Incredibile Miami. Nel modo più inaspettato gli Heat,
sotto di 8 lunghezze all’inizio del quarto periodo, pareggiano i conti nella
serie. La squadra della Florida prende possesso di una gara 2 davvero strana
piazzando un parziale di 15-2 all’inizio della frazione finale e vince 111-108.
Ai Nuggets non bastano i 41 punti di un Jokic
a tratti assolutamente immarcabile, Miami riporta quindi la serie in Florida
sul 1-1 e condanna Denver alla sua prima sconfitta casalinga di questa
postseason.
Coach Spoelstra non riesce a recuperare Herro ma per
gara-2 mischia le carte e decide di inserire Kevin Love in quintetto. I
centimetri dell’ex Cavs aiutano e Miami parte alla grande, sfruttando anche gli
errori in attacco di Denver. Strus, reduce dallo 0/10 del primo match della
serie, si presenta senza la timidezza e va subito a bersaglio con le sue prime
due triple, gli Heat, intanto arrivano al 10-2. Jokic capisce che deve mettersi
a produrre e inizia a caricarsi sulle spalle l’attacco dei Nuggets, Miami però
gioca bene e arriva al vantaggio in doppia cifra. Nei minuti finali del primo
quarto però i padroni di casa ritrovano consistenza in attacco e si avvicinano.
La scintilla arriva da un attivissimo Braun la cui energia diventa contagiosa.
Denver chiude la prima frazione sotto di tre lunghezze ma con Jokic a prendere
fiato in panchina diventa devastante all’inizio del secondo quarto. Brown,
Braun e Green regalano un’inaspettata produzione a coach Malone, Miami diventa
troppo prevedibile in attacco e i Nuggets cambiano marcia.
Con il serbo in panchina Denver piazza il parziale di 16-3 all’inizio del
secondo periodo che cambia la direzione del match. Miami affonda al -15, anche
perché l’intensità difensiva della squadra del Colorado sale in maniera
esponenziale, ma in un modo o nell’altro riesce a rimanere in scia grazie alle
giocate di un ottimo Vincent e di un Butler a corrente alternata. Denver
comunque resta padrona del match e va al riposo avanti 57-51. Come in gara-1
Miami torna dagli spogliatoi con l’atteggiamento giusto, muove bene il pallone
e con le triple di Vincent e Love riprende i padroni di casa. Il problema per
coach Spo però si chiama Jokic. Con l’attacco che balbetta, Denver si affida
alle giocate dell’Mvp e il serbo regala spettacolo. Spoelstra le prova tutte
per rallentare Jokic ma nel terzo quarto il lungo di Denver fa quello che
vuole. Butler continua a tirare con brutte percentuali, Vincent non basta e con
i canestri di un Jokic spaziale (18 punti nella terzo frazione), Denver allunga
arrivando all’inizio dell’ultimo quarto in vantaggio di otto lunghezze. Sembra
il preludio di una decisa accelerata dei Nuggets, invece, si accende di colpo Duncan Robinson e con 10 punti in poco
più di due minuti riporta davanti la squadra ospite.
Miami ancora una volta in questa postseason mostra di
avere carattere da vendere e apre la frazione finale con un parziale di 15-2
che zittisce la Ball Arena. L’inerzia del match cambia radicalmente con Denver
che fatica contro la zona degli Heat e dall’altra parte del campo non riesce
più a rallentare Butler e compagni. Gli arbitri diventano fiscalissimi e si
mettono a fischiare tutto, Miami cosi va in bonus già a 9’17’’ dalla sirena, e
Denver nonostante Jokic va in tilt. Gli Heat prendono fiducia e scappano via,
toccando addirittura il +12 con la tripla di Martin a 3’39’’ dalla fine. Sembra
la sentenza di un match sulle montagne russe ma Denver non alza bandiera bianca
e spaventa la squadra ospite con le triple di Murray. Gli Heat non la chiudono
e Denver arriva al -3 con il canadese che a un secondo dalla sirena tenta la
tripla del supplementare trovando però solamente il ferro. Miami tira un
sospiro di sollievo e si porta sul 1-1 con gara-3 in programma in Florida
mercoledì.
Nessun commento:
Posta un commento