giovedì 28 aprile 2022

NBA Play Off Round 1: Bucks e Warriors al turno successivo

Tutto facile. I Milwaukee Bucks conquistano il secondo turno dei playoff con una comodità disarmante, dominando Chicago 116-100 in gara 5 per il 4-1 definitivo nella serie. Controllo totale. Non c’è mai partita, piuttosto una semplice esibizione di muscoli. Antetokounmpo segna 33 punti in appena 30’ di impiego, stavolta è Connaughton a imperversare dalla panchina, di recente era stato Allen, e Portis tira giù rimbalzi dominando sotto canestro. La difesa dei campioni in carica si concentra su DeRozan costretto così a operare da suggeritore: non funziona perché ai suoi compagni non entrano i tiri, neppure quelli comodi. L’assenza dell’infortunato Middleton si rivela ininfluente, ma rischia di essere ben più significativa contro Boston, al prossimo turno.
60-42 a metà gara. Antetokounmpo ha già 23 punti, i padroni di casa tirano col 52% dal campo. Bulls già con 10 palle perse, DeRozan con appena 4 punti e appena 5 tiri presi. Addirittura +27 Bucks sull’88-61 dopo una tripla a bersaglio di Allen. Semplicemente Chicago non ha abbastanza attacco per restare in partita e di conseguenza i tiratori in verde possono prendere la mira in scioltezza, senza pressione, nell’altra metà campo. E poi nessuno può anche solo lontanamente limitare Antetokounmpo. 91-68 dopo 36’ di gioco. Il greco è già a riposare in panchina con poco più di 7’ da giocare. Partita chiusa a doppia mandata. E il copione non cambierà.

Alla fine Golden State se l’è ricordato, come si vincono le serie playoff. Non ne vincevano una dal 2019 i Warriors, e nel terzo quarto, con i Nuggets avanti di 10, Steve Kerr ha dovuto ricordare ai suoi che è quella pressione a rendere tutto questo speciale.
È Steph Curry che ha ricordato ai compagni come si va avanti nei playoff, portando con 30 punti i Warriors in semifinale di conference, al duello con una tra Memphis e Minnesota che può iniziare già domenica alle 21.30 italiane. Ma per far fuori Denver 4-1, per prendersi 102-98 gara-5, Golden State ha dovuto faticare tantissimo, perché Nikola Jokic è un giocatore eccezionale che ha fatto di tutto (30 punti, 19 rimbalzi e 8 assist), compreso giocare con un fastidio all’adduttore destro, per assicurarsi che la stagione dei Nuggets durasse almeno un’altra partita. Non è bastato.
I Warriors dominanti delle prime tre partite hanno lasciato spazio a quelli incerti delle ultime due. In Gara 5 Kerr ha rimesso Curry in quintetto, dopo le prime 4 partite da 6° uomo provando a schierare da subito la nuova "Death Lineup" con Klay Thompson e Jordan Poole. Per farlo, il coach ha tolto Kevon Looney dal quintetto, e i Warriors hanno finito per pagarla sotto canestro. E anche in attacco, con le tre guardie incapaci di trovare quella sintonia che nelle prime partite aveva fatto la differenza. Steph è esploso nell’ultimo quarto, in cui ha messo 11 punti ingaggiando un meraviglioso testa a testa da fenomeni. Thompson, 15 punti e 9 rimbalzi, ha mostrato che sta tornando se stesso anche in difesa; Poole, 8 punti con 3/10 al tiro, ha giocato probabilmente la sua peggior gara della serie, dopo le prime 3 da astro nascente. L’X-Factor di Golden State è stato Gary Payton II, preziosissimo nell’ultimo quarto sia in difesa che con le triple. I Warriors hanno vinto una battaglia vera con Denver, utile per il resto dei playoff: hanno il potenziale per essere da titolo, ma sono ancora un work in progress a livello mentale, coi veterani che devono ricordarsi come si vince nei playoff e i giovani che devono imparare a farlo.
Golden State sembra in controllo per tutto il primo tempo, ma la difesa di Denver alza il muro negli ultimi 4’ e all’intervallo il tabellone dice 48-48. I Warriors vanno in confusione in attacco anche nel terzo quarto e i Nuggets cambiano marcia, scappando con Jokic fino al 64-54 a 7’54" dalla sirena. È Cousins, con l’mvp in panchina per falli e un adduttore dolorante, a tenere a bada la reazione Warriors: 7 punti di fila e Denver a fine terzo quarto è avanti 78-70. Golden State chiude subito il buco e il finale è un meraviglioso testa a testa tra fenomeni, con Curry da una parte e Jokic dall’altra a mettere canestri fondamentali. Pesano di più quelli di Steph, che trova aiuto da Payton e con i liberi manda i Warriors in semifinale a Ovest.

Milwaukee Bucks - Chicago Bulls 116-100 (4-1)

Golden State Warriors - Denver Nuggets 102-98 (4-1)

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