lunedì 23 maggio 2022

Western Final Conference: Golden State sbanca Dallas. Match point sulla racchetta!

Il Paradiso è lì, ad una vittoria di distanza. Golden State torna a bussare alla porta delle Finals col 109-100 con cui conquista Dallas in gara-3: vale il 3-0 nella finale a Ovest e il vantaggio che nella storia dei playoff Nba nessuno ha mai rimontato. Un vantaggio meritato, perché i Warriors continuano ad essere la squadra migliore della serie. Dove squadra è la parola chiave: il successo di Golden State va ben oltre i 31 punti e 11 assist di Steph Curry, o i 27 dello straordinario Andrew Wiggins, ma è la storia di un gruppo in cui tutti riescono a dare il loro contributo. Al contrario di Dallas, sull’orlo del baratro nonostante i 40 punti di Luka Doncic: 86 dei 100 punti di squadra arrivano da tre giocatori e per giocare a questo livello non basta. Martedì in gara-4 si giocano la stagione.
La vittoria di Golden State sembra una ricetta per la torta migliore del mondo: una bella dose di Curry mescolata col talento e la voglia di riscatto di Wiggins (schiacciata su Doncic da vedere e rivedere sui social), un pizzico di Klay Thompson (19 punti) per dare più sapore e la giusta dose di Draymond Green (10 punti, 5 rimbalzi e 5 assist), più incisivo rispetto alla gara 2 sottotono.
È Wiggins l’ingrediente che non ti aspetti: è tornato l’All Star che è stato nella prima parte di stagione, aggiungendo alla difesa su Doncic (comunque positiva, nonostante la 7ª gara su 25 ai playoff con almeno 40 punti dello sloveno) uno straordinario contributo offensivo.
Golden State ha giocato un’altra partita eccellente in difesa, tenendo Dallas al 40% dal campo e dominato 47-34 a rimbalzo, con Kevon Looney (9 punti e 12 rimbalzi) ancora un fattore determinante.
Questa serie sta mettendo a nudo i limiti di Dallas: Doncic è eccezionale in fase offensiva e rispetto al passato almeno ci prova in difesa, ma se i role players non producono i Mavs non hanno una chance. Coach Kidd ha trovato aiuto per il suo fenomeno da Spencer Dinwiddie (26 punti dalla panchina) e Jalen Brunson (20), ma gli altri 6 Mavs scesi in campo hanno prodotto complessivamente 14 punti, di cui 9 di Dorian Finney-Smith, comunque sottotono. Partita negativa per Reggie Bullock (0/7 da tre), partita da incubo per Maxi Kleber, così terrorizzato dagli errori dall’arco (0/5) da aver persino smesso di provarci.
Golden State parte meglio (19-7 a metà primo quarto), Doncic riporta sotto Dallas che prova a prendere in mano la gara nel secondo tempo, salvo ritrovarsi sotto 48-47 al riposo tirando col 34,2% dal campo. Il terzo quarto nelle prime due partite è stato l’ago della bilancia a favore dei Warriors e nemmeno stavolta fa eccezione: con 11 punti di Curry, la squadra di Kerr costruisce anche 14 punti di vantaggio (78-64) e comincia i 12’ conclusivi avanti 78-68. Doncic ci mette 11 punti nell’ultimo periodo per provare a dare una chance ai Mavs, ma Wiggins e Curry tengono i Warriors al sicuro. E li portano ad un passo da quel Paradiso che per loro pareva perduto e che martedì potrebbe tornare a riaprirsi.

Dallas Mavericks – Golden State Warriors 100-109 (0-3) 

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