Germani Brescia - Virtus Bologna 74-96 (0-3)
Il punteggio recita 74-96, la partita è decisa già da
un po’, la panchina è tutta in piedi. È la festa della Virtus, che vince il
diciassettesimo scudetto della sua storia dominando gara 3 in casa di Brescia,
chiudendo la serie con un netto 3-0. Il PalaLeonessa, che accoglieva per la
prima volta una gara delle Finali, saluta la Germani dopo una stagione
memorabile, ma deve arrendersi sotto i colpi di uno Shengelia imperiale: l’mvp
della finale chiude con 31 punti, 9 rimbalzi e 11/12 dal campo, ben supportato
da un clamoroso Taylor, cecchino infallibile, e dal solito lavoro difensivo
della sua squadra. È il titolo di Ivanovic, subentrato a stagione in corso dopo
aver raccolto una squadra che sembrava in crisi. È il titolo di Hackett e
Belinelli, leader senza tempo, di Cordinier e Pajola, disposti a dare tutto in
campo. È il titolo di Achille Polonara, che riceve la dedica più bella da
compagni e avversari.
Ivanovic conferma il quintetto delle prime due gare,
mentre Poeta deve rinunciare a Ndour e sceglie di abbassare la sua formazione:
Della Valle, Ivanovic e Dowe insieme dall’inizio, per correre di più e alzare
il ritmo. L’equilibrio però dura poco, con la Germani che realizza le prime due
triple con Rivers e Ivanovic. Da quel momento in poi è assolo Virtus. Le
Vu-Nere sfruttano Shengelia in post per liberare i tiratori: Bologna inizia con
5/7 da 3 e continua il perfetto lavoro difensivo per togliere dal gioco Della
Valle e Ivanovic. Il piano funziona, e con un parziale di 13-0 la squadra di
Ivanovic prende il controllo della partita. Nel secondo quarto, poi, arriva il
momento di uno Shengelia inarrestabile, che chiude la prima frazione con 13
punti e 6 rimbalzi. Dall’altra parte, invece, Brescia è sulle gambe, vittima
della difesa asfissiante della Virtus: la squadra di Poeta realizza appena 28
punti nel primo tempo con il 9/26 dal campo e 6 palle perse (peggior dato
stagionale), mentre Diouf schiaccia poco prima della sirena fissando il
punteggio sul 28-50. La ripresa scorre via velocemente. La Virtus in attacco è
una sinfonia, approfittando della difesa molle della Germani nonostante il
passaggio alla zona. Burnell prova a reagire d’orgoglio, ma Shengelia continua
a spiegare pallacanestro: con due triple tocca quota 25 già nel terzo quarto,
prende rimbalzi in attacco (16-5 il dato in favore di Bologna) e si conferma
mvp della finale. Il vantaggio delle Vu-Nere sale a 25 punti, e gli ultimi 10’
sono una pura formalità. Le triple di Shengelia diventano 4 (su 4 tentate),
coronando una prestazione mostruosa. Poeta e la sua squadra chiudono la
stagione con una standing ovation, mentre i giocatori della Virtus festeggiano
sotto il settore ospiti un titolo che mancava dal 2021.
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