martedì 30 maggio 2023

NBA Play Off, Eastern Final Conference: Butler show! Crollo Boston! Miami alle Finals!

Boston Celtics - Miami Heat 84-103 (3-4) 

Jimmy Butler l’aveva promesso, dopo la sconfitta con Boston in Gara 7, un anno fa. “Torneremo qui e la prossima volta vinceremo”. Detto, fatto. 12 mesi dopo altra Gara 7 contro Boston, altra finale di Conference dell’Est, a campi invertiti, e lui trascina Miami al trionfo al Garden. Gli Heat lo sbancano dominando dall’inizio alla fine. Chiudendo la serie 4-3, trasformando la beffa di Gara 6 in rabbia agonistica. Le Finals 2023 saranno tra Denver e Miami, dunque. Giovedì 1 giugno, nella notte italiana, andrà in scena Gara 1, in Colorado. Sarà Jokic contro Butler. Due campioni fuori dal coro, eterni sottovalutati. Uno dei due si metterà l’anello al dito, il primo, e si guadagnerà così un posto nell’olimpo, fra gli dei del mondo dei canestri.

Butler, certo. Per forza. Capobranco, eletto miglior giocatore della serie. Ma l’impresa degli Heat, appena la seconda testa di serie n. 8 di ogni epoca ad approdare alle Finals (dopo i Knicks del 1999), la squadra col peggior attacco in stagione regolare, costretta al secondo play-in per accedere ai playoff, ha dell’incredibile. Ha eliminato la favoritissima Milwaukee, la squadra di Antetokounmpo, al primo turno. Poi quella del grande mercato: i New York Knicks. Infine i Celtics pur dopo aver perso tre volte di fila, capace di rialzarsi e dominare in trasferta. Coach Spoelstra, alla settima finale, merita un monumento a South Beach, direttamente in spiaggia. Gli eroi mai scelti al Draft, Gabe Vincent e soprattutto Caleb Martin, sono stati da romanzo fantasy. E poi c’è Pat Riley, il grande burattinaio. Squadra operaia, unita, che segue il leader di campo e quello in panchina. Mancavano gli infortunati Herro e Oladipo da inizio serie, eppure zero scuse. Applausi.

Il crollo di Boston è repentino. Fragoroso. Fa rumore. Per il secondo anno il treno giusto è passato davanti ai Celtics, incapaci di prenderlo. Certo si erano messi in una buca profonda. Dannatamente profonda. Sotto 0-3 nella serie. E adesso la statistica diventa 151 su 151: mai nessuno in NBA ha saputo rimontare quel deficit in una serie playoff. Però avevano poi saputo pareggiare i conti, quarta squadra di sempre a riuscirci, la prima ad avere il match point in casa. E invece è diventato un supplizio di fronte al proprio pubblico, semmai. Tatum si è storto la caviglia sinistra a inizio partita ed è poi stato un fantasma, Brown è diventato una macchina da palle perse come nelle sue giornate peggiori, Coach Mazzulla è Coach Mazzulla, un esordiente modesto messo in panchina in fretta e furia come pezza per rimediare al pasticciaccio Udoka. E Brogdon non stava proprio in piedi, infortunato in modo serio. Le giustificazioni ci sono, però perdere di 20 punti in casa senza essere mai in partita…sarà una batosta dura da digerire e valutare, guardando avanti.

Boston comincia 0-12 da 3 punti. 22-15 Miami a fine primo quarto, i Celtics tengono botta solo grazie ai rimbalzi offensivi. Butler con 6 punti, la difesa a zona fa il resto. Boston non ha cura della palla, peccato capitale, Tatum fa le smorfie ogni volta che atterra dopo l’elevazione, la caviglia sembra condizionarlo, segna il primo canestro con 7’ da giocare nel secondo quarto. Si rivede Brogdon, che aveva saltato per infortunio Gara 6. Ma non è in grado di competere, così. All’intervallo è 52-41 Miami. 14 punti per Martin, suo massimo ai playoff in carriera dopo 24’. Miami tira 8/16 da 3 punti a metà gara. Una “trenata” di White, l’unico a non tradire, dimezza lo svantaggio Celtics da 16 a 8 punti. Ma Lowry dalla panchina porta punti “espressi” e Miami è avanti in doppia cifra dopo 36’, 76-66. Un 7-0 per aprire l’ultimo periodo chiude la partita. Diventa una passerella trionfale per gli Heat. Il Garden rumoreggia, sbigottito, deluso e inferocito. Con 2’ da giocare Mazzulla richiama i titolari in panchina. Finita. Il miracolo è arrivato. Ma non è la rimonta epocale di Boston. Lo griffa semmai Miami al Garden, dove vince per la terza volta in questa serie. Da stropicciarsi gli occhi.



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