La nona sinfonia di Zelimir Obradovic e una storica prima volta per la Turchia.
Il Fenerbahce arriva dove nessuna turca era mai arrivata, sul tetto
d’Europa. E lo fa grazie a due italiani, il gm Maurizio Gherardini e Gigi Datome,
decisivo nel parziale di 8-0 che piega le ginocchia dell’Olympiacos
(80-64 il finale) nella seconda parte del terzo periodo. Per il tecnico
serbo l’Eurolega numero 9 arriva con la quinta squadra diversa dopo Partizan
Belgrado, Joventut Badalona, Real Madrid e Panathinaikos Atene e lo
consacra definitivamente (non che ci fossero dubbi) come il più grande
tecnico europeo di sempre. Ma la gioia più grande è per Datome, che
finalmente vince qualcosa che può sentire legittimamente suo. Se lo
meritava, anzi strameritava.
Si parte in un rumore assordante, i fischi quando la palla è in mano ai
greci sono impressionanti. La schiacciata iniziale di Vesely non fa
altro che innescare la miccia gialla. Bogdanovic viene piazzato sul
genio Spanoulis, i greci cambiano sistematicamente cercando di chiudere
l’area ma lasciano troppo spazio sull’arco. Le triple di Kalinic e Dixon
siglano il break di 8-0 per il 13-6 interno. Kalinic poco dopo tocca
quota 9 col Fener che doppia l’Oly sul 16-8 grazie a un’intensità
difensiva spaventosa. Spanoulis resta in campo nonostante il 2° fallo
dopo 5’30”, E’ ancora il serbo ex Stella Rossa a colpire da lontano
(24-18), con replica di Papanikolaou e canestro sulla sirena di
Bogdanovic per il 26-18 a fine quarto. Chiuso dal Fener con 10/17 su
azione (contro il 4/11 dei greci) e 10 rimbalzi a 5. E’ Datome a
siglare il +9 dalla lunetta in avvio di seconda frazione. Green da 3 e
Waters in entrata fanno 27-23 e sembra di assistere alla semifinale col
Cska, con l’Oly che pare sempre sul punto di crollare e invece trova
canestri per restare lì. Ci prova ancora Bogdanovic con un 5-0 personale
(34-25 a -3’39” dalla pausa) a piegare la resistenza del Pireo, che con
3/10 dall’arco fatica a far punti in area (4/15 da due) dove Udoh
(limitato però in attacco, come già nelle 2 sfide di stagione regolare)
mette paura. E’ lui dalla lunetta a siglare il massimo vantaggio turco
sul 35-25. Arriva il 3° fallo di Bogdanovic a 1’09” dall’intervallo
lungo, e l’Oly accorcia nuovamente (37-32 con tripla di Mantzaris). Le
squadre vanno negli spogliatoi sul 39-34 e per come si è messa la gara è
l’Oly ad essere più soddisfatto.
Funziona il quintetto greco con Milutinov che trova spazio in area dopo
le due triple di Mantzaris. Il Fener non riesce a levarsi di dosso i
“fastidiosi” Reds (49-44 al 25’), con Datome che entra e difende su
Papanikolaou e si guadagna i liberi del +9 (53-44). Ora l’Olympiacos
barcolla e sembra in calo di energia, sfiancato da quella Duracell dei
turchi. Ed è proprio Gigi a mettere la tripla del +13 (57-44 al 23’) che
mette alle corde i greci a capo di un 8-0 che fa tremare le mura della
Sinan Erdem Arena. E’ ancora l’azzurro a infilare in sospensione il +14
prima che Birch e due stoppatone del solito fenomenale Udoh fissino il
60-48 al 30’. Un’altra tripla di Datome (63-50), decisivo nel parziale
tagliagambe e due liberi di Udoh per il 65-50 sembrano chiudere i conti.
Quando Pero Antic la mette dall’arco per il 68-50 è tempo di far festa,
anche se mancano ancora 8’. L’Olympiacos non ne ha proprio più. E la
festa può avere inizio sugli spalti, con largo anticipo.
Fenerbahce - Olympiacos 80-64
La finalina è di consolazione solamente per i giocatori, svuotati dalle
rispettive sconfitte di 48 ore prima. Per i club in palio ci sono
200.000 euro, quelli che vanno alla terza classificata, quindi non è
solo una questione d’onore. Ma l’intensità, inevitabilmente, è quella di
un’amichevole estiva. S’impone il Cska Mosca, avanti dal primo
all’ultimo minuto. Il primo quarto è dominato dai russi che chiudono con
un crossover di Teodosic che mette a sedere Reyes e serve un assist al
bacio per Haynes che infilava il 23-10 sulla sirena. Gli spagnoli cadono
a -20 ma poi hanno una piccola reazione nella seconda parte del 2°
quarto, ricucendo il distacco a 13 alla pausa (45-32). Mentre sugli
spalti è già “battaglia sonora” tra tifosi del Fener e dell’Oly. Anche
la ripresa propone la stessa musica (sia tra tifosi che sul parquet). Il
Real spreca tanti palloni che potrebbero rimetterlo in partita e il
Cska lo punisce con Hines e De Colo (9 punti nel 3°) arrivando
all’ultimo minibreak sul 69-56. I Blancos non oppongono una strenua
resistenza e anche l’ultimo periodo scivola via senza che il margine
scenda sotto la doppia cifra.
Real Madrid - Cska Mosca 70-94
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