Indiana Pacers – Milwaukee Bucks 117-98 (1-0)
Alla Gainbridge Arena finisce tanto a poco, con la squadra di Coach Carlisle
avanti anche di 28 punti. Una “ripassata” che fa rumore perché i Bucks sono la
squadra di Giannis Antetokounmpo e pur senza Dame Lillard, comunque prossimo al
rientro - in Gara 2 oppure in Gara 3 a campi invertiti - era lecito immaginare
una partita equilibrata: teste di serie numero 4 e numero 5 di fronte,
dopotutto. E invece i Pacers vincono tanto a poco limitandosi a tenere alto il
ritmo e segnando la miriade di tiri aperti che la (presunta) difesa della
squadra allenata “coi piedi” da Coach Rivers concede. Indiana vince di squadra,
senza singole prestazioni individuali da rimarcare, semplicemente i Bucks, che
pure hanno vinto la coppa Nba in questa stagione e che lo scorso anno furono
eliminati da Indy, ma mutilati dalle assenze, ingiudicabili, si sono presentati
solo formalmente a Indianapolis. L’ha fatto soltanto il greco, da 36 punti, e
qualche riserva, gli altri titolari si sono eclissati. La partita: 33-25
dopo i primi 12’ per Indy. I Pacers tangono alto il ritmo, la loro forza,
segnano in transizione e attaccando il ferro. 8 punti per Andrew Nembhard e già
12 per Antetokounmpo con però 4 errori ai tiri liberi, per lui uovo di Pasqua
con sorprese spesso sgradite. Indy allunga attaccando Brook Lopez, che pare una
vecchia gloria, e limitandosi a circondare Giannis nell’altra metà campo. Kyle
Kuzma, scambiato per Middleton con una mossa assurda di metà stagione, pare un
intruso, a questo livello: 0/5 al tiro, 0/2 dalla lunetta, 0 punti, 0 rimbalzi,
0 assist, 2 falli in 21’ di impiego. Nembhard infierisce con la tripla del
67-43, il risultato di metà gara. Indiana tira col 61% dal campo. Non c’è molto
da aggiungere, i Bucks non difendono. Neppure fanno finta. Indy sale +28 sulla tripla
a segno di Myles Turner, sul 77-49. A fine 3° quarto il punteggio dice 93-76.
La quinta tripla a segno di AJ Green riporta i Bucks a -12 sul 95-107 con 5’ da
giocare. La rimonta si esaurisce lì. Il punto esclamativo per i Pacers è una
tripla a segno di Turner. Finita. Gara 2 martedì, ancora a Indianapolis.
New
York Knikcs – Detroit Pistons 123-112 (1-0)
Detroit gioca una splendida pallacanestro per tre
quarti di gara, mostra una fisicità che infastidisce non poco i Knicks ma
nell’ultima frazione si squaglia, viene fuori l’inesperienza di un gruppo
giovane, anche l’effetto Madison Square Garden gioca un ruolo importante e con
l’incredibile parziale di 21-0 i Knicks cambiano completamente la direzione del
match e trovano il successo in gara-1. Una serata deludente sotto tutti i punti
di vista anche per Simone Fontecchio che esce dalle rotazioni e, alla sua prima
partita di postseason in carriera, non vede quindi il parquet. “Il coach non mi
aveva avvertito, ma ci sta, spesso funziona così - dice al termine l’azzurro -
ho anche avuto l’influenza negli ultimi due giorni per cui un po’ me
l’aspettavo”. La speranza naturalmente è che l’esordio sia rimandato in gara-2.
Con un Harris in grande spolvero e con la produzione dalla panchina di un
eccellente Beasley, i Pistons accelerano nel terzo quarto e prendono in mano le
redini del match. Brunson va a corrente alternata e i Knicks soffrono
l’atletismo e la fisicità di Detroit. La squadra ospite arriva a +8 a nove
minuti dalla fine ma inizia a fare confusione con turnover evitabili e scelte
offensive poco lucide. L’intensità difensiva di New York sale di livello e
Brunson cambia marcia, aiutato da un Payne che segna 11 dei suoi 14 punti nella
frazione finale. Il Garden diventa una bolgia e i Knicks segnano 21 punti
consecutivi prendendo così in mano la gara per andare addirittura a vincere in
scioltezza un match che si era parecchio complicato. Gara-2 ancora al Madison
nella notte italiana tra lunedì e martedì.
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