domenica 20 maggio 2018

Eastern Final Conference, gara 3: James travolge i Celtics e riapre la serie


L’unica costante delle finali a Est è che LeBron James è il miglior giocatore della serie. Tutto il resto, tutte quelle certezze maturate dopo il dominio di Boston nelle prime due partite, sono state spazzate via dal travolgente 116-86 con cui Cleveland si è presa gara 3, riducendo a 2-1 il vantaggio di Boston. I Cavs non hanno asfaltato i Celtics solo perché King James ha dominato, chiudendo con 27 punti (e il 67% dal campo), 12 assist e 5 rimbalzi: hanno reagito di squadra ai disastri delle prime due partite, difendendo e martellando gli avversari con 17 triple, chiudendo con 6 giocatori in doppia cifra, a cominciare ovviamente da LeBron, che a fine partita ha parlato così: "ho tante responsabilità in questa squadra, fare canestro, prendere rimbalzi, coinvolgere i miei compagni ed ispirarli ad essere migliori."Stavolta hanno risposto alla chiamata, dovranno fare lo stesso lunedì notte, sempre alla Quicken Loans Arena, in gara 4.
I Cavs hanno vinto perché, a livello di squadra, hanno giocato, senza alcun dubbio, la loro miglior partita di questi playoff. Seconda volta con l’intero quintetto in doppia cifra dopo gara 2 con i Raptors, aggressività in difesa (Celtics al 39,2% dal campo) e palla che gira in attacco fino a trovare il tiratore più libero, spesso e volentieri sul perimetro (23 assist). Il solito show di LeBron James non ha oscurato i compagni. George Hill ha messo in un quarto (11 punti) più punti che nelle prime due gare della serie (8 punti), mostrando quella necessaria aggressività in difesa che fin qui non aveva mostrato. JR Smith ha fatto pace col tiro da 3 (0/7 nelle prime due gare), contribuendo con 3 perle alla collezione di triple, come Kyle Korver dalla panchina (14 punti con 4/4 da fuori). Tristan Thompson ha ringhiato sotto canestro (10 punti e 7 rimbalzi), Kevin Love (13 punti e 14 rimbalzi) è riuscito a fare la differenza soprattutto nel 3° quarto (9+8) nonostante la brutta serata al tiro (4/12). Per i momenti complicati, poi, c’è sempre il Re: finalizza, ispira, domina, inventa cose che i giocatori normali nemmeno si sognano.
I Celtics sono alla 5ª sconfitta esterna su 6 in questi playoff (a Boston hanno vinto 9 volte su 9). A Cleveland sembravano i fratelli scarsi di quel gruppo scatenato che ha dominato le prime due partite, giocando gara 3 senza quelle aggressività e determinazione che hanno fatto la differenza nelle prime due gare. I Cavs li hanno schiacciati a rimbalzo (45-34), hanno protetto meglio il ferro impedendo quei devastanti attacchi al canestro su cui Boston aveva costruito i primi due successi. E i Celtics non sono riusciti a trovare nel tiro da tre (6/22) un modo per rimanere in partita. Dalla debacle non si salva nessuno: il meno peggio è stato Jayson Tatum, non solo per i 18 punti, ma la sua resta una prestazione insufficiente. Male Jaylen Brown, aggredito da subito e incapace di farsi notare sia in attacco (10 punti con 3/8 al tiro) che in difesa; male Al Horford (7 punti, 7 rimbalzi e 4 assist) surclassato sotto canestro da Thompson e Love; inefficace Marcus Morris. Nemmeno Marcus Smart, solitamente motorino inesauribile, è riuscito a dare la scossa.
Gara 3 senza storia: Cleveland sfrutta prima l’aggressività iniziale di Hill (11 punti nel periodo), poi le magie di James (12) per scappare sia 32-13 già a 1’22” dalla prima sirena. Boston non reagisce e i Cavs dilatano il vantaggio fino al 61-41 dell’intervallo, poi sfondano in avvio di ripresa, col loro vantaggio che non scende mai sotto i 20 punti e anzi cresce fino al 98-68 che Korver sigilla da 3 a 10’55” dalla fine.

Cleveland Cavaliers - Boston Celtics 116-86 (1-2)

Cavs: James 27 punti, Korver 14 punti
Celtics: Tatum 18 punti, Rozier 13 punti

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