martedì 26 gennaio 2016

Serie A: il Pagellone della 17° giornata




VANOLI CREMONA voto 10: non ne vuole più sapere di fermarsi la compagine lombarda, che a Trento centra la terza vittoria consecutiva, la 6° stagionale in trasferta, un autentico record per il nostro campionato, che una squadra capace di vincere così tante partite in trasferta non la vedeva dai tempi della Siena cannibale di Simone Pianigiani.
Il sacco del Pala Trento significa 12° vittoria complessiva in stagione e, soprattutto, secondo posto in classifica, anche se in coabitazione con Pistoia e Reggio Emilia, un sogno che non vuole infrangersi, in una squadra che anche quando i “big” sono in ferie trova sempre soluzioni importanti, anche e soprattutto dalle seconde linee, sinonimo di una solidità mentale e di una grande organizzazione, oltre che un ottimo manico seduto in panchina. WE HAVE A DREAM.

VIKTOR GADDEFORS voto 9: nella pazza domenica bianconera a Torino è stato, senza ombra di dubbio, l’unico ad avere continuità, anche quando i piemontesi maltrattavano i suoi compagni a piacimento.
Segna 21 punti (4/4 da 2, 4/6 da 3, 1/2 ai liberi e ben due buzzer beater) con un killer instinct che farebbe invidia ad un assassino dei servizi segreti, tiene a galla la Juve Caserta quando il baratro sembra vicino, in più è la solita assicurazione difensiva, a livello di lavoro sporco e a rimbalzo.
E, mi permetto di aggiungere, sempre con la valigia pronta, visto e considerato che, tutt’ora, se la compagine casertana dovesse intervenire sul mercato comunque sarebbe lui a salutare la truppa.
Io (che non capisco niente eh, sia chiaro), personalmente, non me ne priverei, ma fate voi. AGO DELLA BILANCIA. (o CHIAVE DELL’ACQUA, come gradite).

BETALAND CAPO D’ORLANDO voto 8: habemus 2 puntis! Fumata bianca al Pala Fantozzi, con i paladini che, dopo 8 sconfitte consecutive (11 nelle ultime 12 partite), tornano a vincere una partita, e lo fanno nel migliore dei modi, prendendosi lo scalpo di lusso di Venezia.
Con le solite difficoltà, in una partita ai 55 punti da vietare a chi anche si voglia solo avvicinare a questo sport, ma si vince anche così, sbuffando e soffrendo, gettando il cuore oltre l’ostacolo, perché si può dire qualunque cosa, ma non che questa squadra, negli ultimi 3 mesi, non abbia avuto difficoltà. BENTORNATI.

JOE RAGLAND voto 7: arrivato in terra irpina con un po’ di “rodaggio” da effettuare dopo il non facile periodo ad Izmir, sembra che il motore stia cominciando a ruggire, anzi, ad ululare, visto che di lupi si tratta. 25 punti (8/8 da 2, 1/5 da 3, 6/7 ai tiri liberi), 5 rimbalzi, 6 falli subìti e 31 di valutazione, questo recita il suo score nella vittoria di Avellino contro Reggio Emilia, la 4° consecutiva dei bianco verdi, che balzano addirittura al 6° posto in classifica, assolutamente impensabile 33 giorni fa dopo la clamorosa sconfitta nel derby pre natalizio. E Sacripanti gongola sul serio, se “Mister Joe” è tornato quello ammirato nel recente periodo. INEFFABILE.

MICHELE VITALI/VALERIO MAZZOLA voto 6: nella maratona della Futur Show Station (3 over times nella vittoria contro Brindisi), emerge la classe operaia delle “V Nere”, che si ritaglia un ruolo fondamentale nel raggiungere un successo altrettanto fondamentale.
35 punti e 14 rimbalzi in combinata, oltre a tanto lavoro sporco che non va sullo scout, ma che è di preziosissimo aiuto in serate del genere, quando chi dovrebbe produrre è in difficoltà e allora ti affidi a chi, solitamente, sta li, li nel mezzo, ma ce n’ha da dare, e si vede. GOOD JOB.

DOLOMITI ENERGIA TRENTO voto 5: rischio di essere ripetitivo, ma prendetevela con questa squadra, non con me. Anche questa settimana il salto di qualità tanto atteso resta sopito, perché dopo l’impresa, in Eurocup, di Izmir arriva quest’inaspettato k.o. interno in campionato, che fa fare l’ennesimo passo indietro ai ragazzi di Buscaglia, che proprio non riescono ad avanzare di quel “centimetro” che gli permetterebbe quel passaggio, tanto atteso, da meteora/sorpresa a conferma/certezza. Un ottovolante in cerca di continuità, o stabilità che dir si voglia. NEL LIMBO.

MANITAL TORINO voto 4: a sto giro il premio “polli” della 17° giornata è assolutamente dei piemontesi, che sprecano un’occasione d’oro contro Caserta, facendosi rimontare, e battere, dopo aver condotto anche di 18 punti all’interno di 32 minuti che il pubblico del Pala Ruffini non aveva ancora visto in questa stagione.
Ma si sa, le partite durano 40 minuti (e anche di più tante volte), quindi la guardia non va mai abbassata, soprattutto in un campionato così difficile come quello italiano, perché poi subisci un clamoroso parziale di 13-26 e ti ritrovi a mangiarti le mani per molto tempo. COCCODE’.

STEFANO GENTILE/ANDREA DE NICOLAO voto 3: tante volte sono stati, giustamente, elogiati, ma capita la giornata in cui gira tutto male, e trattandosi di due play maker se girano male loro va in bambola tutto il resto della squadra.
E’ esattamente quello che succede a Reggio Emilia nel “Saturday night” di Avellino, il cervello si inceppa e il lupo sbrana la preda senza alcuna pietà, rimandando l’aggancio in vetta degli emiliani.
A degna chiusura i numeri: 7 punti (3/13 al tiro) e 5 palle perse in combinata, facciamo che se ne parla la prossima volta ok? AGNELLINI.

MARQUEZ HAYNES/TONY MITCHELL voto 2: qualcuno, a Sassari, pensa che abbiano sbagliato sport, perchè contro Cantù sembra che si stiano sfidando al tiro al piattello.
14 punti in tandem, con un bel 6/20 al tiro e 7 palle perse a completare il quadro, già abbastanza oscuro a dire il vero, dei sardi, che perdono l’ottava partita in campionato, che sommata alle 12 in Europa e a quella in Supercoppa fanno 21 sconfitte su 31 partite stagionali, decisamente troppo per chi, sul petto, si è cucito il tricolore non più tardi di 6 mesi fa. E l’arrivo dell’ex Trento, e prim’ancora quello dell’ex Siena, non sembrano aver sortito gli effetti sperati, ma solo ad aumentare la già eccessiva confusione che c’era in principio. MANICOMIO.

ENEL BRINDISI voto 1: e non peggio solo perché a Bologna è andato in scena un bello spettacolo, con tre supplementari e divertimento garantito.
Il problema è che escono sconfitti nuovamente loro, e i numeri iniziano ad essere davvero impietosi: 10° sconfitta in campionato (4° consecutiva, 6° nelle ultime 7 partite), che significa 11° posto in classifica, 19° sconfitta stagionale contando anche le 9 in Eurocup, un momento decisamente infelice per i pugliesi che, ad oggi, sono l’indiscusso e assoluto flop del campionato, senza ombra di dubbio. Chissà che i cambi in corsa (Anosike per Milosevic, una guardia/ala per Harris) non sortiranno l’effetto sperato. ENCEFALOGRAMMA PIATTO.
 
REYER VENEZIA voto 0: settimana (l’ennesima) complicata per gli oro/granata, ora specializzati anche in resurrezioni, visto che, nel giro di 4 giorni, permettono a due squadre tendenzialmente “morte” di resuscitare e riprendersi, prima il Ludwigsburg in Eurocup poi Capo d’Orlando in campionato.
Peccato che, a Recalcati (che per ora non si tocca ma non sono da escludere clamorosi ribaltoni) & company, gli vengano chiesti un altro tipo di miracoli, quali, magari, provare a ripetersi dopo le ottime cose fatte vedere la scorsa stagione.
Niente di tutto ciò, in terra sicula i lagunari riescono a fare peggio di chi fa peggio, segnando 53 punti col 33% al tiro (14% da 3), soccombendo a rimbalzo (43-33) e perdendo 14 palloni complessivi. Risultato? Ottava sconfitta in campionato, 16° stagionale contando anche le 8 in Eurocup. SI ACCETTANO MIRACOLI.

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