Indy esibisce una prestazione offensiva epocale: il miglior attacco NBA smantella una delle migliori difese della lega. Tirando col 67% dal campo, è record, ai playoff. Nelle prime sei gare della serie aveva sempre vinto la squadra di fronte al proprio pubblico, stavolta quella di Coach Carlisle invece domina in trasferta per il 4-3 decisivo. Tyrese Haliburton e Pascal Siakam, le stelle, trascinano i Pacers, dalla panchina poi McConnell è eccezionale. Piccolo di taglia, grande per cuore e carattere. Indy giocherà Gara 1 del prossimo turno a Boston, in un altro Garden, dalle 2 della notte italiana tra martedì e mercoledì.
I Knikcs si arrendono alla sfortuna. E al logorio fisico, un concorso di colpa di Coach Thibodeau le cui squadra patiscono sempre una valanga di infortunati per colpa di minutaggi dei giocatori da straordinari, forse dissennati. Gli acciaccati Josh Hart (addome), infortunato in Gara 6, e OG Anunoby, che si era fatto male (stiramento al flessore sinistro) in Gara 2, stringono i denti e giocano, ma Anunoby dura appena 5’, in cui peraltro segna 5 punti. Zoppica, non può fare di più. Hart lotta, non al meglio, ma i Knicks, già senza i titolari Randle e Robinson e la prima riserva Bogdanovic, nel 3° quarto perdono pure Jalen Brunson, il loro miglior giocatore. Si frattura la mano sinistra. DiVincenzo e Burks sono gli ultimi ad arrendersi, ma non bastano per prolungare l’ottima stagione di squadra. Non è la loro notte, si fa tardi presto per i Knicks. Che l’ultima Gara 7 al Garden l’avevano giocata proprio contro Indy nel 1995. Anche allora vinsero i Pacers. E dire che 3 volte su 4 in Gara 7, statisticamente, si impone la squadra di casa. Non stavolta, però.
Siakam segna i suoi primi 5 tiri, DiVincenzo, futuro Azzurro, 3 triple nei primi 6’. Si scatena una baruffa generale innescata dal diverbio proprio tra Siakam e Big Ragu: doppio fallo tecnico. Atmosfera rovente al Garden. Haliburton accelera, 39-27 Pacers a fine 1° quarto. McConnell al solito è pestifero in uscita dalla panchina, +22, persino, sul 52-30. Burks è contro ogni logica, lui che non ha nemmeno giocato le prime 7 partite di playoff, quello che tiene a galla i Knicks con 14 punti a metà gara. 70-55 all’intervallo. Riassunto del primo tempo: Indiana fa sempre canestro. Tira col 76% dal campo. Hart segna il canestro del 67-73 e riapre la partita, ma rientra McConnell e sistema che le cose con la sua energia, il suo agonismo. Indy torna +18 con New York che commette troppe di palle perse. Peccati mortali. 101-84 dopo 36’. Pubblico ammutolito: è già finita. Anche perché i Knicks perdono per infortunio pure Brunson. Indy va in finale a Est contro ogni pronostico prestagionale. Dopo Milwaukee, da sfavorita, da testa di serie n.6 a Est, sbatte fuori dai playoff pure New York. Partirà contro pronostico pure contro i Celtics, ma se la storia insegna qualcosa, non parte già battuta.
La più grande impresa nella storia dei Minnesota Timberwolves. Vincono Gara 7 a Denver, chiudono 4-3 la serie di secondo turno playoff e conquistano la finale di Conference a Ovest. Eliminano i campioni in carica rimontando da -20 nel secondo tempo, nessuno sinora nella storia playoff aveva recuperato in Gara 7 da sotto oltre 11 punti all’intervallo e i Wolves alla Ball Arena a metà gara erano indietro di 15.
I Wolves fanno un capolavoro senza neppure bisogno di grandi prestazioni individuali offensive. Nessuno segna più di 23 punti e Ant Edwards, il miglior giocatore, tira 6/24 dal campo. L’uomo partita esce dalla panchina, Naz Reid, il 6° uomo dell’anno Nba, che con Towns seduto con 5 falli fa la differenza in volata sui due lati del campo. E regala a Minny, che nella sua storia non ha mai giocato le Finals, l’incrocio in finale di Western Conference con i Dallas Mavericks, miglior risultato di franchigia eguagliato, risaliva al 2004. Gara 1 andrà in scena a Minneapolis dalle 2.30 della notte italiana tra mercoledì e giovedì.
Il crollo dei Nuggets è clamoroso. Imbarazzante, persino. I campioni uscenti si ritrovano in sostanza a giocare 2 contro 6 la partita decisiva della stagione. Quella dentro/fuori. Jokic e Murray non tradiscono, ma sono abbandonati dai compagni. Fin quando tengono fisicamente dominano, appunto sino al +20, poi nei 48’ pagano inevitabilmente dazio. Porter e Gordon ne combinano di tutti i colori, Caldwell-Pope non fa mai canestro, la panchina non esiste. Segna appena 5 punti contro i 13 avversari - 11 di Reid - appunto gli 8 di differenza che decidono la sfida. Jokic chiude con 34 punti, 19 rimbalzi e 7 assist, costringendo Gobert a 6 falli, Murray con 35 punti. Ma il resto della squadra ne segna appena 21. Ventuno. Per la sesta stagione di fila i campioni in carica non superano il 2° turno di playoff. L’Nba di questi tempi ha cancellato la parola dinastia.
Primo quarto a basso punteggio. Con l’atletismo dei Wolves in evidenza, di McDaniels su tutti, eppure un paio di triple di Murray permettono ai padroni di casa di chiuderlo avanti 24-19. Perché i Lupi tirano 8/22 con Edwards raddoppiato e gli altri che non ne approfittano. Towns tiene i suoi in partita sfruttando i “cambi” difensivi avversari a lui favorevoli, ma Denver domina a rimbalzo e va all’intervallo avanti 53-38. Murray con 24 punti, Jokic 13 e 15 rimbalzi. Edwards appena 4 punti tirando 1/7, Gobert 3 punti senza canestri dal campo. Insomma, le stelle dei Nuggets fanno la differenza nei primi 24’ surclassando quelle avversarie. 38 punti nel primo tempo sono il minimo stagionale per i Wolves. Una tripla di Murray a inizio ripresa vale persino il 58-38, poi succede l’impensabile.
Un 15-1 di controparziale riporta sotto i Wolves. Succede che Denver sbagli 6 tiri aperti di fila. Minny rientra con la difesa. O meglio: i Nuggets sbagliano tiri da 3 e dalla media distanza comodi uno dietro l’altro, dando così fiducia e transizione all’attacco ospite. Appena 67-66 Denver dopo 36’: Edwards ritrova coraggio, segna una tripla allo scadere del periodo. Nuggets terrorizzati, solo Jokic fa canestro: 13 degli appena 14 punti nel 3° quarto sono segnati dal Joker e da Murray. Compagni di squadra intimiditi dalla pressione. E inerzia tutta per i Wolves, ora. Un canestro di Gobert vale il sorpasso a inizio 4° quarto, Minny +5 con 5’ da giocare, con Reid determinante. La tripla di Edwards chiude i conti sul 92-82. Denver abdica. Ha tanto da rimproverarsi per questa partita e per la serie, buttate via. Minnesota completa una rimonta epocale e pensa già al prossimo turno: sarà Edwards contro Doncic, Minnesota avrà il fattore campo favorevole.
New York Knicks - Indiana Pacers 109-130 (3-4)
Denver Nuggets - Minnesota Timberwolves 90-98 (3-4)