martedì 31 gennaio 2017
Serie A: il Pagellone della 17° giornata
KYRYLO FESENKO voto 10: io sono un romantico di questo gioco, e probabilmente (sicuramente) sono di parte, ma quando lo vedo giocare quasi mi commuovo, visto quanto sono diventati merce rara i pivot vecchio stampo.
E lui, ucraino di Dnipropetrovsk, 216 cm per 130 kg, rappresenta in tutto e per tutto quello che ho detto. Vederlo giocare riporta indietro nel tempo, quando il centro non era solo un "raccogli rimbalzi", ma una vera e propria opzione offensiva. "Stupra" (passatemi il termine) a piacimento Radulijca e chiunque altro provi a contrastarlo nel Monday Night del Pala Del Mauro (11 falli subìti, ma non sono bastati), chiude con 20 punti (8/9 da 2 e 4/6 ai liberi), 11 rimbalzi, 1 stoppata, 36 di valutazione, il premio di MVP della 17° giornata e chi più ne ha più ne metta, con Avellino (mai così in alto dopo 17 giornate nella sua storia) che se lo coccola come meglio non può. DOMINANTE.
NIKOLA IVANOVIC voto 9: la favola di Capo d'Orlando non si ferma, nel lunch match contro Venezia serve l'over time, ma arriva la vittoria numero 9 in campionato, che significa 5° posto in classifica, nessuno, neanche il più inguaribile degli ottimisti, avrebbe scommesso un centesimo che dopo 17 giornate i paladini sarebbero stati così in alto in classifica.
E lui? Lui, nato a Podgorica, arrivato in prestito dall'AEK Atene per sostituire il buon Fitipaldo, si iscrive al festival siculo con una prestazione da 18 punti (2/3 da 2, 3/7 da 3, 5/5 ai liberi), 4 assist, 3 recuperi, 2 rimbalzi e 22 di valutazione, questo per far capire che Sindoni, quest'anno, le ha beccate davvero tutte. BENVENUTO.
FIAT TORINO voto 8: nella battaglia di Pesaro la spuntano grazie ad una prova che non verrà tramandata ai posteri per la sua bellezza tecnica, ma che verrà sicuramente ricordata per il grande spirito di sacrificio che i ragazzi di Frank Vitucci hanno messo sul parquet dell'Adriatic Arena, difendendo alla morte e regalandosi una vittoria che li tiene agganciati alla Top 5 in classifica.
Vedere DJ White e Chris Wright non imbeccarne una in attacco ma sbucciarsi le ginocchia in difesa e combattere come leoni rende felici e soddisfatti, come un banbino la mattina di Natale. CORAGGIOSI.
ODERAH ANOSIKE voto 7: parlando di centri non si può non menzionare il buon "OD", che nella giornata in cui si ricorda l'immenso Charles Schakleford fa valere una delle leggi assolute dell'astronauto, ovvero il rimbalzo.
In quella che è stata la casa di Sir Charles per due stagioni, il nigeriano tira giù ben 21 rimbalzi, maltratta Watt (non che ci voglia molto ad oggi), è braccio destro di quello decisamente armato, che risponde al nome di Dominique Johnson, e Varese scappa con la cassa sbancando il Palamaggiò, vittoria numero 5 in campionato e ultimo posto temporaneamente abbandonato. GIGANTESCO.
NIC MOORE/DANNY AGBELESE voto 6: ci manteniamo idealmente "bassi" perchè di rondini anticipate se ne sono viste fin troppe, ma i due in questione, con una spada di Damocle pesantissima sulla nuca, si sono difesi per bene, hanno lavorato in settimana e hanno raccolto i frutti nella vittoria di Brindisi contro Pistoia.
24 punti e 5 assist per il play maker di Winona Lake, meno di impatto i numeri dell'ala con passaporto nigeriano, ma ottima la sua difesa su Boothe, mescolata ad alcuni rimbalzi importanti e a 7 punti che, viste le ultime uscite, sono quasi oro colato. Chissà che non sia la strada giusta. SALVI.
GERMANI BRESCIA voto 5: un piccolo ritorno sulla Terra per la matricola terribile, che a Cantù si ferma dopo 3 vittorie consecutive.
Non ci sono quasi dubbi che quella del Pala Desio sia la classica giornata storta, e ci sta una battuta d'arresto, soprattutto contro un avversario stramotivato e voglioso dei 2 punti, ma a sto giro sia va un pò dietro la lavagna. RIVEDIBILI.
GRISSIN BON REGGIO EMILIA voto 4: sembra paradossale da dire, ma possiamo affermare, senza ombra di dubbio, che gli emiliani sono in crisi.
Quella di Sassari è, per gli emiliani, la 4° sconfitta consecutiva, ruolino di marcia poco edificante che fa crollare i Menetti's boys al 7° posto in classifica, anche se la 4° piazza è distante soli 2 punti.
Gli infortuni (perudranti le assenze di Aradori e Gentile) e la cattiva condizione fisica sono sicuramente delle aggravanti, ma ciò non giustifica come, dopo la grande serata di fine 2016 contro Milano, la squadra abbia subìto una flessione nel rendimento, soprattutto difensivo. SPENTI.
MARCUS THORNTON/BRANDON FIELDS voto 3: Pesaro si arrende, tra le mura amiche, contro una mai doma Torino, e deve continuare a soffrire nelle sabbie mobili della zona retrocessione.
4 punti (2/14 al tiro) e -6 di valutazione il fatturato che i due in questione "regalano" alla causa, sinonimo che la ricerca, oserei dire disperata, da parte della Vuelle di un realizzatore è più che giustificata.SDENG.
EA7 MILANO voto 2: salite sull'ottovolante signori, è gratis, offre l'Olimpia Milano. E' proprio così, perchè le "Scarpette Rosse", ad Avellino, riescono a sprecare quanto di buono fatto vedere la scorsa settimana, con le due ottime prestazioni contro Olympiacos e Real Madrid completamente vanificate.
Approccio alla gara sotto lo zero, atteggiamento molle, sguardi spenti, come se, nella due giorni europea, in campo fossero scese delle controfigure. E intanto quelli che sembravano essere, almeno in Italia, imbattibili incappano nella terza sconfitta in campionato, e i mugugni continuano imperterriti, come imperterrita resta la mancanza di serenità in un ambiente che assume tratti misteriosi. I SOLITI NOTI.
TU HOLLOWAY/PAUL HARRIS voto 1: Cremona crolla, verticalmente, in casa contro Trento, tornando ad essere ultima da sola, ovvero retrocessa in A2 se il campionato finisse oggi.
Per fortuna mancano ancora 13 giornate e tutto è ancora in discussione, ma la Vanoli non riesce a trovare una risalita netta, e se anche chi dovrebbe trascinare cade nell'oblìo (3 punti, 1/9 al tiro, 5 palle perse e -6 di valutazione l'orribile fatturato in combinata) allora si fa davvero dura, se non durissima. IL PLAY, L'ALA PICCOLA E IL GRANDE INCUBO.
PASTA REGGIA CASERTA voto 0: magari sono le vecchie glorie che portano sfiga eh, vedi Tanjevic e Oscar prima e il già super compianto Schakleford poi.
Sta di fatto che il lupo, il vizio, non l'ha pero per niente. Dopo la vittoria di Reggio Emilia (a questo punto un caso), i ragazzi di Dell'Agnello ricadono nelle malsane vecchie abitudini, giocando una partita orribile contro la derelitta Varese, che ne approfitta e si prende 2 punti pesantissimi nella corsa alla salvezza. Atteggiamento, linguaggio del corpo, scarsa attitudine mentale, difesa assente, errori grossolani in attacco, giocatori che litigano coi tifosi che a loro volta fischiano e si svegliano solo grazie ad episodi del genere, in quello che una volta era un fortino, ora sembra quasi un teatro. E se l'allenatore parla di squadra sfiduciata allora egli stesso dovrebbe pensare che è il problema. INDECOROSI.
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