lunedì 20 maggio 2024

NBA Play Off, Second Round: Indiana è "Point Machine" e sbanca il Garden! Minnie rimonta e fa fuori i campioni!

Indy esibisce una prestazione offensiva epocale: il miglior attacco NBA smantella una delle migliori difese della lega. Tirando col 67% dal campo, è record, ai playoff. Nelle prime sei gare della serie aveva sempre vinto la squadra di fronte al proprio pubblico, stavolta quella di Coach Carlisle invece domina in trasferta per il 4-3 decisivo. Tyrese Haliburton e Pascal Siakam, le stelle, trascinano i Pacers, dalla panchina poi McConnell è eccezionale. Piccolo di taglia, grande per cuore e carattere. Indy giocherà Gara 1 del prossimo turno a Boston, in un altro Garden, dalle 2 della notte italiana tra martedì e mercoledì.
I Knikcs si arrendono alla sfortuna. E al logorio fisico, un concorso di colpa di Coach Thibodeau le cui squadra patiscono sempre una valanga di infortunati per colpa di minutaggi dei giocatori da straordinari, forse dissennati. Gli acciaccati Josh Hart (addome), infortunato in Gara 6, e OG Anunoby, che si era fatto male (stiramento al flessore sinistro) in Gara 2, stringono i denti e giocano, ma Anunoby dura appena 5’, in cui peraltro segna 5 punti. Zoppica, non può fare di più. Hart lotta, non al meglio, ma i Knicks, già senza i titolari Randle e Robinson e la prima riserva Bogdanovic, nel 3° quarto perdono pure Jalen Brunson, il loro miglior giocatore. Si frattura la mano sinistra. DiVincenzo e Burks sono gli ultimi ad arrendersi, ma non bastano per prolungare l’ottima stagione di squadra. Non è la loro notte, si fa tardi presto per i Knicks. Che l’ultima Gara 7 al Garden l’avevano giocata proprio contro Indy nel 1995. Anche allora vinsero i Pacers. E dire che 3 volte su 4 in Gara 7, statisticamente, si impone la squadra di casa. Non stavolta, però.
Siakam segna i suoi primi 5 tiri, DiVincenzo, futuro Azzurro, 3 triple nei primi 6’. Si scatena una baruffa generale innescata dal diverbio proprio tra Siakam e Big Ragu: doppio fallo tecnico. Atmosfera rovente al Garden. Haliburton accelera, 39-27 Pacers a fine 1° quarto. McConnell al solito è pestifero in uscita dalla panchina, +22, persino, sul 52-30. Burks è contro ogni logica, lui che non ha nemmeno giocato le prime 7 partite di playoff, quello che tiene a galla i Knicks con 14 punti a metà gara. 70-55 all’intervallo. Riassunto del primo tempo: Indiana fa sempre canestro. Tira col 76% dal campo. Hart segna il canestro del 67-73 e riapre la partita, ma rientra McConnell e sistema che le cose con la sua energia, il suo agonismo. Indy torna +18 con New York che commette troppe di palle perse. Peccati mortali. 101-84 dopo 36’. Pubblico ammutolito: è già finita. Anche perché i Knicks perdono per infortunio pure Brunson. Indy va in finale a Est contro ogni pronostico prestagionale. Dopo Milwaukee, da sfavorita, da testa di serie n.6 a Est, sbatte fuori dai playoff pure New York. Partirà contro pronostico pure contro i Celtics, ma se la storia insegna qualcosa, non parte già battuta.

La più grande impresa nella storia dei Minnesota Timberwolves. Vincono Gara 7 a Denver, chiudono 4-3 la serie di secondo turno playoff e conquistano la finale di Conference a Ovest. Eliminano i campioni in carica rimontando da -20 nel secondo tempo, nessuno sinora nella storia playoff aveva recuperato in Gara 7 da sotto oltre 11 punti all’intervallo e i Wolves alla Ball Arena a metà gara erano indietro di 15. 
I Wolves fanno un capolavoro senza neppure bisogno di grandi prestazioni individuali offensive. Nessuno segna più di 23 punti e Ant Edwards, il miglior giocatore, tira 6/24 dal campo. L’uomo partita esce dalla panchina, Naz Reid, il 6° uomo dell’anno Nba, che con Towns seduto con 5 falli fa la differenza in volata sui due lati del campo. E regala a Minny, che nella sua storia non ha mai giocato le Finals, l’incrocio in finale di Western Conference con i Dallas Mavericks, miglior risultato di franchigia eguagliato, risaliva al 2004. Gara 1 andrà in scena a Minneapolis dalle 2.30 della notte italiana tra mercoledì e giovedì. 
Il crollo dei Nuggets è clamoroso. Imbarazzante, persino. I campioni uscenti si ritrovano in sostanza a giocare 2 contro 6 la partita decisiva della stagione. Quella dentro/fuori. Jokic e Murray non tradiscono, ma sono abbandonati dai compagni. Fin quando tengono fisicamente dominano, appunto sino al +20, poi nei 48’ pagano inevitabilmente dazio. Porter e Gordon ne combinano di tutti i colori, Caldwell-Pope non fa mai canestro, la panchina non esiste. Segna appena 5 punti contro i 13 avversari - 11 di Reid - appunto gli 8 di differenza che decidono la sfida. Jokic chiude con 34 punti, 19 rimbalzi e 7 assist, costringendo Gobert a 6 falli, Murray con 35 punti. Ma il resto della squadra ne segna appena 21. Ventuno. Per la sesta stagione di fila i campioni in carica non superano il 2° turno di playoff. L’Nba di questi tempi ha cancellato la parola dinastia. 
Primo quarto a basso punteggio. Con l’atletismo dei Wolves in evidenza, di McDaniels su tutti, eppure un paio di triple di Murray permettono ai padroni di casa di chiuderlo avanti 24-19. Perché i Lupi tirano 8/22 con Edwards raddoppiato e gli altri che non ne approfittano. Towns tiene i suoi in partita sfruttando i “cambi” difensivi avversari a lui favorevoli, ma Denver domina a rimbalzo e va all’intervallo avanti 53-38. Murray con 24 punti, Jokic 13 e 15 rimbalzi. Edwards appena 4 punti tirando 1/7, Gobert 3 punti senza canestri dal campo. Insomma, le stelle dei Nuggets fanno la differenza nei primi 24’ surclassando quelle avversarie. 38 punti nel primo tempo sono il minimo stagionale per i Wolves. Una tripla di Murray a inizio ripresa vale persino il 58-38, poi succede l’impensabile. 
Un 15-1 di controparziale riporta sotto i Wolves. Succede che Denver sbagli 6 tiri aperti di fila. Minny rientra con la difesa. O meglio: i Nuggets sbagliano tiri da 3 e dalla media distanza comodi uno dietro l’altro, dando così fiducia e transizione all’attacco ospite. Appena 67-66 Denver dopo 36’: Edwards ritrova coraggio, segna una tripla allo scadere del periodo. Nuggets terrorizzati, solo Jokic fa canestro: 13 degli appena 14 punti nel 3° quarto sono segnati dal Joker e da Murray. Compagni di squadra intimiditi dalla pressione. E inerzia tutta per i Wolves, ora. Un canestro di Gobert vale il sorpasso a inizio 4° quarto, Minny +5 con 5’ da giocare, con Reid determinante. La tripla di Edwards chiude i conti sul 92-82. Denver abdica. Ha tanto da rimproverarsi per questa partita e per la serie, buttate via. Minnesota completa una rimonta epocale e pensa già al prossimo turno: sarà Edwards contro Doncic, Minnesota avrà il fattore campo favorevole.

New York Knicks - Indiana Pacers 109-130 (3-4)

Denver Nuggets - Minnesota Timberwolves 90-98 (3-4) 

domenica 19 maggio 2024

NBA Play Off, Second Round: Dallas rimonta ed elimina OKC! E' Final Conference!

Per la seconda volta in tre anni i Dallas Mavericks si giocheranno le finali della Western Conference, eliminando di nuovo la squadra con la testa di serie numero 1 al secondo turno. Dopo aver chiuso il primo tempo sotto di 16 lunghezze e toccando il massimo svantaggio sul -17 dopo tre minuti del terzo quarto, i padroni di casa si riportano sotto con un parziale di 15-2 e operano il sorpasso nel quarto periodo, trovando la giocata decisiva da parte di PJ Washington.
Anche nella sua peggior serata della serie, Washington ha trovato il modo di essere decisivo. Dopo aver ricevuto un passaggio rocambolesco di Doncic, Washington si è alzato per una tripla dall’angolo subendo il fallo di Gilgeous-Alexander, procurandosi 3 tiri liberi con i suoi sotto di 1 a 2.5 secondi dalla fine. Il 31 ha segnato i primi due (tutti i suoi 9 punti sono arrivati nel 4° quarto) per il sorpasso e poi sbagliato apposta il terzo visto che OKC non aveva timeout: la preghiera di Jalen Williams non ha toccato neanche il ferro.

A tutto il resto ci ha pensato un Luka Doncic che ha lasciato le sue impronte dappertutto sulla partita. È lui il top scorer di squadra con 29 punti e ottime percentuali (9/15 al tiro di cui 4/6 da tre e 7/7 ai liberi), realizzando la quarta tripla doppia dei suoi playoff con 10 punti e 10 rimbalzi, pur commettendo 7 palle perse in quasi 45 minuti di gioco. Per lo sloveno si tratta della quarta serie di playoff vinta in carriera, aspettando la vincente tra Denver e Minnesota per giocarsi le prime NBA Finals della carriera.
Kyrie Irving si conferma un killer nelle partite che possono chiudere i conti e determinare l’avanzamento delle sue squadre, le cosiddette “closeout games”. Dal 2015 a oggi ne ha disputate 14 e non ne ha persa neanche una, realizzando 22 punti tra cui una tripla fondamentale per il sorpasso a 3 minuti dalla fine dopo che Doncic era stato stoppato al ferro da Jaylin Williams. Per lui 9/23 al tiro con 4/10 dalla lunga distanza in 42 minuti di gioco, sciogliendosi in un abbraccio con lo sloveno a fine gara.
Se PJ Washington ha firmato la giocata decisiva del match, Dallas deve comunque ringraziare sentitamente altri due protagonisti del “supporting cast” come Derrick Jones Jr. e Dereck Lively II. Il primo ritocca il suo massimo in carriera ai playoff chiudendo con 22 punti e 8/13 al tiro (4/6 dalla lunga distanza) in oltre 40 minuti di gioco, difendendo come sempre alla grande; il secondo firma una doppia doppia da 12+15 uscendo dalla panchina con un solo errore al tiro (5/6) e un clamoroso +26 di plus-minus in 29 minuti.

Nonostante il fallo decisivo su Washington, non si può certo rimproverare nulla a Shai Gilgeous-Alexander, che ha disputato un’altra partita eccellente chiudendo con 36 punti, 8 assist, 2 stoppate e alte percentuali al tiro (14/25 dal campo di cui 4/5 da tre, pur con tre errori ai liberi su 7 tentativi). Il canadese ha guidato un quintetto tutto in doppia cifra con 22 punti di Jalen Williams e 21 di Chet Holmgren, oltre agli 11 a testa di Lu Dort e Isaiah Joe, ma i Thunder hanno avuto troppo poco a rimbalzo e dalla panchina.
Il piano difensivo di coach Daigneault aveva funzionato fino a un certo punto, costringendo gli avversari a ben 16 palle perse nei primi tre quarti, ma l’enorme svantaggio a rimbalzo (47-31 per i Mavs, di cui 14-7 in quelli offensivi) e lo scarso contributo della panchina (Giddey, Wiggins, Wallace e gli altri due Williams hanno segnato 15 punti in tutto, quasi quanti il solo Lively, per di più con 6/19 al tiro) hanno condannato OKC. In estate queste saranno le aree su cui intervenire per giocarsi il titolo.

Dallas Mavericks - Oklahoma City Thunder 117-116 (4-2) 

sabato 18 maggio 2024

NBA Play Off, Second Round: Indiana si aggrappa a Siakam e conquista Gara 7!

Indiana non si arrende. Cambia campo e cambia tutto nella serie playoff con New York: i Pacers vincono Gara 6 di secondo turno dopo aver perso Gara 5 di 30 punti al Madison Square Garden. Si impongono per la terza volta su tre tentativi a Indianapolis, contro i Knicks, e forzano Gara 7, la “bella”, la partita dentro/fuori. Chi vince va in finale di Eastern Conference, chi perde va in vacanza. L’ultima Gara 7 di playoff andata in scena al Garden risale al 1995: sarà Knicks-Pacers ora come allora, quando gli ospiti si imposero 97-95 proprio al secondo turno di playoff. Domani dalle 21.30 ora italiana, si riscriverà la storia.

Di fronte ai propri tifosi paiono la squadra più fresca e completa. Alla Gainbridge Fieldhouse ritrovano certezze e ispirazione. Pascal Siakam, il lungo del Camerun, imperversa, persino, e finalmente. La squadra di Coach Carlisle stavolta domina sotto canestro. Poi la panchina resta punto di forza, il jolly da giocare con la stagione in bilico: TJ McConnell e Obi Toppin come di consueto portano energia e atletismo, rispettivamente. E una marea di punti. Indy chiude la gara tirando quasi col 54% dal campo, contro una signora difesa. 
I Knikcs “tengono” per un quarto, poi crollano. Pagano il primo tempo da dimenticare di Jalen Brunson, il loro miglior giocatore, che poi si riscatta, ma quando la partita è ormai impossibile da ribaltare. Soprattutto pagano l’infortunio di Josh Hart, il loro leader emotivo. Si fa male nel 1° quarto, all’addome, acciacco ancora da decifrare, rimane in campo a lungo menomato, ma è poi costretto a rientrare in spogliatoio anzitempo. L’ennesimo infortunio per la squadra di Coach Thibodeau, che spreme i giocatori come nessun altro e ha già indisponibili Randle, Robinson e Bogdanovic, che hanno già chiuso la stagione, e OG Anunoby, che spera di recuperare per la prossima serie. Se ci sarà una prossima serie - nel caso quella di finale dell’Est contro Boston - per i Knicks. 

McBride impazza al via: segna 11 punti nei primi 7’, poi come al solito McConnell e Toppin portano elettricità e punti dalla panchina Pacers. 30-29 Knicks dopo i primi 12’. Però Josh Hart, l’uomo d’acciaio, si tiene l’addome, dolorante. Brutto segno. Una schiacciata “col tuono” di Turner vale il 57-48 per Indy, trascinata da Siakam. Indiana è sopra 61-51 a metà gara. Knicks lasciati a piedi da Brunson che sbaglia 11 tiri di fila, va all’intervallo tirando 2/13 dal campo e 1/4 dalla lunetta. Irriconoscibile. Un paio di canestri di Haliburton valgono l’81-65, poi 88-75 dopo 36’: 13 punti in 13’ per McConnell, il piccolo grande uomo di Carlisle. La tripla di Nembhard del 99-79 chiude definitivamente la sfida. Indiana resta in corsa, forza Gara 7. Si torna a New York per decidere chi sfiderà i Celtics, l’atmosfera al Garden si preannuncia imperdibile. 

Indiana Pacers - New York Knicks 116-103 (3-3) 

LBA Play Off, Quarti di Finale: Brescia vola in semifinale! Super Napier trascina Milano!

Brescia vince anche a Pistoia, 98-77 e chiude 3-0 i quarti di finale contro la Estra. Decisivo l’ottimo primo tempo della Germani, insieme a un Della Valle da 28 punti. Non basta la reazione dei toscani, trainati da Moore, nel terzo quarto. Ora la squadra di Magro attende la vincente della serie tra Olimpia Milano e Trento in semifinale scudetto (dal 24 maggio). 
Milano si porta avanti 2-1 nella serie con Trento, vincendo 83-68 in casa della Dolomiti Energia e riguadagnando così il fattore campo. Nonostante la pesante assenza dell’ex Shields (affaticamento muscolare), i campioni d’Italia in carica si appoggiano a uno straordinario Napier, autore di 20 punti. Decisivi i rimbalzi (41-30 per Milano). La squadra di Galbiati gioca un ottimo primo tempo, ma non basta. Appuntamento a domenica per gara 4, primo match point per Messina per chiudere la serie.

Brescia gioca un primo tempo perfetto, soprattutto sul piano offensivo, tirando benissimo da 3 (9/13 al 20’). Protagonisti Della Valle, 17 punti e Akele, 11, nel primo tempo. La squadra di Brienza invece patisce decisamente l’energia degli avversari e gestisce i possessi offensivi con troppa frenesia ed è quasi doppiata alla fine del primo tempo. Alla pausa lunga è 30-59 per gli ospiti. La Estra comincia benissimo la ripresa, piazzando un parziale di 20-3 con Moore protagonista. Della Valle e Burnell rimettono in sicurezza il risultato per Magro. Nell’ultimo quarto nonostante qualche sussulto pistoiese, Christon, Cobbins e Akele impediscono mantengono inalterato il vantaggio. Brescia chiude la serie e vola in semifinale. 

Partita sin da subito intensissima alla “Il T Quotidiano Arena”. Le squadre si scambiano vicendevolmente parziali. Decisive le transizioni offensive da ambo i lati. Le difese delle due squadre leggono con fatica i movimenti degli esterni avversari. Hubb è il più ispirato per la Dolomiti Energia, 12 punti e 4/9 da 3 al 20’. Napier (11 punti), Mirotic e Hines rispondono per Milano. Nel finale di tempo il numero 13 milanese prende per mano i suoi e li porta negli spogliatoi avanti di due lunghezze: 38-40. Lo spartito della gara non cambia nemmeno in avvio di ripresa. L’Olimpia prova a organizzare la fuga con i soliti Napier, Mirotic e Voigtmann, ma i bianconeri reagiscono con l’ex Biligha. All’inizio dell’ultimo quarto le percentuali della Dolomiti Energia calano vistosamente, anche per i meriti degli uomini di Messina, che capitalizzano in attacco. Il numero 13 dell’EA7, ex Stella Rossa e Melli, chiudono la partita, rispettivamente con un gioco da quattro punti e una tripla, nel finale.

Estra Pistoia - Germani Brescia 77-98 (0-3)

Dolomiti Energia Trento - Olimpia Milano 68-83 (1-2) 

venerdì 17 maggio 2024

UFFICIALE: Matteo Boniciolli è il nuovo allenatore di Torino

Matteo Boniciolli
è il nuovo allenatore della Reale Mutua Torino, con la quale firma un contratto fino al 30 Giugno 2026.
Nato a Trieste il 18 Aprile 1962, inizia ad allenare, a metà anni ’80, nel settore giovanile dell’allora Stefanel, e nel 1991 arriva fino in finale scudetto juniores.

Dal 1996 al 1999 è assistente di Bogdan Tanjevic (con il quale aveva già lavorato a Trieste dal 1987 al 1994) in Nazionale, con la vittoria dell’Europeo francese del 1999 a coronare quell’esperienza, poi l’avventura ad Udine.
Allena in Friuli dal 1999 al 2001, centrando al primo colpo la promozione in serie A e nell’anno successivo arriva fino ai quarti di finale Play Off.
Nell’estate del 2001 la prima avventura alla Fortitudo Bologna: nel 2001/2002 arriva fino in finale scudetto, persa contro l’allora Benetton Treviso.
Resta in sella anche la stagione successiva, ma viene esonerato dopo un inizio negativo.
Messina, esperienza belga ad Oostende e Teramo anticipano la sua avventura ad Avellino: due stagioni in Irpinia, nel 2008 vince la Coppa Italia e arriva fino in semifinale scudetto, conducendo la squadra alla prima, storica, qualificazione in Eurolega.
Nel Novembre del 2008 sostituisce Renato Pasquali alla guida della Virtus Bologna, vincendo l’Eurochallenge al termine di quella stagione.
Nel Dicembre del 2009 sostituisce Ferdinando Gentile alla guida della Virtus Roma, dove resterà un anno e mezzo senza lasciare traccia, se non un piazzamento nei Play Off con eliminazione immediata nel 2010.
Dal 2011 al 2014 vive un’esperienza in Kazakhistan: allena, contemporaneamente, il BC Astana (vince due scudetti e tre Coppe Nazionali) e la Nazionale (8° posto ai Fiba Asian Championship nel 2013 e 4° posto ai Giochi Asiatici nel 2014).
Nel Febbraio del 2015 fa ritorno alla Fortitudo Bologna, subentrando all’esonerato Claudio Vandoni: resta fino al 26 Marzo 2018, quando si dimette per motivi di salute, al primo colpo centra la promozione in A2, la stagione successiva arriva fino in finale Play Off (persa contro Brescia) e nel 2016/2017 viene eliminato, in semifinale, dalla sua Trieste.
Torna in sella nella seconda parte del 2018/2019, quando lo chiama Pesaro per sostituire Massimo Galli, e riuscirà a centrare la salvezza.
Nel Giugno del 2020, dopo 21 anni, torna sulla panchina di Udine, dove vince una Coppa Italia LNP e sfiora, per due anni consecutivi, la promozione in Serie A, arrivando, sia nel 2021, sia nel 2022, fino in finale Play Off, perdendo contro Napoli e Verona.
L'avventura ad Udine si è conclusa il 30 Dicembre 2022 quando, nonostante la vittoria comoda contro Ferrara, viene esonerato causa un cammino ritenuto non proprio esaltante nella prima parte di campionato (9 vittorie e 5 sconfitte nelle prime 14 partite). 
Il 6 Dicembre 2023 sostituisce Stefano Sacripanti sulla panchina della Givova Scafati: con un record di 8 vittorie e 11 sconfitte conduce i campani alla salvezza in Serie A.

LBA Play Off, Quarti di Finale: Reggio Emilia al match point! Tortona non si arrende!

La Virtus Segafredo Bologna fallisce il primo match point per accedere alle semifinali dei playoff e viene sconfitta dalla Bertram Tortona. La squadra di coach De Raffaele allunga il confronto ai quarti (ora sul 2-1) con una prova corale in attacco e una grande difesa nei momenti chiave. Spicca Tommaso Baldasso, protagonista nel finale. Per lui 17 punti con 4/9 da tre. Gara 4 è in programma sabato alle 20 sempre a Casale Monferrato. In gara 3 esulta pure la Unahotels Reggio Emilia, tornata a giocare i playoff al PalaBigi dopo 7 anni. Si riprende il vantaggio della serie con Venezia (battuta 78-66) grazie a una partita sempre condotta, trascinata dai 18 punti di Jamar Smith e dai 16 di Chillo. Sabato alle 20.45 Reggio ha un’occasione più che ghiotta per passare il turno in casa propria, altrimenti si tornerà a Venezia per la “bella”.

Sia Reggio che Venezia tirano male dall’arco ma la Unahotels è brava a ritagliarsi spazi in area dall’inizio con Atkins (8 punti e 8 rimbalzi) e Smith, che quando si accende porta i suoi sul +14 in pochi secondi (37-23). È il primo vantaggio consistente di una Reggio Emilia che trova il largo grazie ai suoi lunghi Faye e Chillo (anche una tripla) e Black fino al +20 (54-34) dopo 25 minuti. Nel finale, però, il PalaBigi viene gelato da una fiammata di Simms e Tucker. I due compongono un break di 14-2 che significa -5. Per i locali pesa anche l’assenza per falli di Black. Sul più bello, però, la squadra di coach Priftis ritrova solidità dietro e in batter d’occhio ritrova il comando in doppia cifra e lo mantiene fino al termine.

La difesa della Bertram Derthona imbriglia presto la Virtus (senza Lundberg e con soli 12’ minuti per Shengelia) costringendola a un 1/12 dalla linea dei tre punti nel primo tempo, che diventa 6/26 (il 23,1%) alla fine. La squadra di coach De Raffaele parte forte (11-2) e quando Weems (perfetto dall’arco in avvio) è aiutato da Baldasso scrive il +14. Bologna, del resto, segna solo 15 punti nel primo quarto di cui 9 coi liberi. Dal secondo periodo la Virtus sale di solidità in difesa e smette di concedere canestri facili, riavvicinandosi nel punteggio. Le Vu Nere rientrano due volte sul -3 però mancano sempre l’aggancio dimostrandosi poco brillanti in attacco, tra errori al tiro e palle perse. In entrambe le occasioni Tortona se la cava con triple pesanti, prima di Baldasso e poi di Radosevic, e trovando qualcosa da tutti i suoi uomini. Altri due centri da lontano di Strautins e Candi valgono il nuovo vantaggio in doppia cifra (68-58), che nonostante i 7 minuti che rimangono da giocare spezza il fiato a una Virtus sempre di rincorsa. Poco più tardi arriva lo show di Baldasso. Una prova da cui la Bertram cercherà la fiducia per “spaventare” la Virtus e allungare la serie fino a gara 5.

Unahotels Reggio Emilia - Reyer Venezia 78-66 (2-1)

Bertram Tortona - Virtus Bologna 91-81 (1-2) 

UFFICIALE: Piero Bucchi torna sulla panchina di Brindisi

Dopo 8 anni Piero Bucchi torna sulla panchina della New Basket Brindisi, con la quale si lega fino al 30 Giugno 2027.
Nato a Bologna il 5 Marzo 1958, si forma cestisticamente a Rimini, dove inizia ad allenare a 34 anni.
Nel Marzo del 1996 viene promosso capo allenatore e, nella stagione successiva, condurrà i romagnoli alla promozione in serie A.
Nell’estate del 1999 firma con la Benetton Treviso: vince una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana in due stagioni.
Una breve parentesi polacca (Slask Wloklawek) anticipa la prima avventura a Napoli, nel 2001/2002, dove centra la sua seconda promozione, in serie A, in carriera.
Due stagioni e mezzo a Roma e il ritorno a Napoli: tre stagioni con l’allora Pompea, vince una Coppa Italia, centra una semifinale scudetto e permette ai partenopei di disputare l’Eurolega.
Nel Giugno del 2008 si lega all’Olimpia Milano: anche qui due stagioni e mezzo, raggiunge per due volte la finale scudetto per poi venire esonerato nel Gennaio del 2011.
La sua carriera ricomincia da Brindisi: 5 stagioni in Puglia, è ancora promozione in serie A (la terza da quando allena), vince anche la Coppa Italia di Legadue, gioca due semifinali di Coppa Italia e centra per due volte i Play Off, oltre a permettere, ai pugliesi, di giocare in Eurochallenge ed Eurocup.
La stagione 2016/2017 l’ha iniziata a Pesaro, dove si è dimesso l'8 Marzo 2017 per alcune divergenze con la società (record di 7 vinte e 14 perse al momento dell’addio), quindi il ritorno alla Virtus Roma, nel Marzo del 2018, al posto di Luca Bechi: nel 2018/2019 riporta i capitolini in serie A (quarta promozione in carriera), nel 2019/2020 centra la salvezza e il 9 Dicembre 2020 torna nuovamente libero, dopo l'esclusione della Virtus dalla serie A 2020/2021 in seguito ad inadempienze economiche.
Torna in sella il 26 Gennaio 2021, quando sostituisce Cesare Pancotto sulla panchina di Cantù: con un record di 5 vittorie e 7 sconfitte non riesce a centrare la salvezza, coi brianzoli che retrocedono in A2.
Nel Novembre del 2021 subentra a Demis Cavina sulla panchina della Dinamo Sassari: ci resterà fino allo scorso 24 Gennaio, quando viene esonerato con un record di 7 vittorie e 10 sconfitte in campionato e l'eliminazione, alla fase a gironi, dalla Champions League. Con la Dinamo centra due semifinali scudetto consecutive, oltre ad arrivare in finale di Supercoppa Italiana nel 2023.
Dal 2021 al 2022 Bucchi ha fatto parte dello staff tecnico della Nazionale Italiana dove, assieme a Paolo Galbiati ed Emanuele Molin, è stato assistente dell'allora C.T. Meo Sacchetti. 

NBA Play Off, Second Round: Minnie schianta Denver! Sarà Gara 7!

Si va a gara 7. Minnesota conquista il suo primo successo casalingo della serie proprio nel match fino a questo momento più importante e con le spalle al muro distrugge i Nuggets, vincendo alla fine con un margine surreale: 45 punti, 115-70. Una gara senza storia nella quale i Timberwolves fanno quello che vogliono dal primo all’ultimo minuto, sfruttando anche la bruttissima serata al tiro di Porter Jr., Caldwell-Pope ma soprattutto di un Murray davvero opaco (4/18 dal campo). Ci pensa Edwards a suonare la carica per una squadra che ritrova uno dei suoi leader, il veterano Conley assente in gara 5, e mostra una sorprendente maturità tornando in carreggiata al momento opportuno dopo le tre sconfitte consecutive.
La squadra di casa sa bene di non avere più jolly da giocarsi in una serie diventata complicatissima dopo i due successi a Denver nelle prime due partite e parte con un’intensità pazzesca che gli ospiti non riescono a contenere. Edwards attacca il canestro, McDaniels si mette a produrre e i T-Wolves esaltano un pubblico caldissimo con l’incredibile parziale di 27-2 nel primo quarto. I campioni in carica non trovano risposte anche perché nessuno sembra dare una mano a Jokic in attacco. L’asfissiante difesa di Minnesota fa la differenza, Denver così al termine del primo quarto ha solamente 14 punti a referto. Edwards e compagni tengono il piede sull’acceleratore anche nella seconda frazione, arrivando poi al riposo avanti 59-40. I tifosi di Minnesota non potevano chiedere un primo tempo migliore e per togliere ogni speranza di rimonta alla squadra ospite. 
I Timberwolves chiudono i discorsi in apertura di terza frazione, arrivando, con la tripla di un ottimo McDaniels, al +26 a metà del terzo periodo. Dà un gran contributo anche la panchina dei T-Wolves (36 punti contro i 9 delle riserve di Denver) e la difesa resta asfissiante, tutto va per il verso giusto, quindi, per Minnesota che con una soprintende facilità riporta così la serie in Colorado per l’affascinante e decisiva gara 7, in programma domenica. Una sfida divertente e intensa non poteva avere un epilogo migliore.

Minnesota Timberwolves - Denver Nuggets 115-70 (3-3) 

giovedì 16 maggio 2024

NBA Play Off, Second Round: Horford trascina Boston in finale! Uragano Doncic: Match Point Dallas!

Boston piega Cleveland in Gara 5 e conquista la finale di Conference a Est che giocherà contro la vincente di New York-Indiana, serie sul 3-2 per i Knicks. Dallas sbanca Oklahoma City in Gara 5, sale 3-2 nella serie sui Thunder e ora ha l’opportunità di chiuderla di fronte al proprio pubblico. Gara 6 è in programma in Texas dalle 2 della notte italiana tra sabato e domenica. Al Horford per i Celtics e Luka Doncic per i Mavericks si prendono la vetrina: prestazioni da applausi. 

Missione compiuta. I Celtics, testa di serie numero 1 della Eastern Conference, chiudono la serie con i Cavs al Garden, di fronte ai propri tifosi. Questa la buona notizia per i verdi, e non da poco, considerando che vale la terza finale consecutiva a Est. La cattiva notizia è che la prestazione è stata di nuovo tutt’altro che scintillante, il miglior giocatore di serata per Coach Mazzulla è Al Horford, quasi 38 anni, che chiude con 22 punti e 15 rimbalzi. Cleveland, priva degli infortunati Donovan Mitchell (problema muscolare), Jarrett Allen (costole) e Caris LeVert (ginocchio) resta in partita sino ai primi minuti dell’ultimo quarto, addirittura sotto di un possesso sull’85-88, trascinata dai 33 punti di Evan Mobley, al primato personale ai playoff. Insomma, Boston continua a vincere, però a non convincere. Come contro Miami. Per conquistare il titolo servirà molto più di così, intanto il rientro di Kris Porzingis, il centro lettone, che pare vicino se non persino imminente.
Difficile giudicare questi Cavs, come bilancio stagionale. Gli infortuni non hanno dato continuità a quello che doveva essere il quintetto base con Garland, Strus e Mitchell esterni e Mobley e Allen da lunghi. Non la squadra meglio assortita, ma capace di qualificarsi ai playoff da quarta forza a Est. E poi zoppicare contro Orlando, ma trascinarsi al 2° turno con una rimonta di carattere in Gara 7. Contro Boston le assenze dei migliori giocatori hanno reso impossibile qualunque velleità. In prospettiva non sarà facile rinnovare Mitchell, convincerlo che questa squadra è quella giusta per lui nel lungo periodo. E pensare di scambiare uno tra Allen e Mobley, che il meglio lo dà da centro, non è utopia. Sarà un’estate complicata.
58-52 Boston all’intervallo. Cleveland “tiene” contro ogni logica. Poi addirittura, da stropicciare gli occhi eppure è tutto vero, solo 88-85 Boston nel 4° quarto. Ma un 13-2 di parziale impreziosito dalle triple cruciali di Horford e White chiude partita e serie. Boston liquida i Cavs 4-1, come gli Heat. Avrà il fattore campo favorevole al prossimo turno contro la vincente di Knicks-Pacers.

L’uragano Luka spazza via i Thunder in Gara 5. Doncic, con 4 partite di ritardo, “entra” in questa serie in tempo per stravolgerla, forse persino per deciderla. Dallas vince, anzi stravince a Oklahoma City trascinata dallo sloveno e sale 3-2 nella serie. Potrà giocarsi il primo match point in casa, fra tre giorni. Doncic segna 31 punti, tira giù 10 rimbalzi, smazza 11 assist, soprattutto tira 12/22 dal campo dopo l’inizio serie da 39%. Irving segna appena 12 punti, ma il cast di supporto delle stelle di Coach Kidd continua a convincere: Jones, Lively e Washington sono favolosi una volta di più. Dallas è 4-0 di record in questi playoff dopo una sconfitta: sa rialzarsi subito. Dovranno farlo anche i Thunder, oppure andranno in vacanza in anticipo da testa di serie numero 1 della Western Conference. Fanno una fatica enorme in attacco: Gilgeous-Alexander fa il suo una volta di più, con 30 punti, gli altri lo piantano in asso però. I buchi in rotazione sono evidenti: non hanno un regista e un secondo lungo adeguati. E pagano dazio.
Joe in quintetto al posto di Giddey per i Thunder. 24-22 Dallas dopo i primi 12’. Poi primo vero allungo Mavs, avanti 50-35 grazie a un Doncic spettacolare, sorridente e più tonico fisicamente rispetto alle ultime corrucciate e opache uscite. 54-44 per i texani a fine primo tempo. Luka con 17 punti tirando 7/10 dal campo, 15 per Jones con frequenti escursioni in alta quota. I Thunder tirano col 39% dal campo e sono dominati sotto canestro. Lively schiaccia come neanche all’All Star Game, dopo 36’ Dallas +12: 79-67. Una tripla di Doncic vale quindi l’89-71: è il pugno del k.o.: Thunder al tappeto, Mavs a un successo dalla finale a Ovest.

Boston Celtics - Cleveland Cavaliers 113-98 (4-1)

Oklahoma City Thunder - Dallas Mavericks 92-104 (2-3) 

mercoledì 15 maggio 2024

LBA Awards 2023/2024: ecco i premi della Regular Season

Mentre impazzano i Play Off, con le gare 2 dei quarti di finale agli archivi, sono stati resi ufficiali gli "LBA Awards" per la stagione 2023/2024.

L'MVP della stagione, al quale è riservato il "Dino Meneghin Throphy", è Marco Belinelli, che dall'alto dei suoi 38 anni ha chiuso la sua Regular Season a 14 punti, 2 assist e 1.3 rimbalzi di media, stando in campo, mediamente, 19.9 minuti.

Nico Mannion, invece, si aggiudica il premio di Miglior Italiano della stagione. Decisivo il suo approdo a Varese lo scorso 21 Dicembre, a suon di prestazioni mirabolanti il "Red Mamba" ha permesso, alla Openjobmetis, di salvarsi.

Incetta di premi per C.J. Massinburg della Germani Brescia: l'ex Buffalo non solo è il "Sixth Man of the Year", ma è anche il "Most Improved Player" (giocatore più migliorato) della stagione, passando dai 9 punti, 2.3 rimbalzi e 2 assist di media del 2022/2023 ai 13 punti, 3.6 rimbalzi e 2 assist di media della stagione 2023/2024, un salto in avanti che ha permesso anche a Brescia di disputare una stagione ai vertici della classifica.

Restiamo a Brescia, perchè è John Petrucelli a vincere il premio di "Best Defensive Player of the Year". L'italo/americano si conferma una sentenza nella propria metà campo, sia lontano che vicino alla palla.

Ci spostiamo poco più a Sud per il premio di "Miglior Under 22" della stagione, e ci fermiamo a Reggio Emilia, perchè a vincerlo è Mouhamed Faye.
Alla prima stagione da professionista il gigante senegalese ha chiuso con 7.7 punti, 5 rimbalzi e 1.1 stoppate di media, oltre a tanti posti nello "starting five" di coach Priftis, con un futuro più che luminoso, probabilmente oltreoceano.

Con 523 punti realizzati complessivamente, Charlie Moore (Estra Pistoia) si laurea capocannoniere della stagione. A lui viene assegnato l"Antonello Riva Throphy".

Parlando di coach eccoci al "Sandro Gamba Throphy", quello per il miglior allenatore della stagione, che finisce nelle mani di Nicola Brienza, il quale ha condotto la sua Estra Pistoia, da neopromossa, sia in Coppa Italia che a disputare i Play Off.

A Rayjon Tucker, invece, va il premio "Doctor Glass" per la giocata dell'anno, la super schiacciata che la guardia della Reyer Venezia ha affondato il 23 Dicembre 2023, al Taliercio, contro la Germani Brescia.

Chiudiamo col miglior quintetto della stagione: Payton Willis (Estra Pistoia), Rayjon Tucker (Reyer Venezia), Marco Belinelli (Virtus Bologna), Tornike Shengelia (Virtus Bologna) e Miro Bilan (Germani Brescia).


UFFICIALE: l'Alba Berlino firma William McDowell-White

L'Alba Berlino ha ingaggiato William McDowell-White.
Nato a Brisbane il 13 Aprile 1998, è un play/guardia australiano di 196 cm per 84 kg.
Dopo un anno ai Sydney Kings vive la sua prima esperienza in Germania, al Baunach, dove gioca dal 2017 al 2019 in prestito dal Bamberg.
Dal 2019 al 2021 gioca in D-League, quindi trasferimento in Nuova Zelanda, ai New Zealand Breakers, dove ha giocato nelle ultime 3 stagioni, e in quella scorsa ha prodotto 9.2 punti, 4.2 assist e 3.2 rimbalzi di media in NBL.
Dal 2021 McDowell-White è nel giro della Nazionale Australiana, con la quale ha vinto la Fiba Asia Cup del 2022 e ha disputato le qualificazioni ai Mondiali del 2023. 

LBA - Playoff: impattano Milano e Venezia, Brescia e Virtus sul 2-0.


 VENEZIA – REGGIO EMILIA: 83-75 (23-16; 43-29; 64-45) SERIE 1-1

Tutto facile per Venezia che, dopo 10’ di studio, supera agevolmente Reggio Emilia ed impatta la serie sull’1-1. Il brioso Spissu è fondamentale per i lagunari, con i suoi 18 punti (3/5 dall’arco) ed 8 assist, con i quali è riuscito a mettere in ritmo in particolar modo Heidegger e Kabengele, con quest’ultimo che ha chiuso con 15 punti ed 8 rimbalzi. In casa emiliana da salvare soltanto la prova di Galloway, autore di 26 punti con 5/10 da 3.

VENEZIA – Punti: Spissu 18 - Assist: Spissu 8 - Rimbalzi: Kabengele 8 – Valutazione:Spissu 24

R. EMILIA – Punti: Galloway 26 - Assist:Smith 4 - Rimbalzi: Faye 6 – Valutazione:Galloway 24

 

VIRTUS BOLOGNA - TORTONA: 83-77 (18-14; 32-30; 61-54) SERIE 2-0

Una Virtus glaciale dalla lunetta nei momenti caldi del match si aggiudica anche gara 2 e prova a dare un forte scossone alla serie. Tortona, mai doma, tira male dall’arco ma prova, con Dowe e Ross a tenersi a galla, ma i 30 liberi (su 36 tentativi) dei felsinei saranno decisivi nell’economia del match: Belinelli scrive 22, 17 per Mickey e 14 per un fondamentale Cordinier, a Tortona non bastano i 14 di Strautins ed i 13 di Obasohan.

V. BOLOGNA – Punti: Belinelli 22 - Assist:Hackett 4 - Rimbalzi: Mickey, Dunston 7 – Valutazione: Mickey 25

TORTONA – Punti: Strautins 14 - Assist:Dowe 6 - Rimbalzi: Dowe 10 – Valutazione:Dowe, Strautins 14

 

MILANO - TRENTO: 104-93 (35-20; 65-48; 87-64) SERIE 1-1

Prova di forza di Milano che asfalta Trento e rimette in equilibrio la serie. I meneghini partono a razzo con Shields e Mirotic, e son bravi a stroncare sul nascere ogni tentativo di rientrare in partita degli avversari. Prova da ex per Shields, che chiude con 28 punti e 5 assist, replicando il 37 di valutazione di gara 1, bene anche Melli (18) ed Hall (11). A Trento non bastano i 22 a testa di Hubb e Baldwin.

MILANO – Punti: Shields 28 - Assist: Napier 7 - Rimbalzi: Melli 6 – Valutazione: Shields 37

TRENTO – Punti: Hubb, Baldwin 22 - Assist:Mooney 4 - Rimbalzi: Baldwin 4 – Valutazione: Baldwin 30

 

BRESCIA - PISTOIA: 97-75 (30-19; 46-34; 71-51) SERIE 2-0

Vince in scioltezza anche Brescia che sfrutta a dovere il fattore campo e mette sul 2-0 la serie con Pistoia. I lombardi entrano bene nel match iniziando con un 9-1 di break, Pistoia risale fino al -4 con Moore, ma tutta Brescia è mortifera dall’arco ed indirizza a proprio favore questo secondo atto casalingo. Determinanti Massinburg e Della Valle con 23 punti a testa, per i toscani da segnalare i 19 di Moore ed i 16 di Willis.

BRESCIA – Punti: Massinburg, Della Valle -Assist: Christon, Bilan, Della Valle 3 -Rimbalzi: Bilan 8 – Valutazione: Massinburg 26

PISTOIA – Punti: Moore 19 - Assist: Willis, Della Rosa 3 - Rimbalzi: Willis, Wheatle 5 – Valutazione: Willis 22

NBA Play Off, Second Round: Jokic e Brunson predicano! Denver e New York al match point!

I Knicks dimenticano gli infortuni, la stanchezza e il ritmo dell’attacco di Indiana e producono un’altra prestazione da standing ovation al Garden, dominando gara 5 e passando così a condurre 3-2 una serie davvero interessante. Brunson si mette alle spalle in fretta il passaggio a vuoto di domenica a Indianapolis, chiarisce subito le cose con un primo tempo straordinario, condito da 28 punti, poi chiude i discorsi all’inizio del quarto periodo. Alla fine la stella dei Knicks firma 44 punti, trascinando la squadra al successo che regala loro due match-point. Indiana dopo un buon primo quarto cala sensibilmente a livello offensivo, concede rimbalzi in attacco in serie, soprattutto a un assatanato Hartenstein (17 rimbalzi di cui ben 12 offensivi) e arranca, lasciando il palcoscenico di un Madison Square Garden rumorosissimo a Brunson e compagni. Haliburton fatica parecchio e questa volta la panchina di Indiana non riesce ad avere un impatto decisivo.
I Knicks scappano via nel terzo quarto, anche grazie ai punti di un sorprendente Burks, poi nella frazione finale si affidano come di consueto a Brunson. L’ex Villanova risponde presente e con un parziale di sette punti consecutivi, chiuso da uno splendido gioco da tre, spinge i Knicks al +20 a 7’57’’ dalla sirena. Indiana è costretta ad alzare bandiera bianca. I padroni di casa, con un Hartenstein che nella zona pitturata cattura tutto quello che gli passa vicino, dominano al rimbalzo (53-29) mostrando diverse soluzioni offensive nonostante l’assenza, per il terzo match consecutivo, anche di Anunoby. Una gara 6 che i Pacers non possono sbagliare andrà in scena a Indianapolis venerdì.

Nikola Jokic riceve da Adam Silver il premio di Mvp prima di gara 5, poi fa capire a tutti che cosa significa essere un Most Valuable Player con una prestazione spaziale che va al di là dei sui numeri, pur pazzeschi: 40 punti, 13 assist, sette rimbalzi e nessuna palla persa. Trascinati dal loro leader i Nuggets vincono il quinto match della serie e mettono Minnesota, che deve rinunciare all’infortunato Conley, con le spalle al muro. Con un Murray che fatica con l’asfissiante difesa di McDaniels, l’attacco dei Nuggets passa esclusivamente per Jokic. Il serbo fa venire il mal di testa a Gobert, dall’altra parte Edwards litiga con il canestro, ma a tenere in scia gli ospiti ci pensa un ottimo Towns. Minnesota va al riposo in ritardo di sei lunghezze, non una pessima notizia con un Edwards che nel primo tempo sbaglia sette degli otto tiri che prende.
L’inizio di ripresa è confortante per i Timberwolves che piazzano subito un parziale di 11-3 e passano a condurre peccato però che dall’altra parte ci sia l’Mvp che decide di lanciare un chiaro messaggio a tutta la Nba. Jokic si rimbocca le maniche e con una giocata da cinema dietro l’altra spinge con una facilità disarmante i campioni in carica al contro parziale di 23-8 che indirizza il match. Gobert, Reid o Towns non cambia nulla, chiunque provi a rallentare Jokic viene puntualmente punito dal serbo. Edwards non riesce a tornare in carreggiata, Minnesota prova a prendere un minimo di fiducia quando il lungo di Denver va in panchina all’inizio del quarto periodo, ma il copione non cambia appena Nikola Jokic torna sul parquet. Denver resta in totale controllo e i titoli di coda li fa partire il tre volte Mvp con una tripla senza senso che riporta i Nuggets al +14 a 3’09’’ dalla sirena. Il resto è accademia e ora Denver può chiudere i conti in gara 6 a Minneapolis giovedì. 

New York Knicks - Indiana Pacers 121-91 (3-2)

Denver Nuggets - Minnesota Timberwolves 112-97 (3-2) 

martedì 14 maggio 2024

NBA Play Off, Second Round: Boston bissa e allunga! OKC sbanca e pareggia!

Boston vince Gara 4 a Cleveland e sale 3-1 nella serie di secondo turno di playoff con i Cavs, Oklahoma City vince Gara 4 a Dallas e pareggia 2-2 quella con i Mavs. Partita vibrante in Texas: Doncic in volata sbaglia dalla lunetta, Holmgren no. Fa la differenza. Gara 5 a Boston è in programma dall’1 della notte italiana tra mercoledì e giovedì, Gara 5 a Oklahoma City a seguire, dalle 3.30.

Carpe diem. Boston dimostra di saperlo fare, di saper cogliere l’attimo, durante i playoff 2024. Batte Cleveland a domicilio per la seconda volta di fila, approfitta dell’assenza della stella dei Cavs, Donovan Mitchell, fermato da un problema muscolare al polpaccio sinistro, seduto in panchina col cappellino in testa. Alla squadra di Coach Bickerstaff mancava pure Jarrett Allen, il centro secondo miglior giocatore, per la settima gara di fila, per l’infortunio alle costole. I verdi sfruttano l’occasione come avevano fatto già al turno precedente contro Miami priva di Jimmy Butler. I Celtics, trascinati da Jaylen Brown nei momenti cruciali della gara, restano imbattuti in trasferta nei playoff e prenotano la sesta finale di Conference delle ultime 8 stagioni. Modello di consistenza, ma sinora è mancato l’ultimo passo. La squadra di Coach Mazzulla dimostra maturità. Aveva tutto da perdere, un k.o. sarebbe stato figuraccia epocale, coi critici dei Jays, Tatum e Brown pronti a rialzare la testa. Boston invece vince, pur senza fare un figurone. L’aiuta tirare 24 liberi a 7 in trasferta in una sfida vinta di 7 punti. Ma vince, quello conta. E Porzingis, il centro lettone acciaccato, ha partecipato all’allenamento mattutino: il rientro non pare lontano. Vicino invece il capolinea stagionale dei Cavaliers: avevano faticato già al 1° turno con Orlando, piegata solo in rimonta in Gara 7, contro Boston decimati fanno il possibile, non l’impossibile. Garland segna 30 punti, tutti dal 2° quarto, ma l’attacco di Cleveland fatica al completo, figurarsi così. LeBron James, applaudito a bordocampo da spettatore, ai Cavs sarebbe servito in maglietta come ai vecchi tempi, lascia l’Arena deluso. Niente da fare per la sua squadra di casa.
LeVert in quintetto al posto di Mitchell. 62-57 Boston a metà partita. Poi contro ogni logica 65-64 Cleveland a inizio 3° quarto, Boston scherza col fuoco. II pubblico della Rocket Mortgage FieldHouse prova a diventare il giocatore in più dei Cavs. Ma Brown si carica i verdi sulle spalle, da uomo franchigia. 88-78 Boston a fine 3° quarto. Boston +15 sul 98-83, però arriva un 8-0 di parziale Cavs: Garland tiene in partita i suoi quasi da solo. Tornano persino -5 sul 97-102, Tatum balbetta quando la gara diventa da cuori forti. Ma Strus sbaglia la tripla del -2 e Brown da 3 punti chiude i conti. Boston fa il suo dovere: vince e pregusta la finale a Est.

I giovani Thunder hanno nervi d’acciaio. Vincono Gara 4 a Dallas rimontando da -14 nel 3° quarto, prevalendo in volata grazie alla freddezza ai tiri liberi. Dalla lunetta chiudono 23/24, i Mavs 12/23. L’esito della partita è tutto qui, con Luka Doncic che fa 1/2 e Chet Holmgren invece 2/2, nel finale punto a punto. L’uomo partita è Shai Gilgeous-Alexander, spettacolare, da 34 punti, che stravince il duello tra finalisti per l’Mvp con Luka. Lo sloveno chiude in tripla doppia, da 18 punti, 12 rimbalzi e 10 assist, ma tira 6/20 dal campo e perde 7 palloni. Peccati mortali perché i texani avevano la serie in mano, bastava poco per ipotecarla vincendo per la terza volta di fila nella serie, sempre in vantaggio sino a 4’ dalla fine. Invece Irving chiude con soli 9 punti, fa persino peggio di Doncic. E così ora è 2-2 e i Thunder hanno l’inerzia dalla loro parte, la forza che dà loro un’impresa da applausi. Fanno fatica senza un regista di ruolo, con Giddey indecente, piccoli rispetto agli avversari, che assestano loro 13 stoppate, e Dort e Jalen Williams combinano 9/33 dal campo. Eppure vincono loro. Di tenacia, come fossero veterani.
Giddey in quintetto, una tassa per i Thunder nella serie. Subito 22-8 Dallas, poi 54-43 all’intervallo. Washington con 11 punti. Joe parte tra i primi 5 dopo l’intervallo, per Giddey. Irving commette il 4° fallo con 10’ da giocare nel 3° quarto, sul +14, Kidd lo tiene dentro. Doncic fa una fatica dannata al tiro, nella serie tira col 39%, Gilgeous-Alexander invece è una macchina da canestri. 69-65 Dallas dopo 36’. Okc pareggia a quota 86 con un canestro assurdo di Gilgeous-Alexander da dietro il canestro. Poi arriva la tripla del vantaggio di Holmgren: corona un 9-0 di parziale ospite. L’attacco dei Mavs va in tilt: Doncic e Irving pasticciano, non possono aspettarsi che i gregari risolvano i problemi. Sul -2 Doncic va in lunetta: sbaglia il primo libero, segna il secondo. Holmgren invece realizza entrambi i tiri liberi, Coach Daigneault ordina il fallo tattico e impedisce ai texani la tripla del possibile pari. La vince cosi. Thunder glaciali con la stagione in bilico, si riprendono il fattore campo favorevole.

Cleveland Cavaliers - Boston Celtics 102-109 (1-3)

Dallas Mavericks - Oklahoma City Thunder 96-100 (2-2) 

lunedì 13 maggio 2024

LBA Play Off, Quarti di finale: Virtus che fatica! Reazione Venezia!

La Virtus Segafredo Bologna si impone in volata in Gara 2 contro la Bertram Tortona e sale sul 2-0 nella serie. Dopo una tripla in apertura di Mickey (17 punti, 7 rimbalzi, 6 falli subiti, 25 di valutazione), Obasohan (13 punti e 4 assist) prova a caricarsi gli ospiti sui due lati del campo e poi Cordinier (14 punti) ribatte al cecchino Strautins (14 punti e 8 rimbalzi) per il 7-7 d’avvio. A seguito di un botta e risposta tra Dunston (10 punti, 7 rimbalzi, 21 di valutazione) e Zerini (8 punti) sotto i tabelloni, Belinelli (22 punti, 11/11 dalla lunetta) inizia a farsi sentire con tripla ed elegante appoggio al tabellone, ribattendo così ad una bomba di Radosevic (9 punti e 5 rimbalzi) e regalando a Mickey altri viaggi in lunetta per il sorpasso sul 16-14. Sul finire del quarto, la Virtus stringe le maglie in difesa e Pajola batte la sirena con il tap-in che sigilla i 10’ iniziali del match sul 18-14. Il parziale dei padroni di casa si prolunga poi con i primi guizzi di Lundberg (8 punti) e Abass sino al 12-0, prima che Obasohan dall’arco scuota il Derthona segnando una bomba e i tiri liberi del 26-19. Proprio il numero 32 della Bertram prova ad alzare i giri del motore della propria squadra regalando anche a Dowe (7 punti, 10 rimbalzi, 6 assist) la bomba del -5, prima che Dunston e Polonara in transizione sorprendano la difesa avversaria allungando sul 32-24. Il termine del tempo sorride comunque al Derthona, dato che una tripla di Radosevic e la presenza fisica di Strautins ristabiliscono l’equilibrio nel match sul 32-30.
La risalita piemontese si completa in avvio di ripresa, dato che Zerini insacca la bomba del sorpasso e l’energia di Strautins rintuzza poi le azioni di orgoglio di Cordinier e Belinelli tenendo l’equilibrio sul 39-37. A seguito di un gran botta e risposta dall’arco tra Zerini e Belinelli, Strautins si fa sentire ancora con un super gioco da tre punti ma Belinelli non perdona dalla distanza e una combinazione tra Polonara e Mickey fa esultare la Segafredo Arena (48-43). Dopo un timeout chiamato da coach De Raffaele, Candi manda a bersaglio una gran bomba in step-back, sebbene poi ancora l’asse Belinelli – Mickey sia letale nel capitalizzare soprattutto dalla lunetta per il nuovo +8 locale (56-48). Al termine del quarto, Weems (6 punti) prova a caricarsi la Bertram sulle spalle, Dunston e una tripla di tabella firmata da Abass ribattono con la stessa moneta e un appoggio di Radosevic chiude il terzo periodo sul 61-54. Successivamente, Mickey e Dunston vengono ben trovati dai compagni nel pitturato e una sola tripla di Baldasso (10 punti) non permette alla formazione di coach De Raffaele di restare più a contatto (66-57 a 6’ e mezzo dalla fine). In seguito alla tripla del +12 realizzata poi da Lundberg, Baldasso dalla media e soprattutto sette punti consecutivi di un super Ross (7 punti) rimettono il Derthona a un singolo possesso di distanza, prima che Cordinier interrompa lo 0-9 di break ospite con la bomba del 72-66 a poco più di 3’ dalla fine. Tortona non molla comunque, Baldasso insacca dall’angolo una tripla del nuovo -3, Cordinier allora si mette in proprio con una spettacolare schiacciata e i suoi liberi rilanciano la fuga Virtus sul 78-69 a meno di 2’ dal termine. Gli errori di Belinelli e Lundberg dall’arco, tuttavia, non chiudono la contesa e sia Obasohan dalla lunetta che Dowe con un bel tiro in corsa accorciano sul -4 entrando nell’ultimo minuto del match; dopo un errore dall’arco di Obasohan, Strautins lotta a rimbalzo in attacco, subisce fallo e realizza i liberi del 78-76 a 27” dalla fine. Tortona vuole poi commettere fallo intenzionale su Mickey, il quale dalla lunetta fa solo a metà il suo compito e firma il nuovo +3 con 21” ancora da giocare. Coach De Raffaele decide quindi di affidare la sfera a Baldasso, che non viene fatto tirare dall’arco ma viene mandato in lunetta. Il numero 13 della Bertram fa 1 su 2 e poi Belinelli subisce fallo prima che la palla venga rimessa in campo, ottenendo e realizzando il libero dell’80-77. Usufruendo anche del possesso a favore, Hackett stavolta va sulla linea della carità e anche lui segna solo il secondo tiro libero, ristabilendo comunque due possessi tra le squadre. Gli ultimi errori di Strautins e Baldasso dall’arco, infine, condannano la Bertram alla resa. 

Con una prestazione di grande carattere, con solo qualche piccolo timore nel finale di ultimo periodo (quando Reggio Emilia rientra fino al -5), l'Umana Reyer si aggiudica per 83-75 Gara2 della serie dei quarti di finale contro la UNAHotels, riportando la situazione in parità (1-1) in vista di Gara 3 e Gara 4 in programma al PalaBigi giovedì e sabato.
Rientra a referto Janelidze, cambia l'approccio dell'Umana Reyer, che difende in maniera aggressiva ma corretta e fa circolare ottimamente palla, portando a casa due falli di Black nel primo minuto e mezzo e portandosi sull'11-6 al 3'30”, che diventa 13-6 al 6' sull'ennesimo recupero difensivo, con pronto time out ospite. Al 7' il margine arriva al +12 (18-6) prima che Chillo torni a segnare per i suoi dopo 4'30”, mettendo addirittura due triple di fila, aprendo il piccolo break di Reggio nel finale di primo quarto, che si chiude sul 23-16. Al 12' gli orogranata sono di nuovo a +12 (28-16) e a metà secondo quarto l'Umana Reyer conduce 34-20, anche se nel frattempo è arrivato un tecnico a coach Spahija. Spissu porta a casa il terzo fallo di Black per un blocco in movimento e Kabengele fa la voce grossa a rimbalzo offensivo, firmando il 35-20 al 16'. La panchina veneziana chiama time out sul 38-27 al 16'30”, poco dopo un nuovo tecnico, seguito al terzo fallo di Galloway. Al 18', dopo il tecnico sanzionato anche alla panchina reggiana, Tucker aggiorna il massimo vantaggio sul 43-27 e si torna infine negli spogliatoi sul 43-29.
Inizia bene anche il secondo tempo, con subito il terzo fallo di Faye e poi la tripla di Spissu per il 48-31 al 22'. L'Umana Reyer mantiene a distanza gli avversari puntando in attacco soprattutto su Kabengele e Spissu, che con un'altra tripla costringe Reggio al time out sul 55-37 a metà periodo. Il margine di vantaggio degli orogranata in una partita nervosa (doppio tecnico a Weber e Heidegger) si incrementa progressivamente fino al 61-40 al 28'30”, con la tripla di Wiltjer che chiude infine il quarto sul 64-45. Un'altra tripla, di Heidegger al 32', riporta l'Umana Reyer sul 69-48, con altro time out ospite, dal quale la UNAHotels rientra con il piglio giusto: prima è 0-5, con time out stavolta di Spahija al 33' sul 69-53, poi il break si allunga fino allo 0-11 in appena 2' per qualche palla persa di troppo e un antisportivo fischiato a Kabengele. L'Umana Reyer riparte proprio da un canestro di Kabengele ed è di nuovo sul 73-59 al 35'30”. Un'interruzione forzata per un volo (fortunatamente senza problemi fisici) di Kabengele sul tavolo dei cronometristi viene sfruttata da una Reggio Emilia in cui si erge a protagonista assoluto Galloway: al 37' è 73-67 e, dopo il 77-67 orogranata al 38'30”, con un gioco da 4 del numero 9 reggiano è 78-73 a 41” dalla fine. Un rimbalzo offensivo di Kabengele sul secondo libero di Spissu sul fallo sistematico emiliano ha un peso determinante nell'economia del match: a -21” è di nuovo solo +5 per un'Umana Reyer che comunque completa infine dalla lunetta la vittoria per 83-75.

Virtus Bologna - Bertram Tortona 83-77 (2-0)

Reyer Venezia - Unahotels Reggio Emilia 83-75 (1-1)