Oklahoma City Thunder - Indiana Pacers 103-91 (4-3)
Il Larry O’Brien Trophy alla fine lo alzano i Thunder
che chiudono una gara-7 nella quale succede un po’ di tutto: un successo che
premia un gruppo giovane e incredibilmente talentuoso, in grado forse di
diventare una dinastia negli anni a venire. Oklahoma City, dopo un primo tempo
timido, nella ripresa cambia marcia, si affida alle giocate di un super Shai
Gilgeous-Alexander, che si porta anche a casa il premio di mvp, e vincere
103-91, regalando a una città che vive per i suoi Thunder, il primo titolo Nba della
sua storia. Ma gara 7 verrà ricordata anche per lo sfortunatissimo infortunio
di Haliburton, che a 4’55’’ dalla fine del primo quarto si procura una lesione
al tendine d’Achille della gamba destra. Un epilogo devastante per il leader
dei Pacers che lo costringerà a un lunghissimo stop. Indiana ancora una
volta contro tutto e tutti, anche senza Haliburton prova a scombussolare i
piani di Okc ma nella ripresa con l’andare dei minuti perde contatto con i
Thunder e deve alzare bandiera bianca. Tantissimi rimpianti quindi per una
squadra che nessuno davvero, a inizio postseason, avrebbe mai pensato potesse
arrivare a giocarsi il titolo Nba a gara 7 contro Oklahoma City.
Il clima al Paycom Center è di quelli da corrida.
Entusiasmo alle stelle per i tifosi di casa e anche qualche maglia gialla in
più del previsto nel mare blu dei tifosi di Okc. I Thunder sanno di avere
grande pressione sulle loro spalle e partono incredibilmente contratti. Solo
Shai sembra a suo agio, Indiana, invece, gioca con la mente libera e le triple
di Haliburton non fanno altro che aumentare la fiducia degli ospiti. Il buon
impatto dalla panchina di Caruso non basta ma poco dopo la metà del primo
quarto succede l’impensabile. Haliburton accelera sul perimetro e perde il
passo, finendo sul parquet senza essere stato toccato. Le urla del fenomeno di
Indiana e la dinamica dell’infortunio non lasciano spazio a molti dubbi:
lesione del tendine d’Achille. Diagnosi tremenda. Indiana reagisce con il
solito coraggio al colpo da ko sferratogli dal destino e con i canestri di
Siakam e i punti di Nembhard resta aggrappata a Oklahoma City che invece non
riesce a scrollarsi di dosso la tensione. La tripla allo scadere del primo
tempo di Nembhard addirittura permette agli ospiti di andare negli spogliatoi
all’intervallo in vantaggio 48-47 dopo aver tirato con 8/16 dalla lunga
distanza contro il 4/18 dei Thunder.
La squadra capace di vincere 68 partite durante la
regular season cambia però passo a inizio ripresa. La difesa torna a essere
super aggressiva, i turnover per i Pacers fioccano e in attacco le cose
migliorano sensibilmente. Gilgeous-Alexander suona la carica griffando un
parziale di 9-0 con una bella tripla e due assist da cinema, Indiana però
risponde con il solito McConnell. Ancora una volta, infatti, in queste Finals
il terzo quarto diventa il TJ Show con la riserva dei Pacers che fa venire il
mal di testa con la sua energia alla difesa di Okc. McConnell segna 12 punti
consecutivi ma dall’altra parte le triple iniziano a entrare per i padroni di
casa e Jalen Williams prende confidenza con il canestro. Shai fa il resto e i
Thunder scappano via, chiudendo un ottimo terzo quarto in vantaggio di 13
lunghezze. Le rimonte anche clamorose sono la specialità della casa per i
Pacers ma senza l’apporto di Haliburton la montagna da scalare diventa un
Tourmalet, Oklahoma City poi alza l’intensità difensiva e non concede più
nulla. Indiana nei primi 4’30’’ dal quarto periodo non mette punti a referto e
i Thunder scappano a quello che sembra un +22 senza ritorno. I Pacers però non
muoiono mai e provano a spaventare il festante pubblico di casa rispondendo con
un inaspettato 11-1. Indy arriva a -10 con la tripla di Nembhard a 2’32’’ dalla
sirena ma la schiacciata di un ottimo Holmgren rimette le cose a posto. Oklahoma
City resta così a distanza di sicurezza, raccogliendo poi la standing ovation
del caldissimo pubblico del Paycom Center nei secondi finali. Una serie davvero
intrigante e piena di colpi di scena va così in bacheca con i Thunder che
alzano davanti ai loro tifosi il Larry O’Brien Trophy.