sabato 7 maggio 2016

NBA, semifinali: Parker è decisivo e gli Spurs sbancano Oklahoma


Se Kawhi Leonard e LaMarcus Aldridge sono i nuovi padroni di San Antonio, Tony Parker è l’anello di congiunzione tra l’era dei Big Three con Duncan e Ginobili e il nuovo corso. Il francese torna protagonista nel 96-100 con cui San Antonio sbanca Oklahoma City e si prende il 2-1 nella serie dopo lo scivolone in gara 2. Parker è il direttore della splendida orchestra di Popovich di cui Leonard (31 punti e 11 rimbalzi di cui uno fondamentale in attacco nel finale) e Aldridge (24 punti) sono i meravigliosi solisti, ma il francese nel terzo atto ha messo in mostra il suo lato da star, chiudendo con 19 punti, 8 rimbalzi e 5 assist dopo i soli 9 punti dei primi due atti. Oklahoma City, trascinata dall’energia inesauribile ma spesso improduttiva di Russell Westbrook (31 punti con 31 tiri e 2 costose palle perse nel finale), ha accarezzato, soprattutto nell’ultimo quarto, l’idea di ripetere la vittoria di gara 2, ma si è dovuta arrendere alla determinazione degli Spurs.
La difesa è stata uno dei segreti del successo degli Spurs. I Thunder hanno chiuso col 41,5% dal campo e 10/30 da tre, con Ibaka che ha messo 5 delle 6 triple tentate mascherando il 5/24 dei compagni. Leonard è stata la solita forza della natura, Aldridge è calato rispetto ai 39.5 punti delle prime due partite ma resta comunque un rebus che i Thunder proprio non riescono a risolvere. La differenza l’ha fatta Parker: ha approfittato dello spazio concessogli da Oklahoma City (solo in 3 dei 14 tiri tentati aveva un difensore nel raggio di un metro) per trasformarsi in fondamentale sfogo offensivo alternativo a Leonard e Aldridge. Un terzo violino sarebbe servito anche ai Thunder, visti i tanti errori di Westbrook. Durant ci ha messo 26 punti ma nel 4° periodo non si è visto, Ibaka ne ha aggiunti 15 colpendo solo da fuori. Controllare l’area (40-20 con gli Spurs tenuti a 10/27 al tiro) non è servito.
San Antonio ha fretta di dimostrare che la sconfitta di gara 2 è stata solo un incidente: costringere i Thunder a 4 palle perse e 5 errori al tiro negli ultimi 9 possessi del primo quarto frutta il 20-27 alla sirena e il 20-35 firmato da West (con la sesta tripla a bersaglio sulle 8 tentate fin lì) a 8’23” dal riposo. I Thunder si rimettono in piedi con Westbrook e Durant, e all’intervallo hanno ridotto lo svantaggio a 42-47. Leonard riporta gli Spurs a +10 (42-52) in avvio di ripresa, ma Oklahoma City, con 10 punti di Durant, riesce ad accorciare fino al 60-61 firmato Westbrook a 4’40” dalla terza sirena, completando la rimonta con un grande avvio di quarto periodo fino che porta al sorpasso, 78-77 firmato da una tripla di Ibaka, a 7’56” dalla fine. Durant lancia i Thunder sull’83-79 con 6’31” da giocare, ma San Antonio torna subito sotto con Aldridge e Leonard e scappa fino all'89-96 firmato West a 1’19” dalla fine. Westbrook riapre i giochi con 5 punti di fila, Parker mette i liberi del 94-98 con 18” sul cronometro e Oklahoma City impiega ben 14” a produrre con Waiters il canestro del -2. Quando Leonard va in lunetta per il +4, San Antonio mette le mani sulla partita e sul 2-1 nella serie. E sposta l’obiettivo su gara 4, in programma domenica sempre a Oklahoma City.

Oklahoma City Thunder - San Antonio Spurs 96-100 (1-2)

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