
Come ci si aspettava, i campioni in carica di Golden State asfaltano Houston e mettono subito le cose in chiaro: i Warriors non sono affatto sazi del record di 73-9 ottenuto in stagione, e vogliono continuare a sbarazzarsi della concorrenza. Houston tenta la mossa Brewer in quintetto, inserendo quindi un difensore in più per provare ad arginare l'attacco spaziale dei Warriors; tentativo inutile perchè dopo 2' senza canestri, Steph Curry inaugura le danze con una tripla e, vista la flebile resistenza dei texani, cominciano subito a scavare il solco. Gli animi sono tesi, Steph e Beverley arrivano alle mani (doppia "T"), Green continua il teatrino rifilando una sportellata allo stesso Beverley, ma il nervosismo non scalfisce minimamente la serata dei "guerrieri". Cambia solo il protagonista offensivo che, per una volta, è inaspettatamente Ezeli che porta i suoi al primo consistente vantaggio (20-6). Curry, dopo la tripla iniziale, ci mette un po' a carburare, ma quello che segue è spettacolo per chi guarda: triple, penetrazioni, assist per i compagni e, al termine del primo quarto ha già realizzato 16 dei 33 punti dei suoi: ah, c'è da dire che Houston si è fermata a quota 15! Lo show del marziano continua, ancora triple e canestri di pregevole fattura, ma il #30 di GS lascia col fiato sospeso i sostenitori della Oracle Arena a 2' dall'intervallo lungo: ancora la caviglia, stavolta quella destra, che lascia tutti col fiato sospeso ed è costretto ad abbandonare il match con lo score che ha già raggiunto quota 24 (8/13 dal campo). E Harden? Il "barba" è nervoso e ben tenuto dalla difesa avversaria e non riesce proprio ad entrare in partita; solo 4 i suoi punti all'intervallo, con la partita che, obiettivamente, ha poco da dire: il 60-33 con cui le squadre vanno al riposo lungo, infatti, lascia poche interpretazioni e pochi dubbi sull'andamento del match e, forse, della serie. Il secondo tempo, poi, continua sulla falsa riga del primo: Golden State tiene in mano la partita, Kerr può tranquillamente far ruotare i suoi e dare fiato ai big perchè Houston, quella vista in gara-1, è davvero poca cosa. Per carità, un piccolo sussulto la ripresa lo darebbe anche, con i texani che provano a rientrare dal -29: Harden, Ariza ed Howard portano i Rockets fino al -15 (73-58) con la tripla proprio di Ariza con 2' ancora da giocare nel 3° periodo. Ma anche senza la loro stella, Golden State rimette le cose in ordine grazie a Barbosa, Livingston e Green (doppia doppia da 12 punti e 10 assist) che permettono ai campioni di chiudere il match sul 104-78.
Facile facile anche la vittoria di Oklahoma che rifila quasi 30 punti a Dallas: Westbrook e Durant fanno pentole e coperchi, rendendo una mera formalità questa gara-1. Oltre al solito attacco stellare, i Thunder ringhiano anche in difesa, tanto da render da incubo la serata al tiro dei texani: si salva solo il solito Nowitzki che, per di più guarderà da spettatore gli ultimi 12' di gioco.
Il break di 9-0 con cui i padroni di casa inaugurano il match è solo l'antipasto di un match a senso unico: Westbrook e Durant, con il solito preziosissimo apporto di Kanter, dilatano fin da subito il gap tra le due squadre, con Dallas che non trova mai un equilibrio tattico. Le emozioni sono poche, tutte per i Thunder, con i Mavericks spettatori non paganti del match: gli 11 punti realizzati nei primi 12' di gioco la dicono lunga sulle difficoltà offensive di Dallas, con Oklahoma già a quota 26. Il secondo periodo continua sulla falsa riga del primo, Ibaka si ritaglia il suo spazio da protagonista (saranno 17 punti e 9 rimbalzi per lui alla fine), ma la marcia gloriosa di OKC non conosce sosta: il gap si allunga fino al 59-33 dell'intervallo che, come per il match della Oracle Arena, lascia pochi dubbi e tante certezze sull'andamento della serie. Ma, a differenza di Houston, ad Oklahoma non si assiste nemmeno ad un tentativo di rimonta di Dallas che, succube dello strapotere avversario, va avanti per inerzia, aspettando la sirena finale come un pugile suonato. La gara finisce col punteggio di 108-70, una mazzata per i Mavs che, solo un anno fa, erano a loro modo protagonisti anche nei playoff; tutto secondo copione, invece, per OKC, che guarda con positività ed ottimismo al prosieguo della serie.
GOLDEN STATE WARRIORS - HOUSTON ROCKETS: 104-78
Curry 24 ; Harden 17.
OKLAHOMA CITY THUNDER - DALLAS MAVERICKS: 108-70
Westbrook 24; Nowitzki 18.
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