Piove a Dallas. In senso letterale (l’acqua che filtra dal tetto dell’American Airlines Center e ritarda di 16’ l’inizio della ripresa) e in senso figurato, coi Mavs che tirano fuori l’orgoglio e costruiscono con una pioggia di triple (20) il 119-109 che riporta la finale di Western Conference a San Francisco, coi Warriors ora avanti 3-1 e che giovedì, davanti ai loro tifosi, proveranno a conquistarsi il ritorno alle Finals. I Mavs hanno vinto di squadra, con Luka Doncic irresistibile (30 punti, 14 rimbalzi e 9 assist) ma con tanto aiuto dagli altri e i Warriors messi alle corde tra secondo e terzo quarto, capaci solo con la spinta della panchina nel finale (da -29 a -8) di metterci quella determinazione extra necessaria per battere una squadra come Dallas a rischio eliminazione.
Per Dallas evitare il cappotto (ci sono riuscite 56 squadre delle 146 finite sotto 3-0 prima dei Mavs) è stato già un grande risultato, che andrà ripetuto in gara 5 a San Francisco per evitare che la stagione finisca.
Il primo passo è stato costruito sul talento di Doncic ma soprattutto sul contributo di quegli altri che erano mancati, soprattutto in gara 3. I Mavs hanno chiuso con 6 giocatori in doppia cifra, con Dorian Finney-Smith (23 punti) migliore tra quelli che non si chiamano Doncic e Reggie Bullock (18 punti con 6/10 dall’arco) e Maxi Kleber (13 punti dalla panchina) tornati a dare un contributo. Importante anche aver per una volta vinto la sfida a rimbalzo (45-42) e aver trovato la precisione dall’arco, la principale arma offensiva su cui Dallas ha costruito la sua sfida a Golden State. I Mavs restano con le spalle al muro, in un abisso da cui mai nessuno è riuscito a risalire: anziché accettare la sconfitta, però, hanno mostrato di avere ancora tanta voglia di lottare.
Golden State incassa la serata storta guardando al bicchiere mezzo pieno della panchina che nel quarto periodo ha riaperto una partita che sembrava già ai titoli di coda. Sugli scudi i rookie Jonathan Kuminga, 17 punti e 8 rimbalzi, che non aveva ancora giocato un minuto nella serie, e Moses Moody, 10 punti e una mano importante in difesa.
Curry era stato l’unico a funzionare nei primi tre quarto, chiudendo con 20 punti e 8 assist una partita per lui comunque sotto media. Golden State non ha funzionato di squadra, incapace non solo di fermare le triple di Dallas ma anche di reagire alle folate offensive dei Mavs, bravissimi a battere la zona dei Warriors in difesa.
Dallas mette 7 triple nel primo quarto ma prende il controllo delle operazioni nel secondo, quando un parziale di 25-6 con Brunson protagonista (10 punti nel periodo) la proietta sul 54-37 a 3’50” dal riposo. I Warriors cominciano la ripresa sotto 62-47, ma anziché il solito 3° quarto show a cui avevano abituato nelle prime tre partite affondano, colpiti da 8 triple dei Mavs sprofondando fino al 99-70 sulla sirena. Sembra finita, coi due coach che lasciano spazio alle riserve, ma quelle di Golden State quasi fanno il miracolo, riaprendo (110-102 di Kuminga con 3’24” da giocare) una partita che pareva chiusa. Kidd rimette Doncic ed è lui a chiudere i conti, assicurandosi che Dallas abbia un’altra chance. Il ritorno alle Finals di Golden State è rinviato.
Dallas Mavericks – Golden State Warriors 119-109 (1-3)
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