Una dura lezione che va oltre il risultato e
l’arbitraggio. Un risultato che apre scenari inaspettati in vista dell’ultimo
match del girone in programma martedì contro le Filippine. Dalla luce al buio
calato sul finire del secondo quarto. Prima un avvio scintillante poi un
tecnico dietro l’altro (uno alla panchina e due a Pozzecco) che ha tolto la
lucidità e il coach alla squadra. E la Repubblica Dominicana si riprende,
sorpassa e scappa nella seconda parte di partita mentre l’Italia si interroga
sui perché di una sconfitta pesante.
Succede tutto a cavallo tra i primi due quarti della
partita. Dopo uno splendido inizio azzurro (12-0), alcuni fischi innervosiscono
la panchina azzurra che si prende il primo fallo tecnico a 2’40” dal termine
del primo quarto. L’Italia sembra però in controllo del match fino a 49” dalla
prima sirena: qui è Pozzecco a prendersi la “grande T” degli arbitri.
Comincia il secondo quarto, la Dominicana continua a
essere molto aggressiva in difesa, dalla panchina azzurra continuano le lamentele
e quando il ct azzurro dopo un contatto tra la stella dei Timberwolves Towns e
Ricci (sembra un chiaro sfondamento, gli arbitri chiamano fallo all’azzurro) si
toglie giacca e cravatta arriva il terzo fallo tecnico, il secondo per lui, che
gli costa l’espulsione. Lo stesso episodio già visto contro la Serbia a Berlino
all’Europeo 2022.
La marcatura costruita per limitare al meglio Towns
funziona nei primi 10’ con Polonara in versione Gentile al Mondiale 1982.
Infatti, gli unici 2 punti di Towns in avvio arrivano dai due liberi per i
primi due tecnici (0/4 dal campo). La Dominicana si rianima, mette per la prima
volta la testa avanti sul 38-37 nel finale di secondo quarto ma soprattutto
inizia a infilare una serie infinita di triple (alla fine 16/39, 41%) che
mettono in ginocchio l’Italia. Gli azzurri abbozzano anche una zona 2-3 ma il
risultato non cambia. La Dominicana arriva al massimo vantaggio di +14 a metà
terzo quarto (59-45) e resta in controllo fino ai concitati minuti finali.
Prima si accendono un po’ gli animi, c’è un duro confronto tra Polonara e Towns
con i due giocatori che vengono allontanati. Poi gli azzurri hanno una reazione
d’orgoglio, arrivano fino al -3 (82-85) spinti da Ricci e Spissu ma è troppo
tardi, finisce 87-82. E martedì, nell’ultimo match della prima fase contro i
padroni di casa delle Filippine, è già una partita da dentro o fuori: alle 14
sempre all’Araneta Coliseum si decide il futuro dell’Italia al Mondiale
filippino.
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