Tutto facile. Boston stravince a Miami per la seconda gara di fila in questi playoff, sempre con la stessa ricetta: difendendo forte. E limitando così l’attacco degli Heat, ai minimi termini senza gli indisponibili Butler e Rozier, ad appena 88 punti, dopo gli 84 segnati in Gara 3. In attacco alla squadra di Coach Mazzulla basta la serata di grazia di Derrick White che segna 38 punti, suo primato personale ai playoff, mandando a bersaglio 8 triple. Senza neppure andare in lunetta. Miami nella metà campo offensiva non mette proprio mano: dopotutto è la testa di serie numero 8 a Est opposta alla 1, e per di più senza Jimmy Buckets, il suo miglior giocatore. Adebayo chiude la sfida con 25 punti e 17 rimbalzi, ma sono cifre tanto decorative quanto di pochissima sostanza, con i suoi sempre di rincorsa, lontanissimi. 53-36 Boston all’intervallo. Gara già decisa, Miami non fa mai canestro, chiuderà 9/33 da 3 punti. Nel secondo quarto si fa male Kris Porzingis: il lungo lettone esce sul 47-31, si infortuna al polpaccio destro, da solo, andando a rimbalzo offensivo. Horford lo sostituisce bene, da affidabile veterano, Boston controlla comoda il vantaggio e sale 18-0 di record quando tiene gli avversari sotto 100 punti. Serie sul 3-1, Gara 5 al Garden: primo match point per Boston per qualificarsi al secondo turno di playoff.
I Thunder non sono solo la rivelazione di stagione
regolare. L’impatto playoff è da applausi: la prima testa di serie a Ovest, 24
anni di età media, la squadra più giovane a vincere una serie playoff, chiude
4-0 quella con New Orleans imponendosi per la seconda gara di seguito in
Louisiana. Festeggiando come meglio non si può Coach Daigneault, appena votato allenatore dell’anno. Oklahoma non
vinceva una serie playoff dal 2016, chiude questa grazie alla difesa che limita
i Pels al 36% dal campo, addirittura. New Orleans paga il 2/14 al tiro di
Ingram, ridimensionato dalla difesa di Dort, e l’assenza di Zion Williamson,
infortunatosi al play-in contro i Lakers: non ha mai giocato in questa
serie. 44-43 Thunder all’intervallo. Poi 71-70 Pelicans dopo 36’, quindi
80 pari sulla tripla di Giddey. Un 16-2 di parziale ispirato da Jalen Williams
porta i Thunder avanti 93-82: si rivela l’allungo decisivo. I Pels fanno corto
circuito in attacco: è il colpo di grazia alla loro serie e della loro
stagione. Discreta, con un epilogo difficile da valutare per l’assenza sul più
bello del miglior giocatore. Senza, hanno fatto flop.
Jamal
Murray non doveva neppure giocare, invece vince partita e
serie ai Nuggets. La guardia canadese, afflitta da un problema muscolare al
polpaccio sinistro, segna a 3 secondi dalla fine il canestro del successo in
Gara 5 per i Nuggets. Implacabile come già al fotofinish in Gara 2. Denver fa
sua una gara intensa, vibrante. I Big 3 dei Nuggets, Murray, Jokic, da 25
punti, 20 rimbalzi e 9 assist, e Porter, 26 punti tirando 8/12 dal campo, non
tradiscono Coach Malone nella serata più importante. Ma LeBron James a 39 anni
esibisce un’altra prestazione galattica: 30 punti, 11 assist, 9 rimbalzi, i
tiri liberi del 106 pari con la stagione in bilico. Lui, un superbo Reaves e i
18 tiri liberi in più tirati dai gialloviola (27 a 9) li tengono in partita - nonostante
un acciacco limiti Davis - sino al disperato tentativo di Prince sulla sirena.
Corto. Come la stagione di Los Angeles che ha vinto l’In Season Tournament, ma
ha avuto il torto di non avere continuità in stagione regolare e essere forzata
a un incrocio complicato di 1° turno da settima testa di serie. Contro
avversari diversi i californiani avrebbero potuto fare strada. Invece avanza
Denver: il 2° turno con Minnesota è succulento. 53-50 Lakers a metà gara. Davis
si fa male alla spalla sinistra a inizio 3° quarto dopo un contatto con Porter,
sul 56-50: giocherà il resto della sfida, ma non al meglio. I Lakers salgono +9
sulla tripla di LeBron del 67-58, ma i campioni uscenti non si scompongono: un
appoggio a canestro di Jokic vale il sorpasso sul 72-71. 81-79 Denver a fine 3°
quarto. E poi +6 con 10’ da giocare, i Lakers restano a contatto andando in
lunetta sistematicamente. Murray e Reaves si esibiscono in un ripetuto botta e
risposta di canestri in volata. 99 pari. Murray segna la tripla del +2 poi
LeBron pareggia coi tiri liberi. L’ultima parola ce l’ha Murray segna il
canestro vincente in arresto e tiro dalla media distanza a 3” dalla fine, la
replica da metà campo di Prince è preghiera non esaudita dagli dei del basket.
Denver vince la serie 4-1.
Miami Heat - Boston Celtics 88-102 (1-3)
New Orleans Pelicans - Oklahoma City Thunder 89-97 (0-4)
Denver Nuggets - Los Angeles Lakers 108-106 (4-1)
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