martedì 2 maggio 2023

NBA Play Off, Second Round: Harden illumina il Garden! Jokic fa sognare Denver!

Boston Celtics - Philadelphia 76ers 115 - 119 (0-1)

Harden torna quello straordinario di Houston, per una notte. Segna 45 punti, inclusa la tripla decisiva in volata, e Philly sbanca il Garden, pur senza Embiid. Si prende una gara-1 a Boston per la prima volta dal 1981, addirittura. Si prende il vantaggio campo, gioca un jolly in assenza del probabile Mvp della stagione, fermato dalla distorsione al ginocchio destro patita contro i Nets al turno precedente. Potrebbe forse recuperare per gara 2, stavolta era in panchina con su una felpa color acqua marina. Senza di lui Philly comunque è 13-5 in stagione: coach Rivers è criticato spesso in modo esagerato e ha una signora squadra, ben oltre il centro del Camerun. I Celtics perdono in casa tirando col 58% dal campo, commettendo 16 palle perse, concedendo il 51% agli avversari pur senza il loro miglior giocatore. Tatum segna 39 punti, ma trema nel finale punto a punto, Smart e Horford esibiscono giocate da veterani, ma non bastano. Sono Maxey e Harden ad avere l’ultima parola. Una menzione per Reed, sostituto in quintetto di Embiid. Ha fatto "il suo" e pure di più, mandando a bersaglio i tiri liberi decisivi, alla fine. Gara 2 è in programma, ancora a Beantown, mercoledì, nella notte italiana.

Boston tocca il massimo vantaggio con una tripla di Tatum, quella che vale il 62-50. L’ex Duke segna 20 punti nel secondo quarto, ma Philly replica con un 10-0 di parziale. 66-63 Boston a metà gara. I Celtics tirano col 74% dal campo, i 76ers col 55%. Pare un’esibizione più che una partita di playoff: difese non pervenute. 26 punti per Tatum a metà gara, 21 per Harden. Dalle panchine dote di 17 punti per Melton, di 14 per Brogdon. Harden - toccando i 30 punti personali - allunga per i suoi sull’83-77. Boston replica con un 8-0 di parziale. 87 pari dopo 36’. Maxey con 11 punti nel terzo periodo. Ma commette il quinto fallo e Tucker una porcheria ai danni di Tatum, colpito dove fa più male a palla lontana, per gli arbitri non in modo intenzionale. Philly "tiene" nel momento critico. Con la gara in bilico Smart segna canestri cruciali, Maxey replica con un gioco da 3 punti. Il suo rubata e schiacciata vale il 114-113 Philly. Poi Harden segna la tripla del +2, il tiro della partita. Il Barba con 45 punti, suo massimo in carriera ai playoff eguagliato. Smart e Tatum pasticciano perdendo palla sul possesso successivo, Reed segna 2 tiri liberi. Finita. Harden gongola: "Avevamo fiducia di poter vincere anche senza Embiid". Ci ha pensato lui. 

Denver Nuggets - Phoenix Suns 97 -87 (2-0)

Denver è testa di serie numero 1 legittima. Lo dimostra imponendosi anche in gara 2 in Colorado, allungando sul 2-0 nella serie con Phoenix. Vincendo una gara fisica, intensa, di nervi più che finesse. Jokic giganteggia persino oltre i 39 punti e 16 rimbalzi che sfoggia a tabellino. Tiene su la baracca quando i Nuggets altrimenti non fanno mai canestro, nei primi tre periodi di gioco, poi arrivano di rinforzo le triple di Caldwell-Pope, nella serata in cui Murray e Porter bisticciano col canestro. I Suns sono nei guai. Grossi. Perché non solo perdono la partita, ma pure Chris Paul, il loro leader emotivo, il regista di cui hanno disperato bisogno. Infortunio muscolare patito nel terzo quarto, con Phoenix avanti nel punteggio. Se non sarà in grado di rientrare la serie rischia di essere già compromessa. Nonostante Booker continui a imperversare, stavolta autore di 35 punti. Ma nel finale lui e Durant attaccano 2 contro 5. E due contro cinque non vinci, a pallacanestro, neppure se quei due sono realizzatori fenomenali. Gara 3 è in calendario venerdì notte in Arizona. Phoenix deve vincerla, per darsi una chance di rimonta.

Jokic segna i primi 7 punti per i suoi. Ma i Nuggets sono sovreccitati dopo il successo in gara-1, giocano al contrario. 21-18 Suns dopo 12’, dunque. Il centro serbo con 11 punti, Booker con 7. Murray 0 e 2 palle perse. La panchina di Phoenix però è un disastro, non segna per i primi 4’ del secondo quarto, così quella di Denver rimette il naso avanti. Ma rientrano i titolari e ai Nuggets non entrano i tiri. Diventa 42-40 per gli ospiti dopo 24’. Primo tempo fisico, intenso, ma orrido. Gli attacchi sentono la pressione, fanno cilecca. Denver tira col 42%, Phoenix col 36%. Murray e Paul entrambi 1/7 dal campo. Phoenix allunga 59-51 con Paul che si sveglia, Denver è solo Jokic in attacco, Murray e Porter non pervenuti. Con 5’ da giocare nel terzo periodo però CP3 si infortuna andando a rimbalzo, problema all’adduttore sinistro, la sua partita finisce qui. Jokic tiene a contatto i suoi, con Booker che imperversa nell’altra metà campo. Diventa un duello indiretto splendido. 73-70 Suns dopo 36’ di gioco. Già 31 punti per entrambi. Poi Caldwell Pope segna due triple di fila per il sorpasso Denver sul 76-73, avanti nonostante Murray nel pallone. Jokic imperversa, i Suns in attacco, con Lee o Payne e Okogie sul parquet, sono catastrofici. L’assenza di Paul è una tassa. Denver ne approfitta e allunga 91-81 dopo l’ennesima tripla di Caldwell-Pope.


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