giovedì 20 febbraio 2025

Fiba Eurobasket Qualifiers: una super Italia domina la Turchia

L'Italbasket di coach Gianmarco Pozzecco si assicura matematicamente il primato nel Gruppo B grazie al successo esterno a Istanbul per 80-67 sulla Turchia. Decisivo lo splendido secondo periodo da 31-19 con cui gli Azzurri volano a +17 all'intervallo lungo. Giordano Bortolani è top-scorer con 16 punti, seguito da Spagnolo (14), Procida e Pajola (12).

Nella squadra "più giovane possibile" (cit. Pozzecco), servono gli attributi e il carattere di un grande veterano. Alessando Pajola onora la fascia di capitano ereditata da Nik Melli firmando almeno tre giocate chiave nel momento più critico della partita. Quando l'Italia, dopo aver toccato anche il +18 nelle fasi iniziali della ripresa, trema di fronte a una fiammata pazzesca e improvvisa di Onuralp Bitim, che riavvicina la Turchia a -7 con tre triple consecutive. L'attacco azzurro è stitico e sterile, soffocato dalla tensione. Ed è lì, quando tutto sembra rotolare via senza alcun costrutto, che si inserisce la calma olimpica del playmaker della Virtus. Tripla dal nulla allo scadere dei 24", di peso specifico immenso. Assist per un back-door di Bortolani sulla riga di fondo. E altra tripla, di personalità enorme, per il nuovo +10 a 3'30" dalla sirena. È il colpo del cobra, ammazza-gambe, che mette il punto esclamativo su una prestazione di carattere immenso.

L'Italia fugge da Istanbul con una bella vittoria, la certezza matematica del primo posto nel Gruppo B (utile per il ranking FIBA) e un risultato probabilmente superiore a qualsiasi aspettativa. Perché è una squadra molto diversa da quella che vinse a Pesaro un anno fa. E perché si trova ad affrontare un'avversaria di livello più alto, arricchita dalla classe di Cedi Osman, dall'imprevedibilità di Shane Larkin e dalla qualità di Furkan Korkmaz, sempre temibile anche se in condizioni fisiche non brillanti.

L'aspetto difensivo è cruciale, come recitano i soli 67 punti concessi (31 nel primo tempo). Larkin viene immediatamente imbrigliato con una difesa attenta sul perimetro. Ma è l'intera Italia a muoversi bene di squadra, reggendo a meraviglia sulla prima linea e occupando l'area con le classiche situazioni di stunt di marca pozzecchiana. Schiacciata la testa di Larkin, la Turchia si ritrova smarrita. Senza soluzioni credibili dalla panchina. E gli Azzurri, acquisita fiducia nella propria metacampo e con l'ottimo lavoro del front-court a rimbalzo (lotta vinta 40-28 con 11 offensivi), si scioglie in attacco esplodendo in un secondo periodo d'autore. 31 punti, ispirati dalla prontezza di Giordano Bortolani (16 punti in 24' dalla panchina) e dalla bontà della coppia dell'Alba Berlino. Matteo Spagnolo (14) gestisce la squadra come un giocatore ormai scafato. E Gabriele Procida (12) mostra guizzi di classe assoluta.

Il +17 dell'intervallo lungo (31-48) è pura poesia. Ma, alla base dell'allungo, c'è la consapevolezza di aver toccato il picco. E di doversi preparare a un secondo tempo di sofferenza, per assorbire l'attesa reazione turca. C'è un solo modo per farlo. Difendere e tenere la testa sulla partita. Perché intensità e tensione si alzano. E nel terzo periodo l'attacco brillante della prima metà di gara diventa statico, prevedibile, incapace di continuare a costruire e sfruttare i tanti vantaggi raccolti in precedenza sul pick'n'roll centrale.
L'Italia lo fa a meraviglia. Spremendosi anche con tratti di difesa press allungata a tutto campo. Resistendo eroicamente sulla prima linea ma, soprattutto, nelle situazioni di aiuto e a rimbalzoNikola Akele (11+5 rimbalzi) e Momo Diouf (8+10) erigono una muraglia durissima attorno al ferro. Costringono la Turchia a girare al largo, ostacolando penetrazioni e post-up. Le percentuali dall'arco della squadra di Ataman sono orride (8/32, 25%), sollevate soltanto dalla fiammata di Bitim, quella che mette realmente paura agli Azzurri alla metà del quarto periodo. Ma, come detto, l'Italia ha l'antidoto pronto nella saggezza di Pajola.

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