I Magic hanno tutta l’intenzione di godersi ancora a lungo i loro primi playoff dal 2020. Inseguono la prima vittoria in una serie in 14 anni e non mollano la presa grazie alla rimonta da 30-18 di parziale del 4° quarto che forza Gara 7. Banchero segna 10 dei suoi 27 punti complessivi nell’ultimo periodo, per la sesta volta in sei partite di questa serie la squadra di casa ha l’ultima parola. A Cleveland non basta neppure la partita maiuscola da 50 punti di Donovan Mitchell, favoloso. La guardia ex Jazz segna addirittura tutti e 18 i punti dei suoi nell’ultimo periodo, ma si trova a predicare nel deserto, più solo di un’eremita. Cleveland paga caro il 7/28 da 3 punti, Orlando s’impone pur tirando col 39% dal campo. Ma difende forte una volta di più e basta e avanza per mandare in tilt il mediocre attacco avversario.
Ancora fuori Jarrett Allen (costole), il centro, l’ancora difensiva di Cleveland, per la seconda partita di fila. Quintetto lungo per i Magic, con Isaac e Carter tra i primi 5 assieme, di fianco a Banchero. Il veterano Marcus Morris è invece titolare per Coach Bickerstaff. 53-49 Orlando a metà gara, poi un 17-4 di parziale degli ospiti permette loro di finire avanti 78-73 dopo 36’ di gioco. Ma Banchero segna 10 punti nell’ultimo periodo e l’attacco dei Cavs, come troppo spesso accade loro, specie in trasferta, diventa Mitchell contro tutti, perché nessun altro gli fa da sponda. E così Orlando vince per la terza volta di fila davanti al proprio pubblico, al Kia Center, in questa serie. Chi supererà il turno - per incrociare i Boston Celtics - lo deciderà dunque Gara 7, l’unica di questo primo turno di playoff.
Vince la squadra
migliore. Quella più giovane, più atletica, più in forma. I Mavs conquistano il
secondo turno di playoff da testa di serie numero 5 eliminando la 4 e
guadagnandosi così il confronto con Oklahoma City, la squadra col miglior
record della Western Conference. Doncic
e Irving segnano 58 punti “di
coppia”, la squadra texana di fronte al proprio pubblico espone i troppi limiti
offensivi dei Clippers di Coach Lue, specie senza l’infortunato Leonard. I Mavs
forzano l’8/31 da 3 punti degli avversari e si impongono senza patemi. Dallas
aveva chiuso alla grande la stagione regolare, sta giocando la sua miglior
pallacanestro nel momento più importante, resa logica come struttura tecnica
dal mercato di riparazione, dalle acquisizioni di Washington e Gafford. I
Clippers sono la solita incorreggibile incompiuta: non superano il 1° turno
playoff per la terza stagione di fila. Sono male allenati, una collezione di
figurine logore e mal assortite. Il miglior giocatore, Kawhi Leonard, fuori
causa per il dolore al ginocchio destro, ha giocato 4 delle ultime 20 partite
playoff di franchigia. Inaffidabile. E senza di lui sono poca cosa. Harden,
George e Westbrook toppano Gara 6: servirebbe fare piazza pulita, cambiare
tanto, se non tutto.
Tucker parte a sorpresa titolare per i Clippers. 34-26 Dallas a fine 1° quarto,
Doncic lo chiude con 14 punti. Kleber si fa male a inizio 2° quarto, cadendo
male sulla spalla destra: non rientrerà. Si vede un incredibile errore
arbitrale: 2 tiri liberi assegnati a Harden - dopo un challenge di Coach Kidd -
senza che Jones lo sfiori neppure: fallo confermato perché non viene ravvisata
evidenza sufficiente al replay! Powell riporta sotto Los Angeles dal -13 e un
canestro di Harden regala ai suoi il primo vantaggio sul 52-50. A metà gara è
52 pari. Irving con 2 punti, 1/6 al tiro: dopo l’intervallo però si scatenerà.
Subito 8-0 Mavs per aprire il 3° quarto chiuso avanti 87-72 tenendo gli
avversari a 20 punti. Anche +20 poi su un appoggio a canestro di Lively,
eccellente dalla panchina. Finita. Dallas avanti, in campo da martedì contro i
Thunder, Clippers a casa. E con un’estate di decisioni scomode da prendere
all’orizzonte.
Orlando Magic - Cleveland Cavaliers 103-96 (3-3)
Dallas Mavericks - Los Angeles Clippers 114-101 (4-2)
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