martedì 16 febbraio 2016

Serie A: il Pagellone della 20° giornata




VANOLI CREMONA voto 10: vittoria larga in casa con Torino, cosa c’è di strano direte voi. C’è che, oltre all’annosa assenza del play maker di scorta (che potrebbe arrivare nelle prossime ore), nell’immediata vigilia della gara con la Manital si sono fermati anche Vitali e McGee, ma questo non ha affatto scalfito i ragazzi di Cesare Pancotto, che con un secondo tempo da 35-17 di parziale si portano a casa una vittoria notevole, da squadra solida, mentalmente predisposta al sacrificio, dove tutti sanno cosa fare e come farlo, dove si getta il cuore oltre l’ostacolo, dove un Fabio Mian segna altri 22 punti con 5/8 da 3, e tutto questo significa 14° vittoria in campionato e primo posto condiviso con Milano e Reggio Emilia, rispettivamente semifinalista e finalista scudetto in carica.
Mi sa che sorpresa non va più bene come termine per definirli. PALLE QUADRATE.

RYAN BOATRIGHT voto 9: un uragano di 180 cm (con le scarpe) si è abbattuto sul Pala Whirpool di Masnago, facendo venire gli incubi ai circa 4.000 “bosini” assiepati ad assistere ad un autentico spareggio.
31 punti in 27 minuti (7/11 da 2, 5/8 da 3, 2/2 ai liberi), le maniere forti degli avversari (8 falli subìti), il canestro della vittoria con una piroetta baciata al tabellone senza guardare, memore, probabilmente, dell’All Star Week End di Toronto, Capo d’Orlando trova una vittoria pesantissima in chiave salvezza, visti anche gli altri risultati (sconfitte di Torino e Bologna), questo folletto dell’Illinois, da quando ha messo piede in terra sicula, viaggia a 22 punti col 52.5% al tiro, cioè un canestro ogni due tentativi, e i paladini, con lui nel motore, hanno vinto due partite su tre. PROFETA.

JAMES NUNNALLY voto 8: parlando di uragano, ai piedi delle Dolomiti, nel folle Saturday Night di Trento, mentre tutti si concentravano su Juventus-Napoli, c’era chi si stropicciava gli occhi vedendo le mirabolanti evoluzioni di questo ragazzo, che nella ripresa prende i suoi per mano e li trascina alla 7° vittoria consecutiva, rendendosi principale protagonista del 51-26 (34-13 nel solo ultimo periodo) col quale gli irpini girano l’inerzia e continuano a volare dopo un Natale deludente.
E lui? 29 punti (4/7 da 2, 3/6 da 3, 12/13 ai liberi), 5 rimbalzi, 2 stoppate, 10 falli subìti e 34 di valutazione, Sidigas 4° in classifica e sorrisi per tutti. LUPUS IN FABULA.

ENEL BRINDISI voto 7: la scalata è ufficialmente iniziata, perché quella contro Cantù è la terza vittoria consecutiva, e una stagione che sembrava andata a mare è stata riacchiappata per i capelli, giusto in tempo.
Ottavo posto in classifica riagguantato, squadra che sembra, finalmente, aver trovato la quadratura del cerchio, giocatori che sembravano con le valige pronte mentalmente recuperati e stramotivati a dare tutto, i pugliesi possono essere l’assoluta mina vagante del girone di ritorno, senza alcun dubbio, soprattutto ora che Scottie Reynolds sembra aver raggiunto (ed era anche ora) il top fisicamente. LUCI ACCESE.

TAUTVYDAS LIDEKA voto 6: ma consideratelo più alto. Arrivato a Pesaro tra lo scetticismo generale, visto l’iniziale “svernamento” in Argentina, il totem lituano si sta rivelando un autentico fattore in maglia Vuelle.
Anche contro Reggio Emilia (14 punti, 10 rimbalzi, 7/7 al tiro e 26 di valutazione) offre solidità e presenza, soprattutto nella sua metà campo, dove battaglia ad armi pari con Golubovic stravincendo la sfida nella sfida.
Non che a fare meglio di Walker ci volesse tanto, ma è ovvio che con lui (oltre che con Daye) i marchigiani possano puntare con decisione alla salvezza. GIGANTEGGIANTE.

GIORGIO TESI GROUP PISTOIA voto 5: non un buon momento per i toscani, che contro Milano incappano nella terza sconfitta consecutiva piombando al 5° posto in classifica, in aggiunta alle ormai solite multe (2.200 euro a sto giro, ampiamente superati i 30.000 euro) per le intemperanze del pubblico, che quasi non fanno più notizia ormai.
Tante le attenuanti (Filloy ai box, Ron Moore infortunato dopo soli 2 minuti), ma l’abbiamo sempre detto che un calo, dopo aver giocato 4 mesi abbondanti in 7, ci sarebbe inevitabilmente stato, ed è arrivato.
Se il livello raggiunto vuole essere mantenuto la coperta va allungata, altrimenti può andar bene così, visto e considerato che gli obiettivi iniziali non erano certamente questi. SFIATATI.

ALLAN RAY voto 4: ok gli infortuni e i tanti guai passati in questa stagione, ma il rientro è stato alquanto traumatico. 0 punti (0/4 al tiro) e 5 palle perse in 24 minuti orribili a Caserta, che fanno il paio con l’1/3 al tiro e 5 falli commessi, in appena 9 minuti, martedì scorso contro Pesaro.
Sarebbe anche normale, considerando che non giocava da fine Ottobre, ma se consideriamo che a Bologna aspettavano il suo rientro come a Gerusalemme aspettavano il Messia allora ci aspettiamo decisamente di più, soprattutto conoscendo l’indiscusso valore del giocatore. OFF LIGHT.

DOLOMITI ENERGIA TRENTO voto 3: perché stavolta non è solo l’ormai classico “soldo per apparare la lira” a mancare, ma è proprio tutto il resto.
Il secondo tempo di sabato sera, contro Avellino, è forse la peggior faccia dei trentini in questa stagione: appena 26 punti realizzati a fronte di 51 incassati, totalmente in balìa degli avversari senza colpo ferire, un crollo verticale inaspettato da parte di una squadra che, pur con qualche passaggio a vuoto, ha sempre lottato e mai mollato.
Ma, come spesso succede, le sorprese sono dietro l’angolo, e uno schiaffone del genere può far bene, vedi proprio Avellino. RESET.

DMITRY GERASSIMENKO voto 2: è tornato il nostro eroe, che da quando è approdato a Cantù ha fatto spesso parlare di sé, ma non proprio in positivo.
6 nuovi innesti in 2 mesi, più cambio di allenatore, ma i risultati stentano ad arrivare, con la squadra che gravita ad un anonimo 11° posto in classifica.
Io ribadisco: ok i soldi, ok rivoltare la squadra come un calzino, ma se questa squadra è un porto di mare continuo come pretendi di trovare uno straccio di equilibrio? Intanto sono arrivati anche Lorbek ed Ignerski, per fortuna i tesseramenti sono finiti. SLIDING DOORS.

MANITAL TORINO voto 1: perché è proprio vero che non c’è mai limite al peggio. A Cremona va in scena un trash horror movie degno di Dario Argento: 50 punti a referto (7 nell’ultimo periodo, mini basket), 19/43 da 2, 1/19 da 3 (non sto scherzando), 9/18 ai tiri liberi, 11 palle perse complessive, 4 giocatori con valutazione inferiore allo zero.
I numeri non saranno tutto, ma con queste statistiche si fa fatica a giocarsela (non a vincere) in Prima Divisione amici miei. TERRIFICANTI.
 
LUIGI BRUGNARO/FEDERICO CASARIN voto 0: perché Venezia ha toccato definitivamente il fondo, ed ora si può solo risalire, forse.
La sconfitta con Sassari (20° su 36 partite stagionali) costa la panchina a Carlo Recalcati, che paga per tutti, come spesso (sempre) accade in questi casi.
Io non voglio per forza giustificare l’ex commissario tecnico della nostra Nazionale, ma va anche detto che la squadra è costruita proprio male. Troppi giocatori, si è probabilmente puntato sul numero invece di premiare la qualità; guardie troppo basse, troppa leggerezza sotto canestro, troppi doppioni, troppi jolly, troppi specialisti, troppo poco, ma si esonera Recalcati perché un’intera squadra non si può cambiare, e perché esonerare un presidente, talvolta, sarebbe cosa buona giusta. MANICOMIO.

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