La battaglia di gara 4, perché è questo che tutti si attendono, una battaglia, inizia con la rinuncia dei Knicks a Mitchell Robinson. Il centro di New York, reduce da un lungo stop per il problema alla caviglia sinistra e uscito in anticipo durante gara-3, prova a resistere nel riscaldamento poco prima della partita ma il dolore risulta troppo intenso. A occuparsi di Joel Embiid, quindi, è ancora una volta Isaiah Hartenstein, almeno in prima battuta. La difesa degli ospiti non riesce comunque a contenere il camerunese, letteralmente immarcabile nella vittoria 125-114 di giovedì, che chiude il 1° quarto dominando con 10 punti, 6 rimbalzi e 4 assist. Dall’altra parte sono addirittura 12 i punti segnati da Jalen Brunson nel primo parziale di gioco, ma il resto dei compagni ne manda a referto solo 5 e Philadelphia va avanti 27-17. Il 2° quarto si apre con il contatto tra Nicolas Batum e Bojan Bogdanovic, con il croato dei Knicks che ha la peggio ed è costretto ad uscire dopo che l’avversario gli è atterrato sulla caviglia sinistra. Nel frattempo, però, Embiid è in panchina per rifiatare e New York ne approfitta riportandosi sotto 25-29 e costringendo coach Nick Nurse a chiamare time out. Il prosieguo del quarto, però, è all’insegna dell’equilibrio e all’intervallo il punteggio dice 49-47 in favore dei Sixers.
L’equilibrio, a inizio del 3° quarto, lo rompe Tyrese Maxey, che con un paio dei suoi canestri in penetrazione acrobatica porta Philadelphia sul 59-51. Questa volta è Tom Thibodeau a chiamare un time out, ma l’attacco di New York continua comunque a fare fatica. Anche perché l’impostazione dei Sixers, che decidono di non raddoppiare sugli isolamenti di Brunson, fa lievitare il tabellino personale dell’ex Dallas ma non aiuta i compagni a trovare il ritmo giusto. Il finale del parziale si trasforma in una gara del tiro da tre, a cui si iscrivono Kelly Oubre Jr. e Donte DiVincenzo oltre ai soliti noti Embiid e Brunson, che porta avanti i Knicks 77-76. E anche se Brunson salta i primi minuti del 4° quarto per recuperare dalla botta presa da Kyle Lowry sull’ultimo possesso del parziale precedente, sospinta dall’energia di Josh Hart, New York continua a condurre e rimette Nurse nelle condizioni di fermare la gara sull’86-81 e 8 minuti da giocare. È un vantaggio che i Knicks, trascinati da un Brunson spettacolare, primo nella storia della franchigia a mandare a referto una partita di playoff da almeno 40 punti e almeno 10 assist con 47 e 10, mantengono non senza qualche grattacapo fino al finale 97-92. E sul 3-1 nella serie New York può ben sognare di chiudere i conti martedì notte sul parquet amico del Madison Square Garden.
La notizia che accompagna i Clippers alla
palla a due di gara-4, già da affrontare sul campo di Dallas e
sotto 1-2 nella serie, riguarda Kawhi Leonard, indisponibile a
tempo indeterminato per via del problema al ginocchio destro che non sembra
ancora risolto. In teoria è una mazzata per le speranze dei ragazzi di
coach Tyron Lue, in pratica i Clippers scendono in campo con
un’energia raramente vista fin qui. Al posto di Leonard c’è Amir
Coffey, alla guida della squadra c’è un Paul George da subito
scatenato e gli ospiti, che tirano 8/11 da tre, dominano il 1°
quarto chiudendolo avanti 39-16. Ospiti che continuano a giocare con
un’intensità nettamente maggiore rispetto ai Mavs, anche perché dopo George entra
nella partita anche James Harden, che prende tutte le decisioni giuste in
attacco e non sembra poter sbagliare al tiro. Dallas non affonda solo
perché Kyrie Irving accelera nella seconda metà del 2° quarto,
al termine del quale i Clippers sono comunque avanti 66-49.
E Irving continua a macinare gioco anche al rientro in campo, spesso
puntando l’ex compagno a Brooklyn Harden con risultati pressoché
disastrosi per la difesa dei Clippers. Quella di Dallas, invece, di
difesa comincia a fare sul serio, trascinata da un P.J. Washington ancora
in trance agonistica da gara-3. A proposito di trance agonistica,
anche Derrick Jones Jr. sembra non conoscere paura e a sorpresa è al
centro della prepotente rimonta dei Mavs che tornano sotto 78-82 entrando
nel 4° quarto. Il breve riposo tra i due quarti sembra fare bene ai Clippers,
che tornano in campo ricominciando a leggere meglio quanto concessogli dalla
difesa spesso troppo discontinua dei Mavs. Gli ospiti riprendono due
possessi pieni di vantaggio, veleggiando anche attorno alla doppia cifra,
ma Dallas resta in linea di galleggiamento anche grazie a diversi
passaggi a vuoto dell’attacco dei Clippers. Due triple di Maxi Kleber e
di Luka Doncic riportano il punteggio in parità a quota 98 con 5
minuti da giocare. Il finale si trasforma quindi in un punto a punto dove
emerge ancora una volta il talento purissimo di Irving, assoluto
protagonista con 40 punti, ma anche quello di George e Harden,
che segnano i canestri decisivi per il 116-111 finale e chiudono
con 33 punti a testa nel colpo che riporta la serie sul 2-2.
Philadelphia 76ers - New York Knicks 92-97 (1-3)
Dallas Mavericks - Los Angeles Clippers 111-116 (2-2)
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