Boston fa il miracolo. Il primo. Il secondo, quello
che vale le Finals, è ora a un passo. I Celtics vincono 104-103 Gara 6 a Miami
all’ultimo decimo di secondo, con un canestro in tap in già iconico di Derrick White, il protagonista più
imprevisto. Che regala ai verdi il 3-3 in una serie in cui erano sotto 0-3.
Lunedì, nella notte italiana, andrà in scena Gara 7, al Garden. 150 squadre si
sono trovate sotto 0-3 in una serie playoff e 150 l’hanno poi persa. Boston ha
ottime probabilità di cambiare la storia, adesso, di fare 1 su 151. Sarà
stra-favorita, in casa, ha più talento complessivo e l’inerzia tutta dalla sua
parte dopo che in Florida è successo l’impensabile. Gli Heat sono stati a un
mancato tagliafuoco dalle Finals. Hanno buttato via nel modo più banale e
controtendenza, loro che sono abitualmente una squadra disciplinata e che
difende forte, un’occasione unica e irripetibile.
Partiamo dalla fine. Perché questa storia, per
raccontarla bene, va raccontata così. Jimmy Butler, che aveva fatto schifo fino
a 5’ dalla fine, ma che poi segna da fenomeno 13 degli ultimi 15 punti dei suoi
- modello redenzione di Tatum in Gara 6 contro Philly - subisce fallo da
Horford, ingenuo, sul -2, da dietro l’arco del tiro da 3 punti. Il cronometro
della gara segna 2 secondi e un decimo. Avrà dunque tre tiri liberi a
disposizione. Uno, due, tre. Li segna tutti. Miami avanti di un punto, dopo
aver inseguito quasi sempre. Ma gli arbitri, generosi con i Celtics per tutta
la partita, ri-sistemano il tempo rimanente. Diventano addirittura 3” e
rivedendo le immagini si fatica a capire come mai. Non è un dettaglio, perché
il canestro decisivo arriva con un decimo di secondo sul cronometro, poi.
Succede che Smart, strepitoso per tutta la gara, spalle larghe una volta di
più, si prende la tripla per la vittoria sull’ultimo possesso. Dentro/fuori,
sputata dal canestro. Ma a rimbalzo spunta dal nulla White, perso da Strus e
dimenticato sotto il ferro da Adebayo, e segna il tap in determinante. Sogno
Celtics, incubo Heat. White, commosso a fine gara, lui che è ragazzo del
Colorado potrebbe giocare le Finals contro Denver, la principale città del suo
Stato, chiosa felice: “Quel che serve per vincere”. Si, tutto quel che serve,
ma chi l’avrebbe mai immaginato che con Tatum, Brown e Smart l’uomo partita
sarebbe stato lui che senza l’infortunio di Brogdon probabilmente non sarebbe
neanche stato sul parquet per l’ultimo possesso.
Partita intensa, nervosa. Modesta. Quando la pressione è tanta diventa
difficile giocare al meglio. Giocare bene. Non lo fa Miami, con Butler che
chiude 5/21 al tiro e Adebayo 4/16. Non lo fa Boston, che tira 7/35 da 3 punti,
con i Jay’s che si inceppano sul più bello, e non è la prima volta. Ma in
partite così conta solo una cosa: vincere. E all’ultimo istante vince Boston.
Per l’estetica ci saranno magari altre occasioni. La firma di un gregario
sull’impresa amplifica semmai il concetto di tenacia che ha accompagnato ai
playoff questi Celtics, certo non entusiasmanti, ma ancora in piedi perché
capaci di vincere già 5 partite dentro/fuori, contro 76ers e Heat. Non si sono
mai arresi.
Vincent recupera, Brogdon no. I Celtics partono forte: 34-29 dopo 12’. Brown
con 10 punti, Martin, in quintetto al posto di Love, che proprio non giocherà,
con 12. Boston poi sale 52-41 con un 10-2 di parziale, ma Miami rientra grazie
a Vincent, scatenato. 57-53 Boston all’intervallo. Pur tirando 3/15 da 3 punti.
Ma Tatum è 11/11 ai tiri liberi, Miami ne ha appena 10 di squadra. Tatum con 17
punti nel secondo periodo, 25 in totale. Butler tira 2/10 dal campo per 9
punti. Miami torna a -2 a inizio ripresa, ma Smart replica subito, appiglio
nella tempesta. Anche Danilo Gallinari lo applaude, vestito elegante, in
giacca, seduto sulla panchina dei Celtics. Boston torna avanti persino di 13 punti
sul 78-65, perché Miami non fa mai canestro. Diventa 79-72 Boston dopo 36’.
Nonostante Tatum non abbia segnato nel terzo periodo. Lowry esibisce tutta
l’esperienza da veterano, Butler, chi sennò, sigla il sorpasso dell’83-82
Miami. Ma dal -1 gli ospiti tirano 6 liberi di fila con in aggiunta un canestro
a favore per interferenza. In pratica realizzano 8 punti, senza repliche, pur
senza canestri dal campo. Boston torna avanti persino in doppia cifra di punti,
pare finita. Ma c’è sempre da considerare il fattore Butler. Jimmy tira fuori
l’orgoglio, non trema sotto pressione, quando invece Tatum e Brown pasticciano
con le palle perse come nelle loro peggiori serate. Finale in volata: Robinson
sbaglia un paio di triple aperte, Smart fa 1/2 ai liberi, Butler va in lunetta
con 3 tiri sotto di 2, si diceva. Fa 3/3, imperturbabile. Miami avanti 103-102.
Con le Finals a qualche istante di distanza. Ma Boston non molla, non l’hai mai
fatto in questi playoff. White si scopre eroe per un giorno, gli dei del basket
si schierano con la tradizione, i Celtics si avvicinano ulteriormente alla
rimonta da leggenda.
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