Se il buongiorno si vede dal mattino, la rivalità tra Olimpia e Virtus promette scintille per tutta la stagione. Al termine di una battaglia senza quartiere, Milano con una gran rimonta batte Bologna e vince la quinta Supercoppa della sua storia. Finisce 98-96 dopo un overtime che sembrava avesse preso la direzione virtussina con il +5 di Polonara e palla in mano, ma il parziale di 10-0 della squadra di Messina ha in seguito stroncato i sogni di Belinelli e compagni.
Bologna esce meglio dai blocchi, con Hackett e Pajola
in staffetta per soffocare prima Dimitrijevic (solita faccia tosta, ma in avvio
non la mette mai) e poi Bolmaro, mentre Zizic giganteggia anche in difesa
negando i decolli a Nebo. Due triple di Clyburn obbligano Messina al primo
timeout sul 7-15. Neanche la versione 'small-ball', con Shields da 3, scuote
l'Olimpia su cui piovono triple (anche Pajola) mentre dall'altra parte non
entra nulla tranne che a Nebo, micidiale con le sue conclusioni anomale dalla
media. Banchi richiama i senatori ma trova punti anche da Morgan che attacca il
ferro come nessuno in rosso riesce a fare, ostinandosi dal perimetro con un
pericoloso 1 su 7.
Si riparte sul 17-26, con Milano che in 10' concede
all'avversario più punti che nel primo tempo di sabato contro Venezia (24) e
che vive di iniziative individuali, regalando una tripla a Tucker e poi il
pallone sulla rimessa fino al -13 (19-32). Bologna resta un rebus insolubile,
perché la palla gira a meraviglia e la mano rovente da fuori obbliga Nebo e
compagni a uscire su tutti, lasciando sguarnita l'area. Shields prova a
scuotersi con una bomba e un gioco da 3 punti, ma Milano resta troppo fragile
in difesa. La Virtus è una sinfonia dentro e fuori, si accende anche Belinelli
e nell'azione seguente Zizic va al ferro. Si va all'intervallo con Bologna
avanti di 11 (36-47) grazie a un jumper sulla sirena di Shengelia. Il georgiano
nelle ultime finali scudetto decise quasi da solo gara 2, prima che Melli lo
silenziasse per il resto della serie. Ora però mancano sia Nic sia Hines. E si
sente…
Si riparte dopo un primo tempo in cui Bologna (12
assist contro 8) ha tirato col 67% da 2 e il 44% da 3, contro il 61% e un
imbarazzante 14% (2 su 14) da fuori di Milano. Mirotic si stappa con due
liberi, poi piazza la tripla del -6 (44-50) e conclude un rarissimo contropiede
per il -5 che riapre la gara. La Virtus si innervosisce (tecnico a Belinelli) e
va presto in bonus, con l'Olimpia che dalla lunetta è una sentenza, con un 16
su 16 che porta al clamoroso pareggio sul 53, con Mirotic che in un amen
diventa il miglior marcatore dei suoi a quota 12, tutti nel quarto. Alza il
volume anche Nebo, che con un rimbalzo offensivo e una rubata a campo aperto
firma il vantaggio Olimpia al 26': 57-55. Banchi chiede energia a Morgan e Diouf,
Pajola resta in campo malgrado i 4 falli e riporta avanti i suoi sul 58-61.
Polonara e Tucker allungano con due triple in un secondo quintetto che ha
voglia di sporcarsi le mani.
La volata finale inizia all'insegna del nervosismo,
con tre falli in un minuto e punteggio sbloccato da un assolo di Shields e poi
da una tripla di Dimitrijevic per il 69 pari. Su un rimbalzo offensivo si fa
male alla mano sinistra Clyburn che corre negli spogliatoi. Shields e Mirotic
sporcano la tela con un tecnico ciascuno (quarto fallo per l'americano),
Polonara e Shengelia accendono l'Unipol Arena, ma un triplo possesso milanese -
bravo Nebo - regala a Dimitijevic la bomba del nuovo pareggio. Tornano in campo
le bocche da fuoco di Messina e sull'assist di Shields Mirotic piazza la bomba
dell'82-79 a 1'30" dalla fine. Morgan e il solito Polonara piazzano il
controsorpasso ma Clyburn fallisce il libero del +3, con Nebo che schiaccia la
palla del supplementare.
Polonara ha la mano caldissima, tocca quota 18 con la tripla che vale il +5 (88-93) a meno di tre minuti dalla fine. Dopo un errore da entrambe le parti, Leday mette la tripla del -2 (91-93), quindi i liberi del pareggio (93-93). Shengelia esagera da fuori e sbaglia, dall'altra parte Bolmaro piazza la tripla del 96-93 complice una dormita difensiva bolognese e, dopo l'ennesimo sbaglio virtussino, subisce fallo. L'argentino va in lunetta e a -20" dalla sirena segna il 2/2 della staffa: 98-93, Clyburn fa una sciocchezza (palla persa) e una cosa buona (tripla segnata), ma il 98-96 a tre secondi dal termine non consente ribaltoni. Shields va in lunetta a un secondo dal termine, sbaglia il primo, sbaglia il secondo per non far partire il cronometro: resta il 98-96 finale. E Milano può gioire.
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