martedì 10 settembre 2019

Fiba World Cup 2019: un’eterna Argentina manda a casa la Serbia



Argentina - Serbia: 97-87 (25-23; 54-49; 68-67). 
ETERNI! Non ci sono più aggettivi per descrivere una nazionale che da 15 anni ormai scrive pagine di storia, indelebili e spettacolari, del gioco più bello del mondo. Una nazionale che non conosce soste, ancora imbattuta in questo mondiale (con USA e Spagna), che continua a stupire e ad emozionare. Grande prova dell’eterno Scola, del folle Campazzo che ha giocato una partita incredibile, e dei solidissimi alfieri Garino, Deck e di un sorprendente Vildoza; ma è stata la vittoria di tutti, perché ogni giocatore che ha calcato il parquet con la camiseta argentina, si è guadagnato gli applausi, mettendo il proprio mattoncino su questa vittoria. E’ il tonfo della Serbia che, dopo aver steccato il match con la Spagna che l’ha piazzata nella parte terribile del tabellone, ha perso certezze e solidità, infrangendosi contro gli highlander argentini nonostante le prove di Bogdanovic e Jokic.
Brussino apre le danze, inzia lo show di Campazzo che tra triple e assist illuminanti porta subito l’Argentina sul +8 (12-4); la Serbia prova a far valere centimetri e chili, Jokic si fa valere, ma l’albicelestefa una fatica immane sotto le plance e Bjelica può facilmente impattare sul 16-16. Campazzo, dall’arco, riporta avanti i suoi, Deck si iscrive alla partita, ma un fallo in attacco fischiato a Campazzo a 23’’ dalla prima sirena fa imbestialire la panchina argentina che si vede fischiare la grande “T”: Bjelica converte il libero, Jokic perde palla e Deck, su assist ancora del play del Real Madrid, permette ai suoi di chiudere avanti la prima frazione.
Un gioco “2+1” di Micic in apertura di seconda frazione regala il primo vantaggio ai serbi che non riescono a far valere la loro maggiore fisicità a fronte della maggiore voglia di lottare degli argentini; Fjellerup mette a referto i suoi primi punti in questa gara, Marjanovic è un disastro e, in 3’, si fa notare solo per spinte a rimbalzo ed un fallo antisportivo, costringendo coach Djordjevic a toglierlo dal match. L’Argentina costruisce un mini vantaggio (+8) con una percentuale irreale dall’arco (quasi il 60%) ed imbrigliando l’attacco serbo con la difesa a zona, fattore che le consente di essere un po’ più presente a rimbalzo; le “seconde linee” dell’Argentina non sfigurano, anche Vildoza si iscrive al festival delle triple, Simonovic tiene a galla la Serbia ma Deck e soci non mollano di un centimetro e tengono gli 8 punti di vantaggio, con Jokic e Bjelica che riescono a rosicchiare qualcosina solo a ridosso dell’intervallo. 
Bogdanovic lancia il siluro che dovrebbe spaventare un’Argentina che, con ordine e follia, scappa nuovamente sul +7 (59-52 al 23’) sull’asse Campazzo-Scola; Jokic tiene letteralmente a galla i suoi, i sudamericani trovano ogni volta un protagonista diverso, e ancora Vildoza, dopo il tecnico fischiato alla panchina serba, rimette 7 punti tra le due squadre (66-59). La Serbia stavolta si affida a Bjelica e Lulic, mette in piedi un mini break di 6-0, trovando il vantaggio con la tripla di Guduric in avvio di 4° periodo (68-70). Gli uomini di coach Sergio Hernandez non tremano, Garino e Campazzo rispondono per le rime, Jovic tiene la Serbia sul -2, ma la Serbia raggiunge in un amen il bonus e Campazzo regala il massimo vantaggio all’Argentina (82-73 al 35’); Bjelica è un killer ma i balcanici sono palesemente in tilt e, nel momento di azzannare definitivamente l’avversario, sale in cattedra l’eterno Scola che fa volare i suoi fino al +11 (91-80) con 90’’ ancora da giocare. Finita? Quasi, perché la Serbia avrebbe un ultimo sussulto con Bogdanovic (91-85), prima che Campazzo e Scola spazzassero via definitivamente Jokic e soci.


ARGENTINA: Punti: Scola 20 Rimbalzi: Deck 8Assist: Campazzo 12 Valutazione: Campazzo 27.
SERBIA: Punti: Bogdanovic 21 Rimbalzi: Jokic 10Assist: Jokic, Jovic 5 Valutazione: Jokic 22.

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