sabato 2 marzo 2019

Coppa Italia LNP: disastro Caserta che cede contro Faenza!



Si chiude al primo turno la partecipazione alla coppa Italia della Decò Caserta che regge il passo di Faenza per soli 25 minuti dimostrando di subire squadre atletiche e piene di energia sebbene con meno talento assoluto. Come hanno già dimostrato le sole due sconfitte subite in campionato dalla HSC Roma e Luiss Roma. In sintesi, negli ultimi 15 minuti di gioco, la Juvecaserta ha smesso di segnare mettendo a tabellone solo 15 punti (47-50 al 25’) subendo in ogni situazione l’esuberanza dei ragazzi allenati da coach Massimo Friso. Sconfitta frutto delle pessime percentuali al tiro dall’arco: 2/13 nel primo tempo e 2/12 nel secondo. L’eliminazione ed il secondo tempo della Decò Caserta lasciano qualche dubbio sulla tenuta fisica e mentale della squadra, incapace di leggere la partita, letteralmente sparita dal match forse – ci auguriamo! – penalizzata da qualche carico di lavoro fatto in previsione post season.
Partenza sprint di Faenza 0-5 che in un minuto, appoggiandosi sulle sue certezze fatte di ritmo alto e tiro da 3, firma il rimo allungo allo start mentre Caserta si affida al gioco nel pitturato: 9-9 al 5’ con Ciribeni sugli scudi (5 punti). Passa un minuto e Petrucci firma dalla lunetta il primo vantaggio bianconero 11-9 al 6’. Le rotazioni di coach Max Oldoini ed il tiro da tre di Rinaldi firmano il massimo vantaggio casertano sul 16-11 all’8’, costringendo al time out la squadra romagnola. Il minuto di sospensione ha l’effetto di raffreddare le mani dei bianconeri che sparacchiano dall’arco (0/3), consentendo a Faenza di chiudere il gap con un parziale di 0-4 che chiude il primo quato sul 18-15 grazie ai liberi di Hassan. Caserta penalizzata dal tiro da 3 (1/6).
Faenza inizia il secondo quarto come il primo: parziale di 5-0 chiuso da Hassan. 20-20 al  9’. La Deco’ Caserta regge l’urto e resta in scia con il gioco nel pitturato. 23-23 al 7’ con la coppia di lunghi Valentini-Sergio e le solite percentuali glaciali dall’arco (1/9).  Il terzo fallo di Pasqualin manda in regia Ciribeni; ne approfitta Faenza che firma, con l’ennesimo bomba di Sgobba, il controsorpasso 29-31 al 5’ con un ottimo 5/8 di squadra. La JuveCaserta, con il “goal” da 8 metri di Petrucci, prova l’allungo 35-31 al 7’. Casagrande firma il pareggio con 4 punti di fila 37-37 a 120 secondi dalla fine del quarto. Gli ultimi due giri di lancetta confermano le difficoltà di Caserta dall’arco (2/13) con il solo Dip in grado di capitalizzare il gioco offensivo dei bianconeri che chiudono i primi venti minuti di gioco avanti di solo due punti (39-37), perdendo di un punto il secondo quarto (21-22). Il tutto frutto delle pessime percentuali dall’arco (1/8 nel quarto) che rendono abbastanza prevedibili le soluzioni offensive, certificate dai 15 punti realizzati da tiro libero ed il 9/14 da 2.
Rientro dagli spogliatoi abbastanza soft con le squadre che fanno fatica  a segnare  nei primi due munti per poi esplodere in break e contro break che favoriscono Faenza con il duo Petrucci – Fumagalli sul 47 – 50 al 5’, nonostante i 5 punti di fila di Ciribeni (47-43 al 6’). Negli ultimi cinque minuti Caserta segna solo dalla lunetta mentre Faenza chiude con 5 punti di vantaggio vincendo il quarto per 12-19, frutto di una maggiore lucidità ed energia, mentre i bianconeri, dopo un illusorio 2/2 dall’arco, sono tornati ad avere percentuali insufficienti dai tre punti (0/5 consecutivo).
Petrucci in maglia Faenza (17 punti) e Sgobba  firmano il massimo vantaggio dopo solo due minuti di gioco (51-60 all’8’), costringendo al time out un pietrificato Max Oldoini. Il minuto di sospensione toglie un pò di ritmo ai romagnoli con Caserta che ricuce lo svantaggio con 4 liberi (55-60 al 6’). Il tutto vanificato da un break di Faenza concluso da una bomba di Sgobba che li riporta sul + 9 (56-64) a 4 minuti dalla fine. Caserta è oramai mentalmente fuori dal match grazie a palle perse, falli antisportivi e tecnici a ripetizione. Gli ultimi giri di lancetta sono una lenta agonia con i bianconeri abulici e nervosi che sprofondano lentamente, penalizzati da una differenza di energia e percentuali al tiro in profondo rosso. Si chiude con un eloquente 62-72 che lascia più di qualche punto interrogativo sulla solidità mentale e tecnica della squadra allenata da coach Max Oldoini al primo vero banco di prova della stagione agonistica.
Rosario Pascarella - Radio Prima Rete)

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