giovedì 30 aprile 2015
NBA, quarti di finale: Memphis è in semifinale. Atlanta ha il match point
Zach Randolph è l'uomo copertina, quello delle giocate emotive e della lotta vinta con Aldridge. Marc Gasol, semplicemente, domina il 2° tempo, chiudendo con 26 punti e 14 rimbalzi. Sono sempre loro il volto di Memphis, che pur senza Conley tiene sempre dritta la barra in una partita potenzialmente pericolosa e batte Portland, in gara 5, e per la terza volta negli ultimi cinque anni accede alla semifinale di Conference, dove troverà Golden State.
Merito del duo Gasol-Randolph, che nella ripresa darà un consistente vantaggio in area (22 punti contro 10, 28-18 a rimbalzo), del tiro di Lee (20 punti con 8/12), e delle giocate di Carter prima e infine Green, a disegnare il 9-0 che, chiuso dal piazzato di Randolph, è valso il +10 a 3'30” dalla fine, quando il FedExForum ha iniziato la festa. A Portland non sono bastati (e non poteva certo essere così) un CJ McCollum diventato la prima riserva di sempre in Nba a segnare 33 punti con 7 triple in una partita di playoff ed un Leonard “stretch 5” problematico per i Grizzlies. Sperare di passare affidandosi a loro, e con il 13/37 dalla coppia Lillard-Aldridge, era un'utopia.
Randolph parte con 4/4 al tiro, e Stotts dà l'idea di essere subito in emergenza: Lopez fatica, e con lui Afflalo. Doveva essere il valore aggiunto, poi promosso a vice-Matthews, ha finito dietro McCollum. Sarà il quintetto con lui e Leonard a piazzare i due break che danno a Portland l'illusione di poter allungare la serie: il primo, di 20-6 tra 1° e 2° quarto, raddrizza il -10 in avvio, il secondo, di 22-6 nel 3° quarto, con uno scatenato McCollum da 4/4 da 3, permette ai Blazers di risalire dal -13. In entrambi i casi Portland va avanti, ma solo per un paio di possessi. Carter, con un paio di schiacciate “vintage”, e Lee spengono l'entusiasmo dei Blazers nel 2° quarto, un'immarcabile Gasol e Green (fattore anche in difesa, su McCollum) a fine 3°, completando poi l'opera nel 4° periodo. Il tutto con Calathes e Udrih in regia: ordinati, ma non pungenti (4/16). Capitan Conley osserva dall'alto, con il volto tumefatto e due placche per ricomporre la frattura sotto l'occhio sinistro. Il suo rientro sembra lontano, chissà. La serie con i Warriors è vicina. Sulle magliette da riscaldamento di Memphis c'è scritto “We don't bluff”. Con o senza Conley, da domenica sera alla Oracle sapremo se è vero o no.
Ritorno a casa positivo per gli Atlanta Hawks, che sconfiggono i Brooklyn Nets e tornano a condurre la serie, con sulla racchetta il match point da sfruttare, venerdì, al Barclay Center, anche se non sarà facile.
Il primo periodo fa tutta la differenza del mondo: 33-16, Teague (20 punti e 8 assist), Carroll (24 punti e 7 rimbalzi) e Horford (20 punti, 15 rimbalzi e 5 assist) spingono le "Aquile" verso il successo, Korver (fresco di Sportsmanship Award) ne mette 17 con 5 triple a bersaglio, tornando a scaldare una mano decisamente freddina in gara 3 e gara 4.
Il tiro torna a funzionare per i ragazzi di Budenholzer (40% da 3), per i Nets stecca, dopo una gara 4 da autentico fenomeno, Deron Williams (5 punti e 2/8 dal campo), un grande impatto di Alan Anderson (23 punti, 7 rimbalzi, 9/11 al tiro [4/4 da 3]) e Jarrett Jack (18 punti e 6 assist) dalla panchina tengono a galla Brooklyn, che però è troppo molle in vernice, dove Horford fa letteralmente quello che vuole.
Memphis Grizzlies - Portland Trail Blazers 99-93 (4-1)
Atlanta Hawks - Brooklyn Nets 107-97 (3-2)
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