lunedì 4 settembre 2017
Eurobasket: Tanjevic sfiora il colpaccio, ancora Russia e Spagna, primo acuto Ungheria!
GRUPPO D: LETTONIA - GRAN BRETAGNA (25-20; 50-40; 84-58)
La Lettonia scherza col fuoco ma evita di subire una rimonta clamorosa, al pari della Germania ieri sera. Ancora sugli scudi Porzingis (28 punti e 8 rimbalzi), mentre per i britannici, ad un passo dall'eliminazione, bene Olaseni (23+10).
Il talento lettone metteva subito in chiaro le cose, con 150'' di delirio assoluto, griffati con 9 punti che davano il primo break di vantaggio ai baltici (9-2); Clark ed Olaseni, con pazienza, facevano rientrare la nazionale britannica fino al -1, i lettoni tentavano la fuga con le conclusioni dall'arco di Strelnieks e ancora Porzingis, ma Achara guidava i compagni al nuovo aggancio che valeva il 14-14 al 7'. Gli ultimi 15'' di Olaseni, nel bene e nel male, consentivano alla Lettonia, con un "2+1" di Smits, di chiudere avanti di 5 lunghezze. La tripla di Bertans con fallo di Achara regalavano il primo massimo vantaggio alla Lettonia che, nonostante il solito Porzingis (21 punti all'intervallo), sciupava tutto e consentiva ad Okereafor e Boateng di rientrare fino al 33-31; i lettoni giocavano al "gatto col topo" con i britannici, portandosi, con 4 conclusioni dall'arco, sul 48-34 del 17', limitando Olaseni e costringendo la nazionale d'oltremanica alla doppia cifra di svantaggio all'intervallo. Al rientro dagli spogliatoi lo show di Dairis e Davis Bertans, complice l'evanescente difesa britannica, facevano letteralmente volare la Lettonia che si avvaleva anche della gentile partecipazione di Timma e Grazulis; alla gracile difesa, Lawrence e soci aggiungevano un attacco impacciato ed incapace di trovare punti ed idee. Dopo la tripla di Blums che valeva l'89-65 al 33', la Lettonia staccava la spina e permetteva alla GB di rientrare fino al -5, ma i liberi di Strelnieks, a 8'' dal termine, consentivano ai baltici di evitare la pazza rimonta britannica.
Top scorer: Porzingis (28) - Olaseni (23)
GRUPPO C: UNGHERIA - REP. CECA 85-73 (23-16; 44-33; 66-58).
Un fenomenale Hanga da 31 punti, 8 assist e 8 rimbalzi, risolleva le sorti dell'Ungheria e riporta i suoi a sperare nella qualificazione alla fase successiva; bene anche Vojvoda (18) e Perl (12). Ancora uno stop, invece, per la Repubblica Ceca che, dopo un esordio positivo, è alla seconda sconfitta consecutiva; non basta il solito Satoransky (18 punti - 7 rimbalzi - 4 assist), ben coadiuvato da Palyza (18) e Auda (15 con 7/9 dal campo).
Nei primi 4' era il solo Hruban a macchiare il break di 13-2, firmato Vojvoda, Hanga, Allen con cui i magiari davano il "buongiorno" al match; i cechi non vedevano mai la via del canestro, Perl e Vojvoda portavano l'Ungheria fino al +12 cheperò, in chiusura di periodo, subiva il 6-1 di parziale firmato Satoransky, Auda e Palyza. La Repubblica Ceca, con relativo ordine, provava a rimanere a contatto nel match, ma un ispirato Hanga, pungente in tutte le salse, costringeva gli avversari ad avere un distacco che oscillava tra i 7 e gli 11 punti; Peterka, entrato bene nel match, e Svrdlik davano un solito contributo, ma l'implacabile Hanga dava tranquillità all'Ungheria che chiudeva avanti di 11 a metà gara. Se il terzo quarto andava via abbastanza tranquillo, con le squadre che si rincorrevano senza, da un lato e dall'altro affondare mai il colpo, l'ultimo quarto vedeva i magiari scherzare più volte col fuoco: una prima volta quando, con un canestro di Hruban, la Rep. Ceca si portava sul -6 (68-62 al 33'), successivamente quando, dopo i canestri del +12 di Hanga e Perl, Satoransky si gettava all'arma bianca alla ricerca di un nuovo avvicinamento (79-73 al 38'). Praticamente finiva qui la rimonta ceca, stoppata ancora dalla tripla di Hanga e da un attacco che veniva meno sul più bello
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Top scorer: Hanga (31) - Satoransky, Palyza (18)
GRUPPO D: BELGIO - RUSSIA 67-76 (18-19; 33-35; 47-53).
Patema con vittoria per la Russia che supera il Belgio e rimane, con Slovenia, Spagna e Croazia tra le imbattute di questo Eurobasket; si complica la situazione per la formazione di coach Con asteels, chiamata alle prossime imprese contro Turchia e Serbia.
Tabu inaugurava il match con una conclusione pesante, Serron, entrato bene nel match, teneva a distanza una Russia tenuta a galla da Shved e Mozgov, ma la seconda tripla di giornata di Tabu costringeva coach Bazarevich a fermare il gioco con un minuto di sospensione (13-6 al 5'); Shved usciva magicamente dal time out, firmando, con 3 triple, 9 dei successivi 11 punti con cui portava avanti la Russia (15-17), Van Rossom replicava dalla lunga distanza riportando avanti i suoi, Antonov, su assist del play del Khimki, fissava il punteggio sul 18-19 di fine primo quarto. Ancora Van Rossom, dall'arco, si rivelava un grattacapo non da poco per la Russia, che in attacco trovava alternative valide in Kurbanov e Khvostov; le alternative belghe si chiamavano Tumba e Serron, Hervelle trovava i suoi primi punti al 17' ma commetteva, pochi attimi dopo, un fallo antisportivo su Mozgov, il quale dalla lunetta, faceva 2/2: dal successivo possesso la Russia non traeva vantaggio, schiantandosi sulla difesa del Belgio (24'') e si andava all'intervallo lungo sul 33-35. De Zeeuw impattava subito, le triple di Fridzon e Vorontsevich davano fiato ai russi che, però, non riuscivano a scrollarsi di dosso la resistenza belga: 5 punti in fila di Mwema riportavano a contatto il Belgio, Khvostov, Shved ed Antonov scrivevano il massimo vantaggio russo, Serron a cavallo degli ultimi due periodi, teneva a galla i suoi con 5 punti in fila, ma Mozgov ed il "2+1" di Shved ridavano ossigeno ai "viaggianti" (50-58 al 33'). Le triple di un ispirato De Zeewu troncavano i tentativi di fuga della Russia, Tabu firmava il -5 e costringeva Bazarevich al time out, che sortiva gli effetti sperati: errori avversari e punti facili dalla lunetta, con De Zeewu, con il gioco da 3 punti a 45'' dalla sirena, ultimo ad arrendersi al cospetto dell'armata russa.
Top scorer: De Zeewu (15) - Shved (20)
GRUPPO C: MONTENEGRO - CROAZIA 72-76 (17-25; 31-43; 52-62)
Vincerla e aver paura di vincerla: chiedere spiegazioni in merito al'imbattuta Croazia di coach Petrovic che, dopo lo 0-15 iniziale, sciupa più e più volte un tranquillo vantaggio in doppia cifra. Merito e applausi al Montenegro di Tanjevic che non ha mai mollato e ha sempre messo in difficoltà un avversario tecnicamente superiore; nulla, però, è ancora compromesso per il Montenegro in ottica qualificazione.
Definire un incubo l'avvio di gara del Montenegro è un vero e proprio eufemismo: in meno di 3' la Croazia colpiva dall'arco con tre triple di Bogdanovic che, complice il canestro di Ukic ed i liberi di Planinic, fissava il punteggio sullo 0-15. Il primo sussulto del Montenegro arrivava con 6'14'' dalla prima sirena grazie alla tripla di Rice, cui rispondevano Bogdanovic e Popovic; le strigliate di Tanjevic avevano effetto lento ma efficace e, con le triple di Pavlicevic e Dubljievic, e l'alley-oop sull'asse Ivanovic-Teodorovic, il Montenegro era ritornato clamorosamente in partita (22-25 all' 11'). Il lavoro sporco della formazione di Tanjevic era encomiabile, ma il talento e l'atletismo croato, alla lunga, venivano fuori grazie a Saric e Bogdanovic che, complici anche i viaggi dalla lunetta, mandavano la Croazia negli spogliatoi con un tesoretto di 12 punti. La forbice addirittura aumentava con le triple di Tomas e Ukic, il Montenegro barcollava ma trovava in Dubljievic il leader che teneva in piedi la baracca, senza consentire alla Croazia di scappar via, tenendo il distacco entro le dieci lunghezze. Rice, dai 6.75m, guidava la riscossa montenegrina, Pavlicevic raccoglieva l'invito del compagno, e Ivanovic, ancora da 3, vanificava i 4 punti consecutivi di Bogdanovic; la tripla di Ukic sembrava portare il match verso i binari della tranquillità per la Croazia, ma lo stesso play croato commetteva fallo sulla tripla di Rice, consentendo allo stesso #2 montenegrino di concretizzare il gioco di 4 punti che valeva il 68-73 a 2'10'' dal termine. La paura si impossessava dei croati, il play del Barcellona, dalla lunetta, portava Montenegro ad un emozionante -1 (72-73), ma Saric trovava il canestro che metteva due possessi tra le due squadre. Dopo il time out chiamato da Tanjevic, Ivanovic falliva la tripla che poteva valere il pareggio, Saric subiva fallo da Djurisic ma faceva 1/2 dalla linea dalla carità; tanto bastava per decretare la vittoria della Croazia, che ha dovuto decisamente sudare le proverbiali sette camicie per portare a casa la vittoria.
Top scorer: Rice (22) - Bogdanovic (23)
GRUPPO D: SPAGNA - ROMANIA 91-50 (21-19; 41-27; 70-35)
Si iscrive al registro delle imbattute anche la Spagna che batte agevolmente la Romania. Mattatori dell'incontro, "Gli Hernangomez": 18 punti e 12 per Juancho, 9 con 13 rimbalzi per Willy, con gli 11 a testa di Marc Gasol ed Oriola, ed i 10 si Sastre. Nota a margine: coach Scariolo ha regalato un turno di totale riposo a Pau Gasol. La Romania, ferma a quota 0 in classifica, cede di schianto dopo un buon avvio: paga i soli 16 punti realizzati nei quarti centrali.
A differenza delle precedenti partite, la Romania ci metteva un paio di minuti prima di carburare: le triple di Oriola e Rubio scatenavano un moto d'orgoglio nei giocatori rumeni che, con Mandache e Baciu, cercavano anche di coinvolgere il pubblico di Cluj; Moldoveanu e Paliciuc impattavano a quota 11, San Emeterio rispondeva con 4 punti in fila, ma l'entusiasmo portava addirittura in vantaggio i padroni di casa grazie ai canestri di Olah ed alla tripla di Moldoveanu. Ci pensava Juancho Hernangomez, con un libero ed un canestro da sotto, a riportare avanti la Spagna a fine primo periodo. I tanti errori, da un lato e dall'altro, tenevano a galla un'incredula Romania che, dopo il canestro di Calota-Popa, era ancora sul -1 (25-24) al 15'; la tripla di Rubio apriva un terrificante break di 13-0 che annichiliva il pubblico di casa. Ma terrificante era diventata anche la difesa iberica, che concedeva solo una tripla a Moldoveanu a 50'' dal termine, nei secondi 5' del quarto. Venuto meno l'entusiasmo, la Spagna sfoderava tutto il suo repertorio per annichilire la difesa rumena, con Navarro e gli Hernangomez padroni del campo. Scariolo regalava minuti a chi, fino a quel momento, aveva visto poco il campo, Oriola inchiodava su bell'assist di Rodriguez, e la Spagna addirittura arrivava a doppiare l'avversario concedendogli, anche nel terzo periodo, soli 8 punti. Solo per le statistiche gli ultimi 10' gioco, con la Spagna che continuava, lentamente, a macinare punti, raggiungendo anche 44 punti come massimo vantaggio.
Top scorer: J. Hernangomez (18) - Moldoveanu (15)
GRUPPO C: SERBIA - TURCHIA 80-74 (21-13; 36-31; 53-45)
Bellissima sfida tra la Serbia ed i padroni di casa della Turchia, che getta il cuore oltre l'ostacolo ma non può nulla contro uno strepitoso Bogdanovic, anonimo per tre quarti di gara, ma uscito fuori in un finale al cardiopalmo in cui la Turchia ha anche sfiorato il colpaccio.
Parte bene la nazionale allenata da coach Sarica, grazie alla tripla di Sipahi, cui però rispondeva subito Jovic, su assist di Lucic; lo stesso Lucic e Stimac permettevano alla Serbia di doppiare i turchi (13-6 al 5'), che trovavano la via del canestro con Erden dopo 3' di astinenza. Milosavljevic e Macvan facevano registrare il primo vantaggio in doppia cifra, ma Osman piazzava la tripla che valeva il -8 di fine primo periodo. Nel momento migliore serbo, usciva fuori Mahmutoglu che, con 8 punti in fila, metteva paura alla Serbia, che però trovava linfa vitale da Bircevic e dalla prima tripla nel match di Bogdanovic, assente ingiustificato fino a quel momento; i 4 punti di Guler, intervallati dai liberi di Marjanovic, consentono comunque alla Turchia di rimanere a stretto contatto. Si vive di fiammate, la tripla di Korkmaz porta di nuovo i turchi a -4 (40-36 al 22'), ma un altro black out offensivo consentiva alla Serbia di raggiungere la doppia cifra di vantaggio (48-38). Osman è il leader di questa squadra, Guler provava a coadiuvarlo, ma era ancora troppo poco per mettere in difficoltà Jovic e soci. Sipahi si risvegliava dal torpore e piazzava una tripla, l'atmosfera calda metteva in difficoltà la Serbia che subiva, sempre dall'arco, le offensive di Mahmutoglu ed Osman, Kuzmic riportava avanti i suoi, Osman, dalla lunetta, riprendeva il comando delle operazioni, ma una difesa troppo molle concedeva 8 punti a Bogdanovic in un amen che ammutoliva il pubblico di casa. Finita? Neanche per scherzo: Jovic, Mahmutoglu e Lulic si scambiavano cortesie dalla lunga distanza, ma la Turchia non ne approfittava tirando 2/4 dalla lunetta con Osman ed Erden; la Serbia, invece, faceva tesoro dei viaggi dalla linea della carità per rimettere 2 possessi tra le squadre e conquistare una vittoria importante per il prosieguo nella competizione.
Top scorer: Bogdanovic (17) - Mahmutoglu (19)
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