Che fatica. L’Italia vince la gara d’esordio del
Mondiale a Manila ma gli azzurri visti in campo non sono quelli “leggeri”
ammirati nel percorso premondiale chiuso con il percorso netto di 7 vittorie su
7. Alla Philippine Arena, impianto che può arrivare a contenere 55.000 spettatori e per
l’occasione ha superato ampiamente le 40.000 presenze, record per delle partite
a un Mondiale, finisce 81-67 al
termine di una partita spigolosa con la squadra di Pozzecco che ha sofferto più
del previsto la maggior prestanza fisica degli avversari e la loro aggressività
difensiva.
I problemi non tardano ad arrivare in casa Italia. I
primi cinque minuti sono un misto di paura e smarrimento che solo la
schiacciata di Nicolò Melli (primo vantaggio dell’Italia, 14-13) fa evaporare.
Nella prima metà del 1° quarto gli azzurri, complice la ruggine dell’esordio e
la difesa aggressiva a tutto campo dell’Angola, commettono molti errori e
concedono agli avversari – n. 41 nel ranking mondiale – di salire fino al +7
(4-11 e 6-13). La prestanza di Fernando sotto canestro era cosa risaputa, la
giornataccia al tiro da tre per l’Italia una tassa inaspettata da pagare nel
giorno dell’esordio: 3/12 a fine primo quarto, percentuale che peggiora fino al
3/20 di metà partita. Un fondamentale che non aiuta la corsa verso il primo
successo di Datome e compagni. L’Italia trova buone risposte dalla panchina con
Datome e Severini e alla pausa lunga è avanti 43-40. Al ritorno in campo illude
il 6-0 firmato da Melli e Fontecchio (49-40) perché l’Angola ritorna subito a
contatto con le giocate di Dundao
soprattutto dall’arco (4/8).
A metà terzo quarto gli angolani sono ancora attaccati
alla targa azzurra (54-54), Pozzecco continua a girare il quintetto nella
speranza di trovare l’alchimia migliore per disinnescare l’euforia angolana. Ed
è Ricci il jolly che il ct azzurro pesca per il finale: 5 punti in pochi minuti
(soprattutto la tripla del +8 (72-64) a 4’ dalla fine) sono il carburante
necessario all’Italia per lo sprint finale. Una vittoria con qualche campanello
d’allarme che in due giorni lo staff azzurro dovrà analizzare e risolvere prima
della seconda uscita in programma domenica sempre alle 10 all’Araneta Coliseum.
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