Minnesota Timberwolves - Oklahoma City Thunder 126-128 (1-3)
I Thunder sono a una vittoria dalle Finals. Vincono a
Minneapolis 128-126 gara 4 contro i Wolves, salgono 3-1 nella serie playoff che
vale la corona della Western Conference. Shai Gilgeous-Alexander segna 40
punti, trova sponde da Jalen Williams e Chet Holmgren, Oklahoma City gioca la
sua miglior partita dei playoff 2025 e complici gli errori mentali di Minnesota
sbanca il Target Center pur concedendo centoventisei punti. Tra 48 ore in Gara
5 avrà la possibilità, in casa, di chiudere i conti: palla a due d’inizio
partita alle 2.30 ora italiana di giovedì 29 maggio. Minny paga le
controprestazioni dei migliori giocatori: Ant Edwards fa scena muta nel primo
tempo e più pasticci che canestri nel secondo, Julius Randle gioca per gli
avversari, in sostanza. I rimpianti per i Wolves sono tanti perché persino così
se la giocano sino all’ultimo secondo. Vince la squadra più lucida, quella che
vive meno delle improvvisazioni dei suoi talenti.
L’Mvp stagionale esibisce il primato personale playoff
con 40 punti. Tira 13/30 e commette 5 palle perse, ma aggiunge 10 rimbalzi e 9
assist. Stravince il confronto con Edwards, è spettacolare nella gara cruciale
della serie. Jalen Williams gli dà una grossa mano segnando 34 efficienti punti
tirando 13/24, mandando a bersaglio due triple nel finale, Holmgren aggiunge 21
punti (9/14), 7 rimbalzi e 3 stoppate. Insomma i Big 3 funzionano per Oklahoma
City: i campioni fanno la differenza da copione classico Nba. I 19 rimbalzi
offensivi e le 21 palle perse forzate agli avversari sono la differenza sul
piano tecnico in una sfida decisa in volata in cui i Thunder prevalgono in
trasferta tirando col 50% dal campo e concedendo il 51% agli avversari. Non
proprio Nba vintage: più attacco che difesa.
Se perdi tirando 18/41 da 3, nonostante 64 punti delle
riserve, l’hai combinata grossa. Minny paga l’immaturità di Edwards, lontano
anni luce da essere un facilitatore come dimostrano i 6 assist a fronte di 5
palle perse, incapace di decifrare la difesa avversaria. Fatica a crearsi tiri
facili, si complica la vita da solo. Randle dopo gli exploit contro Lakers e Warriors,
privi di lunghi, nei turni precedenti mostra il desolante volto playoff del suo
passato ai Knicks: improponibile da stella per una squadra ambiziosa. Coach
Finch dimentica Mike Conley in panchina e senza uno straccio di giocatore
capace di una lettura di gioco adeguata sui due lati del campo paga dazio. Ok i
grandi atleti, ma la pallacanestro è gioco cerebrale, non vince chi salta più
in alto e corre più veloce, quella è l’atletica leggera.
I Wolves commettono 7 palle perse nei primi 12’. Shai già con 13 punti dopo i 14 complessivi di Gara 3. 37-30 Thunder dopo il 1° periodo: punteggio da All Star Game. Terrence Shannon porta energia e punti dalla panchina, i fischi pro Shai fanno inferocire il pubblico del Target Center che canta “mercante di tiri liberi”. 65-57 OKC all’intervallo. 21 punti per Gilgeous-Alexander, 11 per Alexander-Walker, suo cugino. Edwards con 4 punti e due soli tiri tentati, s’è “scordato” di arrivare alla partita in tempo. Lui e Randle 9 punti “di coppia”, Shai e Williams 36. Caruso parte in quintetto nel secondo tempo, la sua tripla vale il primo vantaggio Thunder in doppia cifra, il 68-57. Minny torna sotto: DiVincenzo griffa il 79 pari. Arriva un 7-0 di parziale ospite, 90-85 OKC dopo 36’. Partita intensa, ora. Punto a punto. Holmgren incanta, la sua schiacciata vale il 109-100. Sul 125-123 Shai in lunetta fa 1/2 a 8” dalla fine. I Wolves hanno il possesso per forzare il supplementare, i Thunder commettono fallo sul +3: Edwards segna il primo libero, sbaglia di proposito il secondo. Shai va a rimbalzo, poi perde palla. Con meno di mezzo secondo rimasto sul cronometro Randle sbaglia la rimessa per provare il miracolo. I Thunder “vedono” la finale.
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