martedì 1 dicembre 2015

Serie A: il Pagellone della 9° giornata






DAVIDE PASCOLO voto 10: in estate ha resistito alle sirene milanesi dicendo di voler onorare il suo contratto con chi ha creduto in lui e gli ha permesso di vivere un sogno.
Lo sta continuando ad onorare nel modo più giusto, a suon di prestazioni, come l’ultima contro Torino: 19 punti (6/8 da 2 e 7/8 ai tiri liberi), 11 rimbalzi, 4 assist, 31 di valutazione in 27 minuti di totale rebus per la difesa piemontese, dove Ebi, White e Fantoni non sanno proprio come fermarlo, se non usare le maniere forti (6 falli subìti).
La Nazionale, la scorsa estate, è stato un sogno sfumato sul più bello, continuando così mi sa che potrà diventare qualcosa di concreto, per davvero. DADONE NAZIONALE.

RIMANTAS KAUKENAS voto 9: il prossimo 11 Aprile le primavere diventeranno 39, ma non lo dimostra, perché sembra un ragazzino appena uscito dalle giovanili. Entusiasmo, voglia, grinta, cuore grande e voglia di migliorarsi, sempre e comunque, durante la settimana e la domenica, e da lui non si può prescindere, nella maniera più assoluta.
Reggion soffre, sbuffa, rischia, ma sbanca Pistoia, Rimas ne mette 19 (5/5 da 2 e 3/5 da 3) in 27 minuti di assoluto acume cestistico, nei quali ammazza, sistematicamente, ogni velleità dei toscani, battendosi i pugni sul petto, con l’entusiasmo di un ragazzino che ha iniziato l’altro ieri. NON SMETTERE MAI.

OLIVER LAFAYETTE voto 8: non ha importato la rivoluzione e un cappello nuovo come il famoso marchese che ritornava dall’America, ma gioca un derby di alto livello scalciando critiche e voci che lo volevano fuori dal progetto milanese, chiudendo, al meglio, la sua settimana della riscossa, considerando anche l’ottima prestazione, 3 giorni prima, nella vittoria contro l’Efes Pilsen.
25 minuti, 18 punti con 13 tiri, spegne, sistematicamente, ogni velleità di rimonta di Cantù, segnando sempre quando conta e la palla scotta, dando dimostrazione che qualcuno ha fatto bene a credere in lui qualche mese fa. THE MARQUIS.

MARCO CUSIN voto 7: dominare contro Shelton e Walker diciamo che è quasi facile, ma lui lo fa mettendo in mostra un campionario che non ricordavo. A Pesaro (da ex) segna 15 punti con 7/7 dal campo, 4 canestri dei quali realizzati mescolando fade away jumper e piazzati dai 4 metri, in aggiunta a 3 schiacciate, che restano la specialità della casa. Una crescita esponenziale per un ragazzo spesso additato come poco “cerebrale” e quindi poco affidabile, ma che si sta giocando la sua stagione, onesta e sincera. GOOD JOB.

ROD ODOM/DEXTER PITTMAN voto 6: tra le mille difficoltà della Virtus Bologna in questa prima parte di stagione sembra che una luce, in fondo al tunnel, cominci ad intravedersi.
I due lunghi felsinei si caricano la baracca sulle spalle (34 punti in combinata con 12/17 al tiro, ai quali aggiungono anche 14 rimbalzi e 8 falli subìti), in barba ai 2 mesi di stop di Ray, a Penny Williams che si è dimenticato come si gioca e a Gaddy che non ci prende. Che a Bologna si stiano rivedendo due torri come si deve?  Senza scomodare Garisenda ed Asinelli ovviamente. BLACK TOWERS.

BETALAND CAPO D’ORLANDO voto 5: si, non è impressione, sono gli stessi che una settimana fa hanno preso 7. Un continuo ondeggiare, questa è la stagione di Capo d’Orlando fin qui, capace di imprese eroiche ma anche di preoccupanti passaggi a vuoto, a distanza, appunto, di 7 giorni. Le premesse per dare continuità (il recupero di Ilievski e l’esordio di Stojanovic) c’erano anche, ma poi Sassari ha iniziato a spingere e loro si sono fatti abbattere, senza colpo ferire. Continuità cercasi. DESTABILIZZA(N)TI.

RICCARDO CERVI voto 4: non decolla proprio la stagione del gigante emiliano, arrivato in Irpinia con tanto entusiasmo e voglia di far vedere a tutti (Milano in primis) di essere un giocatore vero. Dopo 9 giornate questo potenziale (?) non è stato ancora espresso del tutto (6.4 punti e 4.1 rimbalzi di media), a Bologna fa la parte dello stuzzicadenti che completa il lauto pasto del cannibale Pittman, che se lo cucina a piacimento.
In tanti speravamo che, dopo i fasti di Marconato e Chiacig, avessimo trovato un altro centro con la C maiuscola in chiave Nazionale. Ma chi di speranza vive disperato muore. JUST AN ILLUSION.

D.J SHELTON/MAURICE WALKER voto 3: altro giro altra ecatombe per il duo non proprio dinamico che dovrebbe presidiare i tabelloni della Consultinvest Pesaro, appunto dovrebbe. Anche contro Cremona riescono ad offrire pochissimo alla causa (7 punti e 2/7 al tiro il primo, un punto e 2 rimbalzi il secondo, 210 cm per 120 kg prendi 2 rimbalzi, da strapparsi i capelli per chi ancora ce li ha), Cusin sembra lo Shaq dei tempi belli e Paolini si contorce il fegato, e con lui tutti noi appassionati, che siamo costretti ad assistere a questo mesto spettacolo. A mani basse una delle coppie lunghi più scarse ed inadeguate nella storia recente della serie A. DESPERADOS.

PUBBLICO PISTOIESE voto 2: probabile che il concetto di “sesto uomo in campo” e di “pubblico caloroso” non sia stato, propriamente, inteso, nel suo senso più diretto.
Ho avuto la fortuna di assistere ad alcune partite all’interno del Pala Carrara, l’ambiente che si respira all’interno e il tipo di struttura mi piacciono molto, ma non si deve trascendere.
In 4 partite giocate, in casa, in questa stagione la Giorgio Tesi Group ha accumulato già 15.000 euro di multe, assieme a qualche squalifica/inibizione e quant’altro (quindi anche la società ci si mette), e non può essere che un arbitro si inventi le cose, perché se sputi, offendi e lanci oggetti in mezzo al campo non sei “caloroso”, sei maleducato, oltre che sentitatemente stupido. Direi che è il caso di darsi una bella calmata, ma proprio tutti. RELAX, TAKE IT EASY.

PASTA REGGIA CASERTA voto 1: chi ci capisce qualcosa aiuti anche me a capire, perché si rischia la salute mentale. 12 giorni fa Valerio Amoroso decideva di lasciare la squadra per “motivi familiari”, con conseguente risoluzione consensuale. Nel mezzo ben 7 infortuni muscolari (in meno di 3 mesi), tre subìti solo da Siva, la società decide di mandare via il preparatore Roberto Russo e di richiamare Domenico Papa, tra gli epurati la scorsa estate. Improvvisamente una telefonata tra Iavazzi e Amoroso ripara tutto e l’ala di Cercola torna in bianconero. Cosa è successo? Perché, dopo Pistoia, Amoroso, di punto in bianco, ha deciso di andar via? E cosa ha spinto il giocatore a prendere questa iniziale decisione? Perché è tornato? Il problema era il preparatore? Queste domande avranno mai una risposta? Di certo c’è che seguendo le vicende della Caserta cestistica, soprattutto quelle degli ultimi 14 mesi, non ci si annoia mai, e la tristezza infinita è che non riguardano mai il campo. BEAUTIFUL.

CLAUDIO BIZZOZERO voto 0: “Carneade! Chi era costui?” avrebbe detto Don Abbondio, nella sua stanza, mentre leggeva un panegirico in onore di San Carlo Borromeo, riferendosi al grande filosofo dell’antica Grecia.
Il Carneade, appunto, sarebbe questo personaggio qui, che di mestiere farebbe il sindaco di Cantù.
“Era facile vincere contro chi aveva un decimo del vostro bubget, vero? Adesso però la musica è cambiata! E in più, le vecchie cariatidi, sempre a galla, del basket italiota (che muovono la bocca a comando come le marionette, per dire quello che vuole chi tira i fili) ora hanno pane per i loro denti.
Bravo Dima, vai avanti per la tua strada e non farti intimorire da questi quattro morti viventi!!!!! E soprattutto non dar retta ai commenti degli eunuchi di cui l'itaGlia è piena zeppa!!!!! E' un po' come in politica: il problema di questo assurdo paese è che c'è troppa gente che per convenienza piega la testa davanti al padrone (magari in cambio di qualche briciola della torta da dividere). Ma a volte capita che salta fuori uno che non la piega più. In politica come nello sport: schiena dritta e testa alta!!!!!!! Così si fa!!!!!!!”
Ovviamente il mezzo è il social network di cui tutti siete ampiamente a conoscenza, l’animato dibattere riguarda l’ormai famosa “norma Cantù” (perché così va chiamata) che ha permesso alla compagine brianzola di tesserare JaJuan Johnson utilizzando il 7° visto extracomunitario, quando, da regolamento, i visti per tesserare giocatori extracomunitari sono 6.
Bizzozzero (“Chi!?” avrebbe urlato il compianto Maurizio Mosca) è l’ennesimo personaggio che, dal nulla, si permette di mancare di rispetto alla pallacanestro, sport/arte che lui dovrebbe ringraziare fino alla fine dei suoi giorni, visto e considerato che il paesello che rappresenta (neanche 40.000 abitanti, mucche comprese), senza la palla a spicchi, sarebbe famoso, appunto, per le mucche, e non ne sono neanche così sicuro.
Gerassimenko (che alla seconda partita da neo presidente già si è beccato 3.000 euro di multa perché pensa che coi suoi soldi può comprare anche lo spazio in campo e stare in panchina durante i time out) portasse idee che possono aiutare questo movimento, non la sfacciataggine di dire “io ho i soldi io decido”, e voi vi prostrate ai suoi piedi, avendo beccato la “gallina dalle uova d’oro” che non vi volete far scappare, andando contro un regolamento scritto e controfirmato da tutti, società comprese, solo perché nostra madre Russia fa i capricci e mette mano alla tasca. Ah, che poi in tutto questo calderone il derby l’hanno anche perso, tanto caos per niente. VERGOGNATEVI

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