Saranno Cremona e Pistoia le formazioni neo promosse che parteciperanno al prossimo campionato di Serie A di basket; un cammino lungo e faticoso per le due formazioni, che hanno ottenuto con merito il pass per il piano superiore, giocando bene e, all’occorrenza, andando oltre i propri limiti.
PISTOIA. In ordine temporale, i toscani sono stati i primi ad aver conquistato la promozione, anche in maniera abbastanza sorprendente. Pistoia infatti, dopo aver superato Piacenza, ha battuto in trasferta (ma in campo neutro) la più quotata Cantù in gara 5, sfidando una Torino gasata dopo aver avuto la meglio su Treviglio. È stata una finale davvero intensa, tirata, in cui a fare la differenza sono stati i dettagli: il cuore di Della Rosa, la garra di Magro, le sfuriate di Wheatle, Copeland e Varnado hanno garantito agli uomini di coach Brienza di uscire indenni dal doppio turno del PalaCarrara, riuscendo ad avere la meglio in una gara 4 dominata sin dalla palla a due. I toscani ritornano in A dopo 3 stagioni, con la consapevolezza e la voglia di tornare ad essere una fantastica mina vagante.
CREMONA. I lombardi tornano nella massima serie dopo un solo anno di purgatorio, e lo hanno fatto sbancando letteralmente il torneo di A2, conquistando prima Supercoppa e Coppa Italia LNP, e perdendo poi soltanto una partita in tutta la post season (contro la Fortitudo). Ecco, forse a sorprender tutti è stato il modo con cui i lombardi hanno affrontato questi playoff, ballando su quel limite tra consapevolezza ed arroganza che le ha permesso di stracciare la concorrenza. La finale contro Forlì, poi, è stato un capolavoro: le triple di Lacey a condannare gli avversari in una tirata gara1, la rimonta dal -10 in gara 2 con Denegri e Pecchia sugli scudi, il dominio in gara 3, dove non è mai stata concessa agli avversari la possibilità di entrare mentalmente in partita, portando 6 uomini in doppia cifra e dominando per tutti i 40’ grazie anche ad un Piccoli veri e proprio collante tra fase offensiva e difensiva.
Torino e Forlì. Ai piemontesi difficilmente si poteva chiedere di più. Due volte vittoriosa in trasferta nei quarti contro Milano, ribaltata Treviglio a domicilio e passaggio del turno con due successi al fotofinish, mai doma in finale contro Pistoia; Torino ci ha provato in tutti i modi a compiere l’impresa, ma i toscani, ad onor del vero, hanno messo in campo qualcosina in più.
Per Forlì, invece, la delusione è tanta: un campionato sempre ai vertici, senza mai abbassare l’asticella, senza mai aver paura di nessuno, con un Cinciarini superlativo ed un collettivo sempre sul pezzo. È mancata sul più bello, toppando l’appuntamento più importante con due sconfitte casalinghe, gettando alle ortiche un fattore campo strameritato per tutto il campionato. L’abbraccio nell’ultimo time out di coach Martino tra squadra e pubblico, resta la diapositiva da cui ripartire il prossimo anno.
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