domenica 25 settembre 2016
Supercoppa 2016: Ragland è clutch! Milano sul velluto
Avellino è la prima finalista della Supercoppa italiana di basket. Nella prima semifinale i campani hanno battuto Reggio Emilia al termine di una partita giocate sempre sul filo dell'equilibrio.
Partiamo dalla fine: mancano due secondi con Reggio Emilia sopra di 1 (72-71). Sulla rimessa il domino dei blocchi porta la palla in mano a Joe Ragland: arresto, stacco e tripla vincente. Alla fine di una rimonta innescata da Randolph, uno dei tre nuovi arrivi che lanciano la Sidigas in orbita (ottimi anche Obasohan e Thomas). Reggio, detentrice del trofeo, spira solo all’utimo tiro (74-72) in coda a una gara spesso condotta e forte di un quintetto tutto italiano già in palla e un’organizzazione di gioco in stato avanzato. C’è da lavorare e tanto, invece, sulle seconde linee. L’energia contro la scienza. La nuova Avellino di Sacripanti è un miscuglio di muscoli e corsa; la Reggio di Menetti riparte dal suo basket ragionato con un quintetto tutto italiano. E fa quello che Avellino dovrebbe fare, visto il mercato estivo: servire i lunghi. Cervi fattura la continua ricerca della profondità, mentre la Sidigas mette in vetrina l’ardore di Thomas, ala col fisico da quattro, e soprattutto Obasohan, guardia col fisico da ala, per la prima volta in Europa (appena uscito da Alabama) a dispetto della nazionalità (è belga). Il suo 4/4 illude Avellino di poter comandare agilmente e invece Reggio, distribuendo meglio il gioco dentro-fuori, piazza un 7-2, chiudendo poi il primo quarto sul 22-19. Quando si svegliano anche i lunghi irpini, ovvero Leunen, si torna in equilibrio tattico e nel punteggio (23 pari). Per svoltare meglio dunque convergere sulle certezze di sempre: Ragland infila canestri alla sua maniera anche se dietro sconta l’atavico limite di una difesa molle; Della Valle, uscito dall’accademia Kaukenas, prova a mettersi la squadra sulle spalle con profitto. A questi ritmi però è difficile fare il vuoto. La seconda sirena infatti dice 41-40 Reggio Emilia. Che ha il pregio di saper leggere il match prima degli avversari. La tensione difensiva di Avellino cala di brutto e i vicecampioni d’Italia infilano il primo strappo: De Nicolao, Aradori, Della Valle e Polonara: Reggio vola a +9 (47-56), con i campani ancorati al 10/14 del duo Obasohan-Thomas e a poco altro. Gli emiliani tengono Avellino a 11 punti nel terzo quarto e chiudono il periodo avanti di 7 (58-51). Alla Sidigas manca ancora la chimica ma non le individualità.
L’avvio di ultimo quarto di Randolph è sontuoso: la guardia dal look rasta riporta Avellino in quota (57-60), riaprendo il match. Ragland lo impatta (65-65) a 3 minuti e mezzo dal gong. Nel corpo a corpo finale spunta la manina magica di Polonara: tripla. Pare quella vincente e invece Reggio perde una palla sanguinosa. Ragland in contropiede fa 71-70 Avellino a 16 secondi dalla fine. Palla a Reggio: Della Valle spreme una tripla faticosa e corta, ma sotto canestro gli arbitri vedono un fallo di Thomas su Polonara che mette i due liberi. Mancano due secondi. Lampo di Ragland. Lupi in finale.
Sarà Milano l'altra finalista: la squadra di coach Jasmin Repesa ha sofferto una Vanoli stellare al tiro da tre punti nei primi due quarti (11/16), ma che quando ha perso precisione in questo particolare aspetto del gioco, è stata costretta ad alzare bandiera bianca.
Il botta e risposta iniziale tra Turner e Simon da tre punti apre le danze dopo 2’. Raduljica si rende subito protagonista con 4 punti consecutivi e una stoppata ai danni di Biligha, con Milano che va sul 9-5 al 3’. Lo stesso Raduljica commette fallo antisportivo, Turner segna tre triple quasi consecutive e la Vanoli si trova in vantaggio 17-15 al 6’. Iniziano le rotazioni e Repesa trova linfa da Dragic con Cremona che comunque risponde colpo su colpo anche quando Turner è in panchina. 10/12 da 2 punti per Milano nel primo quarto, terminato 29-28, quindi Cremona continua a martellare da tre punti: è 10/14 l’incredibile media della squadra di Pancotto sul 40-40 del 35’ e sul massimo vantaggio Vanoli (40-46 al 16’). L’Olimpia però non ci sta e ad inizio terzo quarto scappa via: 16-2 di parziale in 4’ e il 66-54 del 26’ è griffato da una tripla di Simon. Il parziale del terzo periodo è 27-9 e la partita praticamente finisce quando Cremona non trova più conforto nel tiro da tre punti: 11/16 nei primi due quarti, 0/5 nel terzo periodo. Il 77-61 del 30’ è una sentenza e Milano vola anche a +23 con l’88-65 del 35’ prima di chiudere i conti e cominciare a proiettarsi per la finale, in programma oggi pomeriggio alle 18.15.
Sidigas Avellino - Grissin Bon Reggio Emilia 74-72: Ragland 18 punti; Polonara 18 punti
EA7 Milano - Vanoli Cremona 109-87: Simon 18 punti; Turner 18 punti
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