mercoledì 29 aprile 2015

NBA, quarti di finale: immensi Spurs! Houston chiude i conti

usatoday.com
Gli Spurs non tramontano mai. Come il sole del Texas di questa stagione. Si riprendono il fattore campo vincendo gara 5 di playoff a Los Angeles contro i Clippers, con la possibilità di chiudere i conti giovedì all’At&T Center, casa loro. Il tiro da 3 (11/23, 48%) e la panchina (48 punti a 17 per gli Speroni) fanno la differenza. Sul piano tecnico. Ma partite cosi si decidono sul piano del carattere. E gli Spurs hanno un cuore grande come il Texas. Attributi d’acciaio e un’esperienza infinita. Tutto comincia e finisce con Duncan. 21 punti, 11 rimbalzi. 162ª doppia doppia nei playoff. Nessuno mai come lui. E la stoppata su Griffin che, parola di Popovich, è stata “la giocata della partita”. Quando contava di più. Per un gigante che zoppica, e, sempre parole del Coach con la barba bianca, “non salta più un foglio di giornale”. Poi segnali di vita da Parker e Diaw, autore di un canestro rocambolesco tutto istinto, merito di sua mamma, nel finale. E un bel Belinelli. Ancora. Dopo i soli 6’ di gara 4, 8 punti in 16’ solidi minuti.
12-5 Clips al primo time out, con Griffin scatenato. E 27-22 a fine 1° quarto. Ginobili, stasera con un eccellente impatto guida la panchina dei nero-argento al 9-0 di parziale che limita i danni. Mentre la panchina Clippers, straordinaria in gara 4, torna ai suoi modesti livelli. Le triple di Mills e Ginobili allungano il parziale a 15-0. Sorpasso Speroni, senza Paul e Griffin nei paraggi: 28-27. L’australiano è già con 10 punti dopo 3’ del 2° quarto. Coi rientri di Paul e Griffin Los Angeles  torna in controllo: +8. Ma Duncan firma a rimbalzo d’attacco un altro sorpasso Spurs. Gara equilibrata come poche. 54-53 all’intervallo per i padroni di casa. Griffin con 21 punti. 3’ del 2° tempo e Jordan è già in doppia doppia, padrone a rimbalzo almeno quanto in crisi dalla lunetta. Solito allungo Clips, dunque, poi solito rientro Spurs con un 7-0. Parte l’hack a Jordan. Puntuale come il traffico della città degli angeli. 7/16 per DeAndre dalla lunetta a meta 3° quarto, la gara che si allunga sino alla mattina italiana. Il pubblico fischia. Ma la tattica funziona. E soprattutto Jordan esce. Mills, protagonista sinora di una serie magistrale, arriva a 4/4 da 3 punti. +5 Spurs. Ma subito il 10-1 di controparziale Clips, con Davis che fa sentire tutti i suoi kg ai lunghi degli Speroni. Belinelli segna da 3, Rivers di tabella l’82 pari a fine 3° quarto. Un’altra tripla di Marco è il preludio del gran finale.
E Griffin, che sembrava una macchina perfetta come quella da lui pubblicizzata sulla tv americana, si ingolfa. 3 errori di fila. Complice il fatto che Duncan gli si è appiccicato. Paul si innervosisce e becca un tecnico. Duncan con rubata e canestro. Paul risponde attaccando il ferro. Poi Timmy mette il tappo al suo canestro. Diaw segna, con l’avversario più vicino a 1 km, la tripla del +7, la sua prima della serie. Poi Bobo segna all’ultimo secondo con nonchalance tutta francese. Ma i Clips non si arrendono. Schiacciata Jordan per il -2 con 31" da giocare. E arriva la stoppata di Duncan su Griffin, di cui vi raccontavo. Parker sbaglia un libero, Griffin addirittura due. Ma rimbalzo di Barnes che va in lunetta: 2/2. +1 Spurs, 25” e palla in mano. Green sbaglia da 3. Solissimo. Clips -1 palla in mano. 7 secondi da giocare. Griffin tira, palla sul cilindro, Jordan la sfiora. Una stupidaggine esagerata. Canestro annullato per interferenza. Fallo su Green. Solo 1/2 ai liberi. Ma lo stesso Green tiene palla viva per il rimbalzo in attacco. Finisce 111-107. Gara 6 in Texas giovedì sera. Spurs-Clips: where amazing happens.

I Rockets si sbarazzano dei Mavs in gara 5 e tornano così al secondo turno: non succedeva dal 2009. Houston vince una serie di playoff solamente per la seconda volta negli ultimi 18 anni, una statistica sorprendente considerata la tradizione della franchigia, due vlte campione NBA a metà anni '90. Dallas fa troppa fatica a livello offensivo, tira con un bruttissimo 5/26 dalla lunga distanza e si fa dominare nella zona pitturata.
Nowitzki e compagni non possono sbagliare e hanno bisogno di trovare ritmo in attacco fin dalla palla a due ma i Rockets non collaborano, difendono con ordine e accelerano a metà primo quarto. Dwight Howard inizia a prendere possesso della zona pitturata, Harden fa l’Harden e per i Mavs sono guai. Ellis e Aminu provano a tenere in scia i rimaneggiati Mavericks, i punti dalla panchina di un caldissimo Josh Smith, però, permettono ai Rockets di toccare il +11 in chiusura di primo quarto. Con Harden a prendere fiato in panchina Houston incappa in un passaggio a vuoto in attacco, Dallas però non ne approfitta. Josh Smith si rimette a segnare nella seconda parte della frazione, i Mavs rispondono con i punti di Nowitzki e Harris e piano piano si avvicinano. La tripla di Harden nel finale della frazione riporta i padroni di casa al +6, a fine primo tempo così i Rockets sono avanti 56-50.
Monta Ellis riporta sotto gli ospiti in apertura di ripresa, Howard mostra i muscoli sotto canestro, Houston si rimette a correre e con un parziale di 7-0 scappa al +14. I Mavs giocano la carta dell’Hack-a-Howard per qualche possesso e riescono a chiudere la frazione in crescendo arrivando al -5 con il canestro di Nowitzki in apertura di quarto periodo. Dallas resta lì fino a metà frazione quando l’accelerazione di un eccellente Terrence Jones la ricaccia indietro. Sei punti consecutivi di Jones spingono Houston al +9 a 4’28’’ dalla sirena. Il baratro sembra vicino per i Mavs anche perché un problema al ginocchio sinistro limita Ellis. Con la forza della disperazione gli ospiti provano a tornare in partita e Nowitzki riapre il match a tre minuti dalla sirena con il layup del -5. A richiuderlo però ci pensa, con una tripla da cinema, il candidato al premio Mvp James Harden sul possesso successivo. Dallas non ne ha più e alza bandiera bianca, Houston approda così al secondo turno della postseason.

Los Angeles Clippers - San Antonio Spurs 107-111 (2-3)

Houston Rockets - Dallas Mavericks 103-94 (4-1)

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