martedì 17 maggio 2016

NBA, playoff: botto e sorprese, i Thunder espugnano l'Oracle Arena

Diciamoci la verità: nessuno si aspettava una prova così solida dei Thunder; nessuno si aspettava i Warriors sconfitti, in casa, in gara 1. Eppure è successo. Westbrook, l'eterno discusso della Lega, molla un ceffone a Curry & Co. fatto di 27 punti, 12 assist e 6 rimbalzi; ma, come analizzato nelle precedenti partite di OKC, è tutta la macchina a funzionare alla perfezione. Durant chiude con 26 punti e 10 rimbalzi, 16+12 per uno strepitoso Adams, 11 punti ed altrettanti rimbalzi per Ibaka, 10 punti per Waiters. I Warriors, invece, tornano bruscamente sulla terra: imbarcata clamorosa nel secondo tempo (42-61), con Curry, 26 punti e 10 rimbalzi, che tira con percentuali più "umane" (6/14 dall'arco), con l'altro "splash brother" che si ferma a 3/8; peggio fa Green, che nonostante i suoi 23 punti chiude con 0/4 dall'arco. Imperativo Warriors: resettare e ricominciare.

Inizio soft, con le due squadre che si scambiano vantaggi ed i due protagonisti, Curry e Westbrook, che iniziano davvero male al tiro (0/8 in combinata); Bogut, claudicante, manda al tappeto Westbrook in una lotta a rimbalzo (Flagrant 1), gli animi si accendono, e l'MVP decide che è il momento di carburare. Ne piazza 6 in un amen, Green si scatena dall'arco con 2 triple, e Golden State "scappa" sul 23-17 con 2'35'' da giocare nel primo quarto. Ibaka e Kanter, sotto le plance, riavvicinano OKC, Ezeli sfrutta l'assist di Thompson e fissa il punteggio del primo parziale sul 27-21. Con le seconde linee, Golden State tocca il massimo vantaggio sul +13, grazie ai canestri di Livingston e Barbosa (37-24 al 14'); Durant e Ibaka riportano gli ospiti sul -5 (37-32), ma gira e rigira, OKC non riesce mai a metter una vera pressione sui Warriors, i padroni di casa non riescono mai a metter in atto una vera e propria fuga, avendo un vantaggio massimo di 12 lunghezze; l'eccezione, ovviamente, non può che metterla in scena lui, l'MVP, che a fine periodo, piazza la tripla del 60-47 con cui le squadre vanno negli spogliatoi. Al rientro dagli spogliatoi, però, è che la musica sia cambiata e non poco: i Warriors calano e subiscono un break di 23-6 che porta a contatto gli ospiti (68-66 col canestro di Wes), ma Thompson e due triple di Curry danno ossigeno vitale ai padroni di casa che ricacciano OKC a -12 (81-69 a 3'32 dalla terza sirena); la seconda scossa dei Thunder non si fa attendere e, grazie anche al solidissimo contributo di Adams e Kanter, chiudono il 3° periodo con un solo possesso di svantaggio (88-85), con i 19.596 della Oracle Arena che, stavolta, iniziano a sudare per davvero. Durant, dall'arco, impatta a quota 88, Waiters è l'uomo del sorpasso e Adams regala il massimo vantaggio ai viaggianti (101-93); Golden State è un pugile suonato, ma Green e Barnes, con Curry ampiamente eclissatosi, riportano clamorosamente sotto Golden State sul 100-101 a 2' dal termine. Adams, a 60'' dal termine, realizza un 2/2 dalla lunetta di un certo peso specifico, GS pasticcia in attacco e Durant mette due possessi tra le due squadre; Igoudala è l'ultimo a morire, Westbrook fa 1/2 dalla lunetta, i Warriors non ne approfittano e ancora Wes, dalla lunetta, realizza il 2/2 che vale il clamoroso 102-108 finale.

Golden State Warriors - Oklahoma City Thunder: 102-108 (0-1)
(Curry 26 - Westbrook 27)

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