sabato 7 maggio 2022

NBA Play Off Round 2: Mavs e 76ers rialzano la testa

I Mavericks tornano prepotentemente nella serie con il convincente successo in gara 3. Una difesa asfissiante, tanto Brunson (28 punti) e la solita leadership di Doncic, il quale flirta con una tripla doppia (26 punti, 13 rimbalzi e nove assist), la ricetta di coach Kidd per mettere in difficolta in Suns che per la prima volta in questa post season non riescono a tirare con il 50% dal campo.
Dopo 11 sconfitte consecutive, tra regular season e playoff, Dallas riesce finalmente ad avere la meglio su Phoenix, vince con personalità e trova il suo primo successo in una serie che ora diventa interessante. Chris Paul avrebbe voluto festeggiare in modo diverso il 37° compleanno, invece il leader dei Suns incappa in una prestazione poco brillante e la sua squadra paga dazio di fronte a Doncic e compagni.
I Mavericks aprono subito con un’aggressività diversa a livello difensivo, mettendo in difficoltà Phoenix. Tanta energia e una pressione costante di Bullock su CP3, che incappa in turnover inusuali. In attacco Luka va a corrente alternata nei primi minuti ma le penetrazioni di Brunson permettono alla squadra texana di prendere in mano le redini del match. Arriva anche la produzione di Kleber dalla panchina Dallas accelera nel finale della frazione e con la tripla di Doncic arriva al +9. Brunson continua a fare male alla difesa di Phoenix anche nella seconda frazione, in attacco i Suns si affidano alla fisicità di Ayton e alle triple di Crowder, ma manca fluidità, la squadra di casa così arriva al riposo avanti 51-44. Un Paul sottotono nel primo tempo mette a referto ben sette palle perse.
Dallas prova ad alzare subito il ritmo a inizio ripresa, Doncic decide di attaccare il canestro, Brunson lo imita e i Mavs con un parziale di 11-2 scappano via. La tripla del solito Kleber regala alla compagine texana il +17. L’aggressività di McGee nei primi minuti della frazione finale aiuta, Phoenix però fa troppa fatica a trovare ritmo in attacco. Il quinto fallo di Doncic rischia di compromettere tutto per i Mavericks ma Dallas non perde la sua disciplina e gestisce i minuti importanti con lo sloveno in panchina con grande maturità. I Mavs tengono gli ospiti restano a distanza di sicurezza e la tripla di Bullock a 55’’ dalla sirena, che riporta la compagine texana al +11, diventa una sentenza. 

Philadelphia ritrova Joel Embiid, assente nelle prime due partite della serie, e conquista una preziosissima gara 3 al Wells Fargo Center. Miami impalpabile in attacco, sorretta interamente da Jimmy Butler, malgrado il recupero in quintetto di Kyle Lowry.
Mascherato e pronto alla lotta. Joel Embiid ha giocato oltre il dolore, con la faccia fratturata e un legamento rotto nel pollice della mano destra, e ha dimostrato di avere un cuore da vero Mvp, al di là delle statistiche individuali: 18 punti (5/12 al tiro) e 11 rimbalzi in 36’. Non giocava da una settimana, dalla fine della serie contro Toronto, ma il solo fatto di essere sul parquet con i suoi compagni ha alterato gli equilibri. Embiid ha limitato Bam Adebayo (9 punti con 2/9 al tiro e 9 rimbalzi) e ha dato sicurezza a tutta la squadra. Dominante oltre i numeri. La forma fisica non è ottimale ma con lui in campo Philly è un’altra squadra.
Una difesa molto fisica, efficace e versatile nei cambi. Un attacco bilanciato e concepito con grande attenzione e pazienza. Philadelphia ha giocato gara 3 in maniera matura, spalle al muro ma senza frenesia. La presenza di Embiid ha aiutato anche James Harden, condizionato dai falli ma decisivo a suo modo sul parquet. Per lui 17 punti, 8 rimbalzi, 6 assist, pur con 7 palle perse, e +27 di plus/minus. Ma i due giocatori dei Sixers che hanno davvero spaccato in due la partita sono stati Danny Green e Tyrese Maxey. Il primo con 21 punti e 7/9 da tre ha giocato una delle migliori partite della carriera nei playoff. Il secondo, invece, ha prodotto 21 punti nel solo 2° tempo, tirando 7/11 dal campo e 5/6 dall’arco (6 assist e 2 recuperi).
La squadra di Erik Spoelstra è apparsa poco organizzata e incapace di costruire buoni tiri con continuità. Ad eccezione del 3° quarto, la prestazione offensiva di Miami è stata terribile (35% al tiro, 23% da tre). Solo Jimmy Butler, che ha segnato 33 punti su 79 della squadra, ha giocato ad alto livello. Inconsistenti tutti gli altri, compreso il rientrante Kyle Lowry (0 punti, 0/4 al tiro) e il neo vincitore del Sixth Man of the Year Tyler Herro, autore di 14 punti ma con 5/15 dal campo.
Sono dei Sixers coinvolti e determinati quelli visti nel 1° tempo di gara 3. Il ritorno di Embiid è la scintilla ma la prestazione dei padroni di casa mostra subito un approccio più energico rispetto alle precedenti partite. La doppia cifra di vantaggio arriva già nel 1° quarto ma è il parziale di 9-0 a inizio 2° (30-17) che mette pressione a Miami. La squadra di coach Rivers va al riposo avanti 41-34. Gli Heat si appoggiano a Butler (14 punti) nella ripresa e provano ad alzare il ritmo. Un parziale di 13-0 li lancia verso il pareggio, raggiunto a quota 57 a 3’ dalla fine del 3° quarto. Da quel momento in poi, però, solo 22 punti per la squadra di Erik Spoelstra. Philadelphia domina il 4° periodo (31-14) e riapre la serie.

Dallas Mavericks - Phoenix Suns 103-94 (1-2)

Philadelphia 76ers - Miami Heat 99-79 (1-2) 

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