Umana Reyer Venezia - Banco di
Sardegna Sassari: 87-61 (16-12; 39-30;
69-47)
Lo scudetto,
dopo un solo anno di assenza, torna a Venezia: la Reyer ha la meglio su Sassari
in gara 7, al termine di una serie spettacolare, dove non sono mancati nobili
duelli dal fascino antico (Vidmar e Cooley) e giocate mozzafiato come quella
ormai "storica" di McGee in gara 6. L'epilogo, però, dura solo 20',
perchè al rientro dagli spogliatoi il signor Bramos da Harper Woods, con 11 punti
in fila e 3 triple, manda ai posteri partita, serie e scudetto, permettendo
alla sua Venezia di cucirsi il tricolore sul petto. Il titolo di MVP delle
finali, per la costanza nelle 7 partite, è andato ad Austin Daye. Solo applausi
per Sassari: sconfitta ma non vinta, che ha dato più di quello che poteva tra
infortuni vari, che resterà nella storia al termine di una stagione in cui ha
vinto il suo primo trofeo europeo, scritto quota 22 nella striscia di vittorie
consecutive da marzo a giugno, crollata sul più bello e in gara 7 contro la più
quotata (sulla carta) Venezia. Ad entrambe il più sentito ringraziamento per
una serie finale che ha regalato una vagonata di emozioni. CHAPEAU!
Sassari è
inizialmente contratta, Venezia non regala nulla e parte fortissimo con Vidmar
e soprattutto le triple di Haynes che infiammano il Taliercio; i sardi si
smuovono con Cooley e Pierre, Haynes incrementa ancora il vantaggio lagunare e
doppia la Dinamo (14-7), con Watt e Daye da un lato, Spissu e Polonara
dall'altro che fanno il loro esordio nel match. Venezia non trova più il
canestro Sassari rimette in equilibrio il match con le fiammate di Cooley e
McGee (14-12), ma è De Nicolao, nell'astinenza generale, a rimettere 2 possessi
tra le due squadre in chiusura di quarto.
La seconda
frazione si apre con una vera e propria "ode alla tripla": Daye, De
Nicolao e Bramos per Venezia, Thomas e Smith per il Banco, ma grazie anche alle
giocate in entrambe le metà campo di Polonara, Sassari rimane a sole 4
lunghezze di svantaggio (25-21 al 15'). Sassari è imprecisa dalla lunetta, ma
Cooley è un fattore sotto le plance e garantisce diversi extra possessi,
portando Venezia a spendere falli e raggiungere il bonus con 4' ancora da
giocare, Bramos e Daye aggiornano il massimo vantaggio della Reyer sul +8, con
coach Pozzecco costretto a rifugiarsi con il minuto di sospensione. Thomas ne
esce bene, gli arbitri convalidano la tripla di Stone allo scadere dei 24'' (ma
in realtà a tempo scaduto), Sassari ne risente e Watt punisce in penetrazione
la difesa di Sassari, che va all'intervallo lungo sotto di 9.
Al rientro
dagli spogliatoi, cambia vertiginosamente il match: Bramos si carica la Reyer
letteralmente sulle spalle e mette a referto 11 punti in fila con ben 3 triple
che fanno sprofondare gli isolani sul -18 (50-32 al 25'), poi si fa sanzionare
un tecnico, la Dinamo barcolla e prova ad assestare gli ultimi colpi con McGee
e Smith. Venezia ha il vento in poppa, Watt permette ai suoi di toccare il +20
(57-37), Sassari è troppo orgogliosa per mollare e prova a rosicchiare
qualcosa, ma ancora Bramos, con una tripla e 3 tiri liberi, cancella ogni
velleità isolana.
L'ultima
frazione, purtroppo (per gli amanti dello spettacolo), è puro garbage time:
Sassari capisce che non ne ha più ma nonostante tutto mette l'anima in campo,
Venezia sfrutta il suo roster lungo per dar fiato a tutti e non ricevere brutti
scherzi: Watt ed Haynes permettono ai lagunari di toccare il +28 (85-57) ma la
festa è già iniziata da un pezzo, con Pozzecco e tutti i suoi uomini che,
sponda Sassari, non possono che ricevere gli applausi del loro pubblico.
VENEZIA: Punti: Bramos 22; Rimbalzi: Mazzola
7; Assist: Stone 4; Valutazione: Bramos 24
SASSARI: Punti: Thomas 16; Rimbalzi: Cooley 11; Assist: McGee 3; Valutazione: Cooley 18.
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