Oklahoma City Thunder - Denver Nuggets 125-93 (4-3)
Oklahoma City conquista la finale di Conference a
Ovest. Domina in casa Gara 7 della serie di secondo turno di playoff contro
Denver, mutilata dagli infortuni, e si guadagna così l’incrocio con i Minnesota
Timberwolves. Al Paycom Center finisce 125-93, i Thunder vanno sotto di 11
punti nel 1° quarto, poi esondano grazie alla difesa aggressiva, segnando una
marea di punti in transizione da palle recuperate e sfruttando la coperta
troppo corta dei Nuggets che già non hanno una rotazione da corsa e stavolta
erano con Aaron Gordon, oltre a Michael Porter, a mezzo servizio. Nikola Jokic
fa il possibile, ma esaurisce i miracoli per tentare l’impossibile. Va dunque
avanti Shai Gilgeous-Alexander, tra i primattori sul parquet. I Thunder si
aggiudicano la serie 4-3 e guadagnano la prima finale di Conference dal
2016.
I Thunder fanno valere l’atletismo, la freschezza atletica, la gioventù e il
fattore campo. Applausi per Alex Caruso, il migliore dei suoi: difende su
chiunque, persino su Jokic, persino meglio di Isaiah Hartenstein e Chet
Holmgren, i lunghi di ruolo. Jalen Williams dopo il fiasco di Gara 6 dimostra
carattere, impazza nel secondo periodo, quello dell’allungo. Gilgeous-Alexander
sale di colpi alla distanza gonfiando le cifre a partita già chiusa nella sfida
tra candidati Mvp con Jokic, ma si aggiudica partita e serie. Quel che conta di
più. Gara 1 della finale della Western Conference è in programma al Paycom
Center martedì 20 maggio, dalle 2.30 italiane del mercoledì.
I demeriti dei Nuggets sono strutturali, la
contingenza li mette crudelmente in evidenza. La lingua batte dove il dente
duole. Schierano in quintetto Aaron Gordon pur con uno stiramento al flessore
sinistro patito sul finale di Gara 6 due giorni fa, semovente, e Michael
Porter, che gioca con un braccio solo, il sinistro è inutilizzabile. E non
aiuta Nikola Jokic, immarcabile però solo come un eremita una volta di più in
stagione, che Jamal Murray sia assente ingiustificato - dallo stipendio che
guadagna -. Ormai ci avrà fatto l’abitudine. Del resto la panchina è di livello
da G-League, Coach Adelman prova gioco forza a spremere i veterani sin quando
possibile.
7 punti nei primi 3’ per Christian Braun e 21-10
Denver sul primo canestro di Gordon. La zona difensiva l’aiuta parecchio.
Allora Caruso va a difendere su Jokic mettendogli le mani addosso: funziona
perché gli arbitri non fischiano mai. 26-21 ospiti dopo 12’. I Thunder tirano
col 38%. Appena entrano le riserve dei Nuggets, gli improponibili Payton Watson
e Julian Strawther, OKC mette la freccia. Williams segna il canestro del
sorpasso, del 27-26. Poi 60-46 Thunder all’intervallo: Williams 17 punti,
Denver 12 palle perse. Non le bastano i 17 punti di Jokic neppure per rimanere
a contatto. Caruso parte in quintetto nel secondo tempo al posto di
Hartenstein. I Thunder salgono +23 sul 69-46 e la schiacciata di Cason Wallace
di mano sinistra in testa a Jokic si trasforma nella giocata del game over.
Nuggets a casa dopo una stagione deludente sabotata dal mercato dell’ex General
Manager Calvin Booth, Thunder ora contro Minny. Dovranno giocare molto meglio
rispetto alla serie con Denver per conquistare le Finals, i Wolves non sono
fisicamente a pezzi come i Nuggets.
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