Dopo aver perso la gara inaugurale della serie,
schiacciati dallo strapotere di LeBron James e, soprattutto, Anthony Davis, i
Golden State Warriors rispondono da campioni conquistando in maniera netta ed
inappellabile gara 2 con una prestazione quanto mai identificativa. La squadra
di Steve Kerr ha giocato una partita offensivamente quasi perfetta, tirando
48/95 dal campo (50.5%), 21/42 (50%) da tre punti e producendo 38 assist
totali, e a cavallo tra 2° e 3° quarto è riuscita a segnare 84 punti. Un’enormità
impossibile da fronteggiare anche per i volenterosi e concentratissimi Lakers
di inizio gara, che erano venuti al Chase Center con intenzioni serie. Quando i
Dubs giocano con questa fiducia, con queste percentuali e questo ritmo
offensivo, non esiste squadra NBA capace di giocarsela alla pari. Due gli
uomini copertina del successo dei Warriors. Il primo è Klay Thompson, che ha firmato 30 punti segnando 8 triple su 11
tentate ed è stato il giocatore che più di tutti ha trasformato l’attacco di
Golden State in una macchina mortale straordinaria. Il secondo è JaMychal Green, chiamato in causa da
coach Kerr per sostituire in quintetto l’acciaccato Kevon Looney (6 punti e 8
rimbalzi in 12’), determinante fino a questo momento per i Dubs nella
postseason, limitato dall’influenza. Green ha dato un look differente alla
rotazione dei Warriors, conferendo versatilità e spaziature di più ampio
respiro all’attacco. I suoi 15 punti con 3/6 dall’arco in appena 13’ di
utilizzo sono tra le chiavi più importanti per analizzare il successo impetuoso
di Golden State, che tra 2° e 3° periodo ha demolito l’avversario (+32 massimo
vantaggio), rendendo di fatto ininfluente l’ultimo quarto. Steph Curry ha
chiuso con 20 punti e 12 assist, mentre Draymond Green ha aggiunto 11 punti, 9
assist e 11 rimbalzi.
Los Angeles è uscita troppo presto dalla gara e quando
ha capito che non ci sarebbero state possibilità di arginare lo strapotere dei
Warriors e di rimetterla in piedi, ha lasciato che la sconfitta prendesse
concretezza senza opporsi troppo. I gialloviola dovevano uscire con almeno un
successo da San Francisco e l’hanno fatto. Missione compiuta, dunque. Anthony
Davis (11 punti, 7 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate) è stato sicuramente
limitato dalla difesa di Golden State rispetto alla prestazione favolosa di
gara 1, mentre LeBron (23 punti, 7 rimbalzi e 3 assist) ha giocato la sua gara,
da leader, soprattutto nel 1° tempo, salvo poi arrendersi anche lui al corso
degli eventi. La sconfitta è pesante per i gialloviola, ma in termini di serie
vale esattamente come se i Lakers avessero perso di un solo punto: 1-1 e palla
al centro, dunque. Gara 3 è in programma a Los Angeles nella notte italiana tra
sabato e domenica con inizio alle ore 2.30.
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