lunedì 10 ottobre 2016

Serie A: il Pagellone della 2° giornata




D. J. WHITE voto 10: che fosse di un altro pianeta ce n'eravamo accorti già la scorsa stagione, quando dopo aver recuperato dall’infortunio alla mano condusse, quasi da solo, Torino ad una salvezza a tratti insperata.
E diciamo che ha ripreso da dove aveva terminato: dopo aver fatto tremare Avellino nell’opening game scatena la sua furia su Pesaro, sfoderando una prestazione da 26 punti (7/10 da 2, 3/3 da 3 [record personale in Italia], 10 rimbalzi, 3 assist, 35 di valutazione e una fornitura a vita di Gianduiotti, che i poveri lunghi marchigiani ancora stanno cercando di capire questo qui da dove arriva.
Chi si lamenta che il nostro campionato non attira più i fuoriclasse è stato decisamente accontentato. FENOMENO.

NORVEL PELLE voto 9: nella domenica perfetta di Varese (93 punti a referto, 43% al tiro, 19 assist di squadra e 101 di valutazione complessiva), più che della mano bollente di Melvin Johnson e dell’ottimo Christian Eyenga ci vogliamo, giustamente e doverosamente, soffermare su questo ragazzone “antiguo-barbudiano” arrivato da una sperduta cittadina del Libano, dove (si dice) giocasse a basket.
Complice un Anosike acciaccato, Pelle (senza accento, dovesse offendersi paragonato a Mister Arroganza “ti faccio il cucchiaio ma poi ci ripenso”) si guadagna il parquet e, in 16 onesti minuti, tira giù 12 rimbalzi, piazza 5 poderose stoppate e inchioda ben 4 schiacciate, che a momenti, a Masnago, qualcuno pensava che si fosse manifestata la neo versione di Hakeem Olajuwon, soprattutto Watt & company. WELCOME.

GERMANI BRESCIA voto 8: dopo l’esordio orribile di Pesaro i ragazzi di Diana si rialzano 
immediatamente sculacciando la più quotata Cantù e festeggiando il ritorno, alla vittoria, in serie A oltre 20 anni dopo.
Trascinata da Lee Moore, Marcus Landry e dal solito, ineffabile, David Moss, la matricola, dopo un primo periodo interlocutorio, accelera nei successivi 30 minuti asfaltando i malcapitati brianzoli, travolti dall’entusiasmo contagioso del Pala George, gremito in ogni ordine di posto. BENRITROVATI.

AARON CRAFT/JOHNDRE JEFFERSON voto 7: Trento si rialza subito dopo lo scivolone di Brindisi, tanto merito alla sua asse play/pivot, che a qualche romantico di questo gioco (alzo la mano) gli è scesa anche la lacrimuccia.
Si perché veder giocare questi due ci riporta un po’ ai vecchi tempi, quando il play maker organizzava quasi esclusivamente il gioco e il centro spazzolava qualunque cosa sotto le tabelle erigendosi ad autentico totem.
Bene, sprazzi di romantici ricordi si sono visti domenica, il primo (9 assist smazzati assieme a 13 punti e 3 recuperi) attacca per conto suo se proprio deve, il secondo (18 punti e 12 rimbalzi) raccoglie qualunque oggetto graviti nella sua zona, anche quando si deve andare li dove osano le aquile. Un bel vedere al quale non si era quasi più abituati. LAST ROMANTICS.

THE FLEXX PISTOIA voto 6: si vede che Enzo Esposito, in settimana, si è fatto sentire dopo il k.o. di Cremona. Nonostante l’assenza di Thornton i toscani si ricordano di avere artigli e attributi e li mettono sul parquet nel secondo tempo del Sunday Night contro Brindisi, dove il parziale di 55-42 ribalta gli scenari e regala, al Diablo e ai suoi prodi, il primo sorriso stagionale.
Budget ulteriormente ribassato, squadra quasi del tutto nuova, infortuni sempre presenti, ma Pistoia sembra destinata a restare un’oasi felice della nostra pallacanestro, pubblico permettendo. DIAB(LO)OLICI.

RYAN HARROW/DONATAS ZAVACKAS voto 5: c’è mancato davvero poco in quel di Torino, e quel poco sono questi due qua, che con la loro (non) prestazione in combinata (3 punti, 1/6 al tiro, -5 di valutazione) hanno impedito, alla Consultinvest Pesaro, di credere fino all’ultimo nel colpaccio.
Niente da fare, sarà per la prossima volta, per ora ci manteniamo sulla mediocrità, sperando sempre di cambiare idea strada facendo, come avrebbe detto qualcuno. RIMANDATI.

ENEL BRINDISI voto 4: un Giano Bifronte nel posticipo di Pistoia, ma il lato sbagliato, purtroppo per i Sacchetti’s boys, si gira quando il momento è topico, culminato nella sconfitta.
Assurdo il calo di concentrazione e tensione dei pugliesi, che dopo il primo tempo del Pala Carrara sembravano in totale controllo delle operazioni, pronti solo a dover gestire i successivi 20 minuti.
Niente di tutto ciò, nessuno museruola al trio Moore-Hawkins-Petteway, che fa pentole e coperchi infiammando il già di per sé focoso pubblico pistoiese, l’onda anomala tracima ed arriva la sconfitta. VOLI PINDARICI.

TREVOR LACEY/JOSH CARTER voto 3: contro una Reggio Emilia ancora alla ricerca di sè stessa, oltretutto senza una casa pur giocando, da calendario, in casa, poteva scapparci il colpaccio, ma la coppia di esterni sarda ha deciso di sabotare l’ardito piano di Pasquini giocando, praticamente, al contrario.
26 e 32 minuti di danni che una grandinata estiva è quasi un raggio di sole (5/15 al tiro, 6 falli commessi, -7 di plus/minus collettivo), che il sabato sera a Bologna c’è anche di meglio da fare che stare su un parquet a maltrattare lo sport più bello del mondo. BOCCIATI.

PAUL BILIGHA/RAPHAEL GASPARDO voto 2: l’avevamo detto in tempi non sospetti che il pacchetto lunghi di Cremona ci appariva essere il punto debole della squadra, ma dopo la prima giornata sembravamo doverci iniziare a ricredere, appunto “sembravamo”.
Nella mattanza trentina i due in questione, masticati e digeriti abilmente da quel mostro famelico di nome Johndre Jefferson, decidono di fare da spettatori non paganti (2 punti in tutto con 7 falli commessi), costringendo Pancotto ad andare, spesso, col quintetto leggero, senza i risultati sperati. Io quelle cose le penso sempre, sta a voi farmi ricredere, di tempo ce n’è, per ora. NULLI.

RED OCTOBER CANTU’ voto 1: 2 partite 2 sconfitte, la seconda senza quasi mai colpo ferire nel derby lombardo con Brescia.
Una squadra che sembra vuota, senz’anima, nonostante la presenza di un allenatore esperto e carismatico come Rimas Kurtinaitis.
E il patron Gerassimenko ha già cominciato con il suo show: dopo Dominc Waters al posto dello sfortunato Zabian Dowdell sono stati aggregati, alla prima squadra, Valerio Spinelli ed Alex Acker, come se non bastasse quello a cui abbiamo dovuto assistere la scorsa stagione. AFFONDATI.

EDGAR SOSA voto 0: il fiore all’occhiello della campagna rafforzamento estiva casertana non dà segnali di vita.
Dopo l’esordio così così con Reggio Emilia si ripete, in peggio, a Varese, dove non entra mai in partita ma, cosa più preoccupante, al di là di numeri di per sé preoccupanti (2/14 dal campo e 5 palle perse al Pala Whirpool, che sommati al 3/14 e palle perse della prima giornata fa 5/28 al tiro e 9 palle perse dopo 2 turni), sembra essere in un altro mondo, totalmente deconcentrato, e la cosa non si spiega vista la comprovata esperienza quasi decennale.
Che si dia presto una svegliata, che ora c’è ancora tempo. NINNA NANNA.

Nessun commento:

Posta un commento