Non è ancora finita. Cleveland si ricorda di essere una squadra super e
tiene aperte le Finals battendo Golden State e guadagnandosi
gara 5, lunedì a Oakland. Merito del talento sconfinato di LeBron James,
nuovo re delle triple doppie alle Finals (i 31 punti, 10 rimbalzi e 11
assist di gara 4 sono la sua 9ª, una in più di Magic Johnson), della
classe di Kyrie Irving (40 punti), di uno show storico con 24 triple a
bersaglio, 49 punti nel primo quarto e 86 nel primo tempo, tutti record
nella serie che vale il titolo. I Warriors si
arrendono nonostante i 35 punti di Kevin Durant, il migliore dei suoi,
in un match in cui sono stati sopraffatti dall’aggressività dei Cavs e
in cui la difesa, per la prima volta, non è stata all’altezza. La serie
record di vittorie consecutive ai playoff si ferma a 15, il sogno della
stagione perfetta sfuma e Golden State torna a Oakland avanti 3-1 nelle
Finals, proprio come lo scorso anno.
I Cavs sono riusciti a tornare quelli che avevano passeggiato nelle
prime 3 serie. LeBron e Irving sono stati fenomenali, Kevin Love ci ha
aggiunto 23 punti, ma la differenza l’ha fatta, finalmente, il supporting cast, dal
ritrovato Tristan Thompson (5 punti e 10 rimbalzi, rigenerato da un
discorsetto di King James faccia a faccia) a JR Smith (15 punti), dalla grinta di
Richard Jefferson (8 punti dalla panchina) alla determinazione di un
gruppo con le spalle al muro, motivato anche dalla voglia dei Warriors
di festeggiare sul parquet avversario. I Cavs chiudono col 52.9% dal
campo, con 24/45 da tre e limitano a 11 le palle perse.
Golden State si scopre battibile proprio quando già si immaginava a
sollevare il Larry O’Brien Trophy. E’ mancata la difesa, è mancato il
tiro da tre (11/39), sono mancati Steph Curry e Klay Thompson, col due
volte mvp fermo a 14 punti con 4/13 al tiro e l’altro Splash Brother che
non è riuscito a limitare Irving e ha chiuso con 13 punti e 4/11 dal
campo. I Warriors sono stati aggrediti fin dall’inizio, non riuscendo a
trovare il modo di pareggiare la fisicità avversaria.
Gara 4 è stata intensa e macchiata da discutibili decisioni arbitrali.
la più controversa a 6’18” dalla fine del terzo periodo, con lo speaker
della caldissima Quicken Loans Arena che annuncia l’espulsione di
Draymond Green (più dannoso che utile, nonostante i 16 punti e 14
rimbalzi) per doppio tecnico e gli arbitri che spiegano che il primo,
rimediato a 1’55” dalla prima sirena, era in realtà stato dato a Kerr. Golden State era già sotto 100-85 a quel
punto, schiacciata dallo storico primo tempo dei Cavs. LeBron e compagni
aggrediscono subito, King James pensa prima di tutto a costruire, anche
se è lui a firmare il 27-11 Cavs a 6’54” dalla prima sirena. Golden
State trova da Durant i punti per reagire, ma Cleveland continua a
martellare: chiude il primo quarto sul 49-33, e nel secondo, trascinata
dall’irresistibile Irving (14 punti nel periodo), vola sull’83-61 a 1’07”
dal riposo. I Warriors provano a reagire, mentre la partita diventa
sempre più tesa e fisica: Curry a 2’38” dalla terza sirena riporta i
suoi sul 104-92, ma i Cavs accelerano ancora e a fine periodo sono sul
115-96. Golden State apre l’ultimo quarto con due triple, poi incassa la
reazione dei Cavs, che con LeBron allungano sul 124-105. I Warriors non
affondano e non tornano più sotto, e quando Irving mette il 132-111 a
2’16” dalla fine gara 5 diventa realtà.
Cleveland Cavaliers - Golden State Warriors 137-116 (1-3)
Cavs: Irving 40 punti, James 31 punti
Warriors: Durant 35 punti, Green 16 punti
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