Golden State vince Gara 7 a Sacramento trascinata dai
50 punti di Curry, che fa la storia una volta di più. I campioni in carica si
guadagnano così l’incrocio di semifinale di Conference a Ovest con i Lakers.
Steph contro LeBron promette bene.
I campioni non abdicano. I Dubs dominano il secondo
tempo di Gara 7 a Sacramento trascinati da un Curry spettacolare e si
guadagnano la serie di secondo turno contro Los Angeles. Si “dimenticano” dei
problemi cronici patiti in trasferta per tutta la stagione e quando conta di
più - in una sfida dentro/fuori - imperversano, lontano da San Francisco. Steph
finisce con 50 punti, il suo massimo di sempre ai playoff, il massimo mai
segnato da chiunque in una Gara 7, Looney chiude con 21 rimbalzi. I Kings
vedono arrivare al capolinea una stagione comunque magica, che li ha riportati
alla post season dopo 16 anni di digiuno. Pagano la solita cattiva difesa, che
per una volta si rivela peccato mortale nella sera in cui Fox non si trasforma
in Superman nell’ultimo periodo. Ma non giocavano una gara 7 di playoff dal
2004, contro Minnesota. Insomma, un passo alla volta nel processo di
ricostruzione, serve pazienza. Gara 1 Warriors-Los Angeles è in programma
martedì, al Chase Center di San Francisco.
Green in quintetto preferito a Poole da Coach Kerr.
31-30 Kings dopo 12’. Più attacco che difesa da entrambe le squadre, tanto per
(non) cambiare…Curry già con 10 punti. Sabonis è un incubo per la difesa dei
campioni, riscatta così gli stenti di Gara 6. A metà partita 58-56 Kings. Il
lituano ha 16 punti, Curry 20. Fox (3/10) e Thompson (1/10) hanno litigato col
canestro, per i primi 24’. Poi i Dubs accelerano: Curry imperversa, Looney
domina a rimbalzo offensivo, permette secondi possessi ai Dubs che sul 78-66
“scappano”. Si vedono un’infinità di tiri liberi sbagliati: la tensione gioca
un ruolo cruciale in una Gara 7. Un gioco da 4 punti di Thompson chiude il
terzo periodo sul 91-81 Golden State. Kings spalle al muro dunque. E senza
antidoti per Curry vanno a picco. L’ennesimo tripla senza senso di Steph vale
addirittura il +22 ospite. Finita. La serie la vincono 4-3 i Dubs: loro vanno
avanti, i Kings vanno a casa.
New York Knicks - Miami Heat 101-108 (0-1)
Gli Heat continuano a stupire. Sbancano il Garden di
New York in Gara 1 della semifinale di Conference a Est, dopo aver eliminato
contro ogni logica e pronostico i Milwaukee Bucks al turno precedente. Ma sono
stati capaci di “digerire” l’impresa e restare “affamati”. Tenaci da tradizione
di franchigia, come nei giorni migliori. Capaci di tornare sotto da -11 a fine
primo quarto e di sopravvivere all’infortunio alla caviglia destra del solito
encomiabile Jimmy Butler, sul +3 a
5’ dalla fine. Avere un leader con questo spirito, rimasto in campo zoppo,
giocando da fermo, ha contagiato i compagni, improvvisamente indemoniati. Lowry
è risorto, sembrava quello di Toronto, Vincent ha segnato tiri cruciali. E
l’attacco dei Knicks è andato in confusione. Effetti collaterali di avere in
Thibodeau un allenatore di difesa e grinta, ma che fa una fatica dannata a
dirigere l’altra metà campo. Gara 2 è in programma ancora nella Grande Mela
martedì, nella notte italiana. Postilla: che nostalgia vedere in tribuna al
Garden Mourning, Ewing, Starks, Houston e Riley. Tradizione e rivalità sono il
sapore dello sport: quelle versioni di Knicks e Miami negli anni ’90 sono state
fiere avversarie, ai playoff.
Toppin titolare al posto dell’infortunato Randle (caviglia). Il duello Butler-Hart sui due lati del campo è subito intenso. Al pronti-via brilla Barrett, con 11 punti nel primo periodo. 32-21 Knicks a fine primo quarto: Miami tira 4/17 da 3 punti, New York è padrona del pitturato: 22-4. Il punteggio diventa poi 55-50 Knicks all’intervallo. Miami rimane a galla pur tirando col 38% dal campo, grazie a Butler. Brunson è il miglior marcatore a metà gara con 15 punti. La tripla di Strus pareggia i conti a quota 61, poi Miami allunga. Love distilla le ultime once di classe: tira giù rimbalzi, segna triple, smazza assist per Butler che non perdona i Knicks. 74-66 Miami che ora trova i canestri facili in transizione che agognava. Quindi 81-75 Heat dopo 36’. Con 5’ da giocare sopra di 3 punti Butler va a terra tenendosi la caviglia destra. Segna i liberi e resta sul parquet, zoppicando. Vincent realizza una tripla che è una pugnalata al cuore per la difesa dei Knicks. Che vanno in confusione. Butler gioca da fermo, ma un altro veterano, Lowry, chiude i conti. Miami espugna il Garden, continua a stupire tutti
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