GRISSIN
BON REGGIO EMILIA voto 10: più forte delle assenze, più forte
della sfortuna latente, più forte del giocare il big match di questa 13°
giornata in campo neutro (si è giocato a Bologna), più forte di qualsiasi altra
cosa.
Reggio Emilia è commovente, con un cuore esagerato: dopo un avvio che avrebbe steso anche un toro arriva una reazione di grinta, di cuore e di orgoglio che ribalta avversario e partita, regalando un finale di 2016 da incorniciare, con la 9° vittoria stagionale e quel primato distante, ora, soli 4 punti.
Aradori morde alla sua maniera, Needham la spacca in due con le sue accelerazioni, Polonara è super utile, Cervi combatte, sprazzi del Delroy James che conosciamo, pazienza che Della Valle e Gentile siano in borghese, una città intera è in visibilio per questi ragazzi. EROICI.
Reggio Emilia è commovente, con un cuore esagerato: dopo un avvio che avrebbe steso anche un toro arriva una reazione di grinta, di cuore e di orgoglio che ribalta avversario e partita, regalando un finale di 2016 da incorniciare, con la 9° vittoria stagionale e quel primato distante, ora, soli 4 punti.
Aradori morde alla sua maniera, Needham la spacca in due con le sue accelerazioni, Polonara è super utile, Cervi combatte, sprazzi del Delroy James che conosciamo, pazienza che Della Valle e Gentile siano in borghese, una città intera è in visibilio per questi ragazzi. EROICI.
MARQUEZ
HAYNES/MICHAEL BRAMOS voto 9: Venezia sbanca Masnago
nella polveriera del Pala Whirpool e si tiene stretto il secondo posto in
classifica, accorciando ulteriormente sulla capolista Milano, ora distante una
sola vittoria.
I due in questione scaldano decisamente la mano e distruggono le velleità del povero Attilio Caja, all’ennesimo esordio stagionale e al suo secondo avvento sulla panchina “bosina”.
37 punti il fatturato combinato, 11/17 da 3, un fucile perennemente puntato contro la povera retina dell’Openjobmetis, che probabilmente andrà cambiata essendosi incenerita. CATCH & SHOOT.
I due in questione scaldano decisamente la mano e distruggono le velleità del povero Attilio Caja, all’ennesimo esordio stagionale e al suo secondo avvento sulla panchina “bosina”.
37 punti il fatturato combinato, 11/17 da 3, un fucile perennemente puntato contro la povera retina dell’Openjobmetis, che probabilmente andrà cambiata essendosi incenerita. CATCH & SHOOT.
SIDIGAS
AVELLINO voto 8: serata estremamente tranquilla per i
lupi, che approfittano di una Capo d’Orlando formato “jingle bells” portandosi
a casa la vittoria numero 9 in campionato, che significa terzo posto, in
coabitazione con Reggio Emilia, estremamente saldo.
Gara durata, in sostanza, 10 minuti, poi lungo garbage time e festa grande nella quale partecipano tutti, con tanto di record stabilito, visto che il 14/25 da 3, di squadra, è l’attuale miglior prestazione, dai 6.75 metri, in campionato dopo 13 partite.
Se poi ci aggiungiamo un Marques Green che, con i suoi 15 punti, raggiunge e supera quota 2.500 punti realizzati in serie A allora il quadro è completo. MERRY CHRISTMAS.
Gara durata, in sostanza, 10 minuti, poi lungo garbage time e festa grande nella quale partecipano tutti, con tanto di record stabilito, visto che il 14/25 da 3, di squadra, è l’attuale miglior prestazione, dai 6.75 metri, in campionato dopo 13 partite.
Se poi ci aggiungiamo un Marques Green che, con i suoi 15 punti, raggiunge e supera quota 2.500 punti realizzati in serie A allora il quadro è completo. MERRY CHRISTMAS.
JOAO
BETINHO GOMES voto 7: e finalmente ci viene da dire, o
meglio, verrebbe da dire in quel di Trento! Ci ha messo 3 mesi, coi suoi tempi,
ma alla fine il portoghese ce l’ha fatta a battere un colpo, e che colpo.
Trento inizia male a Brescia, preludio ad una sconfitta che sembra annunciata: nella ripresa cambia il volto, parziale di 29-42, gara ribaltata e 2 punti in saccoccia che permettono di sperare ancora nelle Final Eight di Rimini.
E il volto della rimonta è decisamente il suo: 25 punti (3/5 da 2, 6/11 da 3, 1/1 ai liberi), 6 rimbalzi, 2 recuperi, 25 di valutazione in 36 minuti che, ai piedi delle Dolomiti, sperano non siano sporadici. BENVENUTO.
Trento inizia male a Brescia, preludio ad una sconfitta che sembra annunciata: nella ripresa cambia il volto, parziale di 29-42, gara ribaltata e 2 punti in saccoccia che permettono di sperare ancora nelle Final Eight di Rimini.
E il volto della rimonta è decisamente il suo: 25 punti (3/5 da 2, 6/11 da 3, 1/1 ai liberi), 6 rimbalzi, 2 recuperi, 25 di valutazione in 36 minuti che, ai piedi delle Dolomiti, sperano non siano sporadici. BENVENUTO.
FEDERICO
PASQUINI voto 6: perché è quando c’è il mare in tempesta
che si vedono i marinai, quelli veri. A Sassari gli danno la colpa di qualunque
cosa, è un mese abbondante che viene invitato a dimettersi (se poi non lo
ritenete idoneo perché non lo esonerate? Ahhhh, perché poi bisogna onorare il contratto),
lui tace e lavora, perché parliamoci chiaro, non sarà Greg Popovich o Phil
Jackson, ha commesso i suoi errori come li commette chiunque, ma è uno che
questo sport lo capisce e, soprattutto, lo ama, e la vittoria contro Torino,
mai in discussione fin dalla palla a due, con piano partita eseguito alla
perfezione, ne è la riprova. NOSTROMO.
CONSULTINVEST
PESARO voto 5: torna in discesa l’ottovolante
marchigiano, con una bellissima occasione sprecata, in casa, in un autentico
spareggio, dopo il bel successo di Caserta di 10 giorni fa.
Il primo tempo pessimo fa da apripista ad una serata storta, con Pistoia che sbuffa, lotta, stringe i denti e si prende l’astronave, lasciando con le pive nel sacco Bucchi e i suoi, convinti di poter fare un bel passo avanti nella corsa alla salvezza.
Sarà per la prossima volta, sperando che il carro torni in salita. UP & DOWN.
Il primo tempo pessimo fa da apripista ad una serata storta, con Pistoia che sbuffa, lotta, stringe i denti e si prende l’astronave, lasciando con le pive nel sacco Bucchi e i suoi, convinti di poter fare un bel passo avanti nella corsa alla salvezza.
Sarà per la prossima volta, sperando che il carro torni in salita. UP & DOWN.
GERMANI
BRESCIA voto 4: l’occasione era di quelle ghiotte, si
poteva mettere un bel mattone sulla parola salvezza, visti anche i risultati
dagli altri campi.
Ma si gioca 40 minuti, non 20, soprattutto in questo campionato dove niente è scontato e dove le partite vanno giocate al massimo fin quando la sirena finale non ti manda sotto la doccia.
E le “rondinelle” non sembrano averlo capito, perché contro Trento si crogiolano di un bel primo tempo e depongono le armi, subendo 42 punti nei secondi 20 minuti, non prendendoci più in attacco e subendo una sconfitta decisamente evitabile, che rimette tutto in discussione. Sinonimo di una crescita che ancora non è avvenuta del tutto. BELLI (A META’).
CHRIS WRIGHT/TAYLOR HARVEY voto 3: Torino crolla nettamente a Sassari in quella che è stata, senza ombra di dubbio, la peggior partita fin qui disputata dai piemontesi, come ammesso da Vitucci nel post gara.
La combo guard a stelle e strisce ci ha messo, decisamente, del suo: 0 punti, 0/10 al tiro, 5 palle perse l’orribile score al Pala Serradimigni, che forse era meglio restare a casa a giocare a tombola, che di sto periodo è l’ideale, anziché far danni sul parquet. ASSENTI.
Ma si gioca 40 minuti, non 20, soprattutto in questo campionato dove niente è scontato e dove le partite vanno giocate al massimo fin quando la sirena finale non ti manda sotto la doccia.
E le “rondinelle” non sembrano averlo capito, perché contro Trento si crogiolano di un bel primo tempo e depongono le armi, subendo 42 punti nei secondi 20 minuti, non prendendoci più in attacco e subendo una sconfitta decisamente evitabile, che rimette tutto in discussione. Sinonimo di una crescita che ancora non è avvenuta del tutto. BELLI (A META’).
CHRIS WRIGHT/TAYLOR HARVEY voto 3: Torino crolla nettamente a Sassari in quella che è stata, senza ombra di dubbio, la peggior partita fin qui disputata dai piemontesi, come ammesso da Vitucci nel post gara.
La combo guard a stelle e strisce ci ha messo, decisamente, del suo: 0 punti, 0/10 al tiro, 5 palle perse l’orribile score al Pala Serradimigni, che forse era meglio restare a casa a giocare a tombola, che di sto periodo è l’ideale, anziché far danni sul parquet. ASSENTI.
PASTA
REGGIA CASERTA voto 2: “Houston we have a problem”, una
delle citazioni più ricorrenti nella storia dell’uomo, decisamente alla portata
della compagnie bianconera.
A Brindisi i ragazzi di Dell’Agnello raschiano il fondo, offrendo una prestazione macabra, che significa terza sconfitta consecutiva, la 4° nelle ultime 5 partite e quell’obiettivo Coppa Italia che resta lontano.
La Juve non difende più (altri 100 punti incassati, ne sono 88 di media nelle ultime 7 partite), non attacca più (palla a Sosa e vediamo che succede), ma quello che impressiona di più (in negativo ovviamente) è l’atteggiamento. Squadra dimessa, che ha smesso di lottare, di sacrificarsi, di aggredire, di avere cuore, assurdo se si pensa che circa un mese e mezzo fa, con 12 punti, i bianconeri erano terzi in classifica e si divertivano, oltre a far divertire.
Cosa è successo? E’ bastato nominare la parola “Final Eight” che tutto è diventato dovuto e si è smesso di giocare? Stiamo a Dicembre eh, mica a Maggio? Oppure devo pensare che c’è stata un’eccessiva sopravvalutazione di questo gruppo? C’è un bel derby alle porte in apertura di 2017, quale banco di prova migliore per smentire tutto questo. MEZZI UOMINI.
A Brindisi i ragazzi di Dell’Agnello raschiano il fondo, offrendo una prestazione macabra, che significa terza sconfitta consecutiva, la 4° nelle ultime 5 partite e quell’obiettivo Coppa Italia che resta lontano.
La Juve non difende più (altri 100 punti incassati, ne sono 88 di media nelle ultime 7 partite), non attacca più (palla a Sosa e vediamo che succede), ma quello che impressiona di più (in negativo ovviamente) è l’atteggiamento. Squadra dimessa, che ha smesso di lottare, di sacrificarsi, di aggredire, di avere cuore, assurdo se si pensa che circa un mese e mezzo fa, con 12 punti, i bianconeri erano terzi in classifica e si divertivano, oltre a far divertire.
Cosa è successo? E’ bastato nominare la parola “Final Eight” che tutto è diventato dovuto e si è smesso di giocare? Stiamo a Dicembre eh, mica a Maggio? Oppure devo pensare che c’è stata un’eccessiva sopravvalutazione di questo gruppo? C’è un bel derby alle porte in apertura di 2017, quale banco di prova migliore per smentire tutto questo. MEZZI UOMINI.
EMPORIO
ARMANI 7 MILANO voto 1: perché, ormai, ogni anno è la solita
solfa. Estate di grandi firme, promesse, obiettivi prefissati e compagnia
cantante, sistematicamente tutto rivisto dopo neanche metà stagione.
In Eurolega il cammino è una via Crucis, con 7 sconfitte consecutive e ultimo posto in classifica, in campionato quella che sembrava dover essere una passeggiata di salute si sta tramutando in un percorso ad ostacoli, visto e considerato che ieri è arrivata la seconda sconfitta e la cosa che fa specie è che si è perso ancora contro una (pseudo) diretta concorrente. Una sconfitta pesante se notiamo il roster spuntato di Reggio Emilia e quello kilometrico di Milano, nonostante le assenze di Simon e Macvan, una sconfitta pesante per come è arrivata, subendo una rimonta dal +15 che da una squadra con quel pedigree non ti aspetti. Non so cosa si mangia da quelle parti, o cosa si respira, sta di fatto che è un mistero vero e proprio questo non riuscire mai a fare una squadra, in relazione all’importante budget disponibile, che possa soddisfare. PALLONI GONFIATI.
In Eurolega il cammino è una via Crucis, con 7 sconfitte consecutive e ultimo posto in classifica, in campionato quella che sembrava dover essere una passeggiata di salute si sta tramutando in un percorso ad ostacoli, visto e considerato che ieri è arrivata la seconda sconfitta e la cosa che fa specie è che si è perso ancora contro una (pseudo) diretta concorrente. Una sconfitta pesante se notiamo il roster spuntato di Reggio Emilia e quello kilometrico di Milano, nonostante le assenze di Simon e Macvan, una sconfitta pesante per come è arrivata, subendo una rimonta dal +15 che da una squadra con quel pedigree non ti aspetti. Non so cosa si mangia da quelle parti, o cosa si respira, sta di fatto che è un mistero vero e proprio questo non riuscire mai a fare una squadra, in relazione all’importante budget disponibile, che possa soddisfare. PALLONI GONFIATI.
MERCATO APERTO TUTTO L’ANNO voto 0: perché ci siamo davvero stancati, non se ne può più! Assurdo vedere squadre che cambiano in continuazione, giocatori che vanno e vengono e via discorrendo.
Non è normale che, in 13 giornate di campionato, siano state effettuate oltre 20 operazioni di mercato in entrata e in uscita, con la fisionomia di queste squadre completamente mutata rispetto ad inizio stagione.
Poi ci si lamenta che si perdono le partite, che non si ottengono i risultati, che non c’è continuità nei progetti, ma se si permette di fare operazioni di mercato per 30 giornate che pretendete?
Bisognerebbe tornare a 4/5 anni fa, quando c’erano le cosiddette “finestre”, massimo 3 in una stagione di una settimana e amen, perché qui non si parla solo di infortuni, che fanno parte ovviamente del gioco, si parla di tagli e cambi per rendimento o per lo sfizio di cambiare.
E allora il mercato estivo che lo facciamo a fare? Se in 3 mesi non riesci a mettere su una squadra decente il problema è il tuo, smettiamo di tenere aperto il mercato tutto l’anno e vediamo come le squadre vengono fatte con maggiore attenzione, senza offrire contratti a cani e porci. BASTA.
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