mercoledì 10 febbraio 2016

Serie A: il Pagellone della 19° giornata




GRISSIN BON REGGIO EMILIA voto 10: alla squadra, perché allo staff medico andrebbe dato lo zero spaccato che si metteva tanti anni fa e che ora è andato un po’ in disuso.
Contro Capo d’Orlando la squadra (o quel che resta) di Menetti sfodera una prestazione ai limiti dell’eroico: con Aradori, Gentile e Kaukenas ai box, Lavrinovic che ha dovuto lasciare dopo neanche 20 minuti per la rottura del menisco e Veremeenko impiegato 13 minuti perché proprio non se ne poteva fare a meno, contro un avversario che, pur parecchio dietro in classifica, ha battagliato e col roster al completo può infastidire chiunque, ha trovato una vittoria importante, che fa capire che gli emiliani hanno anima, cuore e attributi tali da essere i primi della classe, perché gli uomini, quelli veri, si vedono anche e soprattutto nei momenti di difficoltà. PALLE CUBICHE.

SIDIGAS AVELLINO voto 9: e sono 6 ragazzi miei, sono 6 di fila per i lupi, che sono decisamente la miglior squadra del campionato in questi ultimi 47 giorni, senza ombra di dubbio.
Sarò anche ripetitivo, ma è palese che la pesante sconfitta nel derby pre natalizio, con annesso allenamento punitivo alle 8 di mattina il giorno di Natale, abbia smosso l’animo e il carattere dei ragazzi di Sacripanti, è palese che nel secondo tempo con Caserta sia stato toccato il fondo, e quando si tocca il fondo si può solo risalire.
Squadra equilibrata, che gioca un buon basket, che difende e combatte, che si ritrova 5° in classifica ad appena due lunghezze di distanza dal 4° posto occupato da Pistoia, l’ultima vittima mietuta dagli irpini, con tanto di differenza canestri ribaltata, nel lunch match di domenica. AFFAMATI.

ROD ODOM voto 8: nella difficile stagione felsinea lui è, probabilmente, l’unico ad aver offerto sempre un rendimento continuo e costante alla causa, mostrando una crescita notevole rispetto all’inizio della stagione, quando ci sembrava ancora un po’ “grezzo”. Sta venendo fuori, è palese il lavoro in palestra e la voglia di migliorarsi, e nella sfida salvezza con Pesaro chiude con una prova davvero solida e matura (11 punti [5/8 al tiro], 8 rimbalzi e 2 recuperi), soprattutto in difesa, dove si spende benissimo contro lo spauracchio Daye, costringendolo ad una serata difficile. GOOD JOB.

SCOTTIE REYNOLDS/ADRIAN BANKS voto 7: colpo gobbo di Brindisi, che sbanca Trento e si rilancia, decisamente, in campionato, dopo una prima parte di stagione alquanto deludente.
La gita sulle Dolomiti si rivela ancor più piacevole grazie alle prestazioni dei signori in questione, che aggiustano la mira (15/27 al tiro per 40 punti tondi tondi) e, con 8 rimbalzi e 8 assist, si rendono anche molto utili al resto del gruppo, che si attacca al tram e si lascia trascinare al successo.
L’abbiamo sempre detto, Brindisi è sicuramente la delusione maggiore quest’anno, ma se inizia a girare e se la combo in questione è ispirata, può decisamente aggiustare la sua stagione. REDIVIVI.

NDUDI EBI/CHRISTIAN EYENGA voto 6: nell’importantissima vittoria di Torino contro Cantù emerge la prova di questi due ragazzi, che combinano per 35 punti, 12 rimbalzi e 5 recuperi, offrendo un impatto fisico notevole e una tenuta mentale importante, cose fin qui spesso mancate alla Manital.
La salvezza, oltre che dal mercato e dai recuperi degli infortunati, passa anche da prestazioni del genere, convinte, forti mentalmente e rabbiose agonisticamente.
E poi guardateli bene, tutti e due insieme, nella stessa squadra, incutono anche un certo timore. BOOGYEMEN.

DOLOMITI ENERGIA TRENTO voto 5: anche qui rischio di sembrare ripetitivo, ma se il campo mi dice questo io non posso farci nulla.
La solita Trento ormai, vera eterna incompiuta in questa stagione, sempre pronta a fare il salto di qualità definitivo ma che, sistematicamente, si perde in un bicchier d’acqua, sul più bello.
E’ successo anche questa volta, appena 4 giorni prima la vittoria nel derby europeo con Reggio Emilia spalancava le porte degli ottavi di finale di Eurocup, l’occasione, in casa con Brindisi, per dare continuità ed attentare l’alta classifica si presentava ghiotta ma è stata sprecata nuovamente, con quel braccino corto che non ne vuole sapere di allungarsi. In attesa, perenne, di diventare grandi. KIDS.

TOMMASO LAQUINTANA/VOJSLAV STOJANOVIC voto 4: si stanno ritagliando il loro spazio a Capo d’Orlando, godendo della fiducia dell’ambiente e di un minutaggio anche notevole, in barba a chi dice che in Italia i ragazzi si usano solo per portare le borse.
Visto che, nella vita come nello sport, ci vogliono sempre il bastone e la carota, a sto giro, cari ragazzi, vi beccate la bastonata, perché a Reggio Emilia il buon Di Carlo vi fa stare in campo, rispettivamente, 23 e 10 minuti, e voi rispondete con 2 punti totali, frutto di un “bel” 0/6 dal campo al quale vanno aggiunte 6 palle perse per il -6 di valutazione complessivo.
Speriamo siano andati a letto senza cena, per punizione. LUCIGNOLI.

PRESTON KNOWLES voto 3: chi lo capisce è bravo, davvero. Sto provando da almeno 5 mesi ad entrare nel fantastico mondo dell’ex Louisville, ma è davvero complicato, credetemi.
Un ottovolante vero e proprio, capace di prestazioni super a dei “down” clamorosi, nel giro di una settimana.
Ad Avellino abbiamo visto la versione “down”, che in 17 minuti passa più tempo a litigare con arbitri e ad avversari (5 falli, compreso un tecnico poi comminato alla panchina, ma era il suo) che a giocare a pallacanestro, cosa che, quando ci sta con la testa, sa fare davvero molto bene, e l’ha ampiamente dimostrato. PRESTON IN WONDERLAND.

JEFF VIGGIANO/BEN ORTNER voto 2: nel Sunday Night di Cremona la Reyer ripiomba nel baratro (9° sconfitta in campionato, 18° stagionale su 34 partite), proseguendo nella sua stagione ondivaga, ancora senza arte né parte. Un malato che a volte sembra riprendersi e altre volte si aggrava, quindi non si riesce mai a dare una diagnosi definitiva.
Al Pala Radi, poi, potrebbe anche scapparci il colpo, ma i due in questione (0 punti, 0/6 al tiro, 3 palle perse, 5 falli commessi e -11 di valutazione) decidono di boicottare la compagnia tramutandosi in guastafeste. Possibile li abbiano lasciati la, si spera. DANNOSI.

ACQUA VITASNELLA CANTU’ voto 1: una squadra stravolta e rivoltata come un calzino, che ha visto ben 4 nuovi innesti (facciamo 5 considerando l'imminente arrivo di Janicenoks) in neanche 2 mesi (più cambio allenatore), e un altro ancora arriverà nei prossimi giorni a completare un restyling quasi totale, che perde, malino, a Torino e resta nel limbo, dove ci sono quelli che non sono né carne né pesce.
E’ bello muoversi sul mercato quando si ha un’importante disponibilità economica, è bello cambiare e scambiare come si stesse giocando alla Play Station, ma il basket vero è fatto di equilibri, è fatto di amalgama, è fatto di gruppo, perché, caro Dmitry, puoi spendere e spandere quanto vuoi, ma sono sempre le vittorie quelle che si ricordano, e le vittorie arrivano quando si programma e si è equilibrati, per il resto puoi scaricarti un bel video game sul tuo computer e ti diverti quanto ti pare, tanto i soldi non sono un problema. PALLONI (S) GONFIATI.

OPENJOBMETIS VARESE voto 0: sconfitta pesante quella di Sassari, sia perché non se la sono praticamente giocata, sia perché, dietro, qualcuno che vince c’è sempre (vedi Torino e Bologna).
Ok che mancava l’ultimo arrivato Chris Wright, che magari una mano può darla (anche se da solo non ha vinto neanche Michael Jordan, che era il più forte di tutti), ma è anche vero che Varese deve fare moltissima attenzione, perché il roster non mi sembra allestito per combattere col coltello tra i denti, cosa che si fa quando ti devi salvare.
Se il vento non cambia le brutte sorprese sono dietro l’angolo, e sarebbe un fallimento tremendo e totale. ATTENTION PLEASE.

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