alla domanda specifica: Ciribeni può giocare due ruoli tranquillamente, ha un atletismo devastante, un primo passo che si vede a fatica anche in A2, sa tirare da fuori, sa giocare in post basso, sa leggere le situazioni ad alta intensità, viene da ottime stagioni sotto tutti i punti di vista e vanta uno scudetto giovanile a Pesaro.
Dip è un playmaker aggiunto, io lo definisco lo "Stonerook della serie B", sa giocare in post basso, passa benissimo la palla, sa "rollare" bene dopo il blocco, ha mano per tirare da 5/6 metri, ha esperienza, conosce benissimo questo campionato che ha anche vinto recentemente a Montegranaro ed Eurobasket Roma.

Discorso giovani: considerata la tua esperienza da allenatore giovanile sia nei club che con le Nazionali, che approccio ci sarà con i ragazzi della cosiddetta "cantera".

Da quando sono arrivato abbiamo iniziato già a fare un lavoro, con Fabio Farina e Federico D'Addio che saranno i miei assistenti in serie B e Fabio sarà il capo allenatore dell'Under 18, con questi ragazzi, li abbiamo voluti vedere, valutare, dare degli imput, creare una piccola base tecnica. Vogliamo che questo gruppo cresca insieme alla serie B, non punti solo a vincere le partite ma diventi parte integrante della prima squadra. A rotazione inseriremo questi ragazzi agli allenamenti, li porteremo in panchina con la serie B, io andrò a vederli giocare e mi confronterò con Fabio dandogli dei consigli propedeudici alla crescita sua e del gruppo, per far si che, come detto, crescano insieme alla serie B e che il loro lavoro con la prima squadra possa fare comodo.

Allargandoci al campionato di serie B, che io definisco "maratoneta" vista la formula, che idea ti sei fatto.
Partiamo dal presupposto che è un campionato composto da 64 squadre per 3 sole promozioni in A2. E' una formula lunga, difficile, punteremo ad essere pronti subito, abbiamo un inizio in salita visto che affronteremo due squadre importanti come Salerno e Palestrina, in trasferta, nelle prime 3 giornate. Speriamo di arrivare in fondo senza problemi, con una condizione fisica e tecnica ottimale, cercheremo di stare sempre al top in relazione a questa formula. Lavoreremo tanto sui minutaggi, fortunatamente abbiamo giocatori che possono giocare tutti almeno due ruoli, e questo ci permette di avere una squadra camaleontica e con più soluzioni e dimensioni.
 
Ti sei già fatto un'idea di quali potrebbero essere le avversarie più ostiche del girone e non solo.
In relazione al nostro girone sicuramente Palestrina, Reggio Calabria e Salerno le metto un gradino sopra le altre, Matera e la Tiber Roma hanno messo su delle buone squadre, poi bisogna vedere Napoli che squadra costruirà. La cosa che ti posso dire di sicuro è che in questo girone non c'è una squadra materasso, saranno tutti avversari ostici che daranno filo da torcere ogni partita.
Riguardo gli altri gironi sicuramente San Severo, nel girone C, è da tenere d'occhio, nel girone A e B ci sono Omegna, Lecco, Firenze, Chieti e Cesena che hanno allestito dei rosters importanti per la categoria.

In che rapporti sei con la società e con lo staff.
Ci tengo a ringraziare il presidente onorario Gianfranco Maggiò e l'amministratore unico Antonello Nevola (col quale c'è stata grande sinergia fin da subito nella costruzione della squadra e non solo) per l'opportunità che mi hanno concesso di tornare a Caserta e lavorare in questa città e a questo progetto.
Vorrei ringraziare Decò e Pasta Reggia per averci dato una grande mano con queste sponsorizzazioni, perchè non è facile, a questi livelli, trovare chi ti dà una mano per sostenere il campionato. Sono molto contento che dello staff farà parte il preparatore atletico Pasquale Tancredi, che è un ottimo professionista, e lo ringrazio per il sicuro apporto che saprà dare fin dai primi giorni di preparazione.

In chiusura, torni a Caserta dopo 5 anni. Che città hai ritrovato?

L'ho trovata come l'ho lasciata, con una gran voglia di basket, di leggere sui giornali notizie inerenti alla Juve Caserta, si respira basket, e la cosa mi fa felice. Vorrei farti vedere il mio cellulare, sono stato sovrastato di messagi e chiamate, è stata un'emozione bellissima perchè qui la gente mi vuole bene e io voglio bene a loro.
Il passato è un ricordo che va conservato, bisogna affrontare il futuro in maniera diversa, con voglia e determinazione, e sono pronto a tuffarmi in questa avventura.

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