Andrea Mazzon è il nuovo allenatore della OraSì Ravenna.
Nato a Venezia il 23 Febbraio 1966, Mazzon inizia la sua carriera a Mestre,
dove allena le giovanili dal 1985 al 1990.
Da li il trasferimento a Verona: resterà 8 anni nella città scaligera, allenerà
le giovanili e sarà primo assistente in prima squadra per 6 anni (una
promozione in serie A nel 1993 e la vittoria della Supercoppa Italiana nel
1996), dopodichè, dal 1996 al 1998, sarà capo allenatore, con la squadra che
disputerà due finali di Coppa Korac, vincendola nel 1998.
Nell’estate del 1998 vive la sua prima esperienza all’estero: allena per due
anni il Panionios (raggiunge per due anni i Play Off e nella prima stagione la
squadra arriva fino in semifinale di Coppa Korac), torna in Italia nel Giugno
del 2000, a Jesi, in A2, con la squadra che arriva fino alle semifinali Play
Off.
Una stagione ad Imola (la squadra retrocede in A2) anticipa lo sbarco a Napoli:
due stagioni in terra partenopea, in entrambi gli anni raggiunge i Play Off,
uscendo sempre ai quarti di finale.
Nell’estate del 2005 fa ritorno in Grecia, all’Aris Salonicco, dove resta due
anni raggiungendo una finale di Uleb Cup e per due volte le semifinali
scudetto.
Una breve parentesi alla Fortitudo
Bologna (viene esonerato nel Gennaio 2008) e il ritorno all’Aris Salonicco (la
squadra arriva nuovamente fino in semifinale scudetto) sono da apripista
all’esperienza nella natìa Venezia: due stagioni e mezzo sulle rive del Canal
Grande, al primo colpo è subito promozione in serie A, poi un anno e mezzo con
un piazzamento Play Off e un esonero, dopo aver vinto una sola partita nelle
prime 8 giornate nella stagione 2012/2013.
Dopo un anno di pausa accetta di essere l’assistente allenatore dei Delawere
87ers, in D-League (la squadra arriva 4° in Atlantic Division), la scorsa
stagione vive un’esperienza in Cina, con i Guangzhou Lions (esonerato dopo un
iniziale record di 0-10), mentre la stagione appena conclusa l'ha iniziata in Russia,
all’Avtodor Saratov, che ha dovuto lasciare dopo un paio di mesi per motivi
familiari, per poi chiuderla a Capo d'Orlando, dove non è riuscito nell'imprtesa di condurre alla salvezza la compagine siciliana.
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