lunedì 23 maggio 2016

NBA, playoff: OKC stellare, che legnata Golden State!

Segnatevi questo numero: QUATTRO. E' indubbiamente il voto in pagella per la partitaccia dei Warriors, ed è anche il numero che, per due volte, ha segnato la svolta del match: al 4' del 1° quarto OKC ha provato la prima fuga, toccando anche la doppia cifra di vantaggio. Golden State ha provato a rimontarla fino al 40-40 del 4' del secondo quarto, poi la resa: Oklahoma ha ingranato marce altissime, quasi stellari, facendo terminare praticamente il match dopo 4' del 2° periodo: quando Durant (33) e Westbrook (30) sono stati letteralmente di un altro pianeta. Bene anche Ibaka (14), Roberson e Waiters (13) e Kanter (10 e 12 rimbalzi). Per i Warriors 24 punti per Curry (ma 3/11 da 3), 18 per Thompson (2/8 dall'arco), ma poi il nulla cosmico, senza i gregari Golden State è sembrata fin troppo normale come squadra.

Inizio di studio, con le due squadre che si studiavano, effettuando sorpassi e contro sorpassi: Durant ed Adams rispondevano a Curry e Thompson (10-11 al 4'), poi Oklahoma scappava una prima volta con la tripla di Roberson, Durant e la tripla di Ibaka che fissava il punteggio sul 28-15 del 7'. Ezeli ed Igoudala guidavano la prima rimonta ospite, la tripla di Curry riportava Golden State fino al -4, ma il canestro di Kanter fissava il punteggio di fine primo quarto sul 34-28. Il secondo periodo iniziava con la tripla di Igoudala ed il canestro di Clark che riducevano lo svantaggio OKC ad un solo possesso, Kanter, dalla lunetta, ci metteva una pezza, ma Livingston riportava subito GS a -1; la tripla di Barnes faceva impattare i Warriors a quota 38, il lay up di Bogut, dopo i liberi di Durant, regalava la parità a quota 40, ma era praticamente l'inizio della fine della partita. Westbrook, Waiters ed Adams propiziavano il primo break di 8-0 che apriva il solco tra le due squadre; Green, dopo 3' di astinenza offensiva, muoveva dalla lunetta il punteggio per i suoi salvo poi rifilare un calcio alle parti basse di Adams, ma il suicidio perfetto dei Warriors si completava negli ultimi 4' del secondo periodo: l'ottima difesa di Oklahoma non faceva trovare praticamente mai la via del canestro a Curry & Co., che trovavano il loro unico e misero punticino proprio con il loro #30 che faceva 1/2 dalla lunetta; Durant, Waiters e Westbrook, intanto, avevano già scavato il solco, facendo toccare quota 72 punti nei primi due quarti ai Thunder, con Golden State già lontana a 47. Il terzo periodo era pura accademia Thunder, già in fase di showtime, ma senza mai staccare il piede dall'acceleratore; i Warriors erano spettatori non paganti dello spettacolo offerto dagli avversari, piazzando con Thompson e Curry un canestro qua e là, la tripla Westbrook portava Oklahoma a scollinare oltre i 30 punti di vantaggio (90-59 al 30'), ma i Thunder erano lontani dal fermarsi. Le triple di Roberson, Foye e Ibaka dilatavano ancor di più la forbice, ancora Westbrook portava OKC sul +40 (113-72), con Ezeli, Livingston e Rush che rendevano, per quanto possibile, meno amara la fine del 3° periodo, conclusosi sul 117-80. Il copione era pressochè identico nell'ultimo periodo, con coach Donovan e coach Kerr che toglievano, con un quarto di anticipo rispetto alla tabella di marcia, le loro stelle dal parquet della Chesapeake Energy Arena. Minuti importanti, quindi, per le seconde e terze linee, con Singler, Payne e Morrow da un lato, Clark e Rush dall'altro, bravi a farsi trovare pronti. L'ultimo periodo, giocato praticamente solo per le statistiche, terminava con il sonoro (e forse anche stretto) 133-105 per Oklahoma che, forse, oltre alla semplice vittoria ha minato più di qualche certezza di Curry e soci.

Oklahoma City Thunder - Golden State Warriors: 133-105 (2-1)
(Durant 33 - Curry 24)

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