Si chiude al primo turno la partecipazione alla coppa Italia della Decò Caserta che regge il passo di Faenza per soli 25 minuti dimostrando di subire squadre atletiche e piene di energia sebbene con meno talento assoluto. Come hanno già dimostrato le sole due sconfitte subite in campionato dalla HSC Roma e Luiss Roma. In sintesi, negli ultimi 15 minuti di gioco, la Juvecaserta ha smesso di segnare mettendo a tabellone solo 15 punti (47-50 al 25’) subendo in ogni situazione l’esuberanza dei ragazzi allenati da coach Massimo Friso. Sconfitta frutto delle pessime percentuali al tiro dall’arco: 2/13 nel primo tempo e 2/12 nel secondo. L’eliminazione ed il secondo tempo della Decò Caserta lasciano qualche dubbio sulla tenuta fisica e mentale della squadra, incapace di leggere la partita, letteralmente sparita dal match forse – ci auguriamo! – penalizzata da qualche carico di lavoro fatto in previsione post season.
Partenza sprint di Faenza 0-5 che in un minuto, appoggiandosi sulle sue certezze fatte di ritmo alto e tiro da 3, firma il rimo allungo allo start mentre Caserta si affida al gioco nel pitturato: 9-9 al 5’ con Ciribeni sugli scudi (5 punti). Passa un minuto e Petrucci firma dalla lunetta il primo vantaggio bianconero 11-9 al 6’. Le rotazioni di coach Max Oldoini ed il tiro da tre di Rinaldi firmano il massimo vantaggio casertano sul 16-11 all’8’, costringendo al time out la squadra romagnola. Il minuto di sospensione ha l’effetto di raffreddare le mani dei bianconeri che sparacchiano dall’arco (0/3), consentendo a Faenza di chiudere il gap con un parziale di 0-4 che chiude il primo quato sul 18-15 grazie ai liberi di Hassan. Caserta penalizzata dal tiro da 3 (1/6).
Faenza inizia il secondo quarto come il primo: parziale di 5-0 chiuso da Hassan. 20-20 al 9’. La Deco’ Caserta regge l’urto e resta in scia con il gioco nel pitturato. 23-23 al 7’ con la coppia di lunghi Valentini-Sergio e le solite percentuali glaciali dall’arco (1/9). Il terzo fallo di Pasqualin manda in regia Ciribeni; ne approfitta Faenza che firma, con l’ennesimo bomba di Sgobba, il controsorpasso 29-31 al 5’ con un ottimo 5/8 di squadra. La JuveCaserta, con il “goal” da 8 metri di Petrucci, prova l’allungo 35-31 al 7’. Casagrande firma il pareggio con 4 punti di fila 37-37 a 120 secondi dalla fine del quarto. Gli ultimi due giri di lancetta confermano le difficoltà di Caserta dall’arco (2/13) con il solo Dip in grado di capitalizzare il gioco offensivo dei bianconeri che chiudono i primi venti minuti di gioco avanti di solo due punti (39-37), perdendo di un punto il secondo quarto (21-22). Il tutto frutto delle pessime percentuali dall’arco (1/8 nel quarto) che rendono abbastanza prevedibili le soluzioni offensive, certificate dai 15 punti realizzati da tiro libero ed il 9/14 da 2.
Rientro dagli spogliatoi abbastanza soft con le squadre che fanno fatica a segnare nei primi due munti per poi esplodere in break e contro break che favoriscono Faenza con il duo Petrucci – Fumagalli sul 47 – 50 al 5’, nonostante i 5 punti di fila di Ciribeni (47-43 al 6’). Negli ultimi cinque minuti Caserta segna solo dalla lunetta mentre Faenza chiude con 5 punti di vantaggio vincendo il quarto per 12-19, frutto di una maggiore lucidità ed energia, mentre i bianconeri, dopo un illusorio 2/2 dall’arco, sono tornati ad avere percentuali insufficienti dai tre punti (0/5 consecutivo).
Petrucci in maglia Faenza (17 punti) e Sgobba firmano il massimo vantaggio dopo solo due minuti di gioco (51-60 all’8’), costringendo al time out un pietrificato Max Oldoini. Il minuto di sospensione toglie un pò di ritmo ai romagnoli con Caserta che ricuce lo svantaggio con 4 liberi (55-60 al 6’). Il tutto vanificato da un break di Faenza concluso da una bomba di Sgobba che li riporta sul + 9 (56-64) a 4 minuti dalla fine. Caserta è oramai mentalmente fuori dal match grazie a palle perse, falli antisportivi e tecnici a ripetizione. Gli ultimi giri di lancetta sono una lenta agonia con i bianconeri abulici e nervosi che sprofondano lentamente, penalizzati da una differenza di energia e percentuali al tiro in profondo rosso. Si chiude con un eloquente 62-72 che lascia più di qualche punto interrogativo sulla solidità mentale e tecnica della squadra allenata da coach Max Oldoini al primo vero banco di prova della stagione agonistica.
( Rosario Pascarella - Radio Prima Rete)
Nessun commento:
Posta un commento