domenica 3 settembre 2017
Eurobasket: Spagna show, risorge la Francia, crolla ancora Israele!
GRUPPO A: POLONIA - ISLANDA 91-61 (16-14; 41-29; 60-37).
L'Islanda non si sblocca e non riesce a ripetere l'operazione "simpatia" di 2 anni fa: troppa Polonia per gli uomini di coach Pedersen che, dopo 10' positivi, si lasciano schiacciare da Slaughter e soci che, di fatto, si riprendono dopo la sconfitta all'esordio.
Dopo lo 0-6 firmato Ermolinskij - Vilhjalmsson - Hermannsson, la Polonia si svegliava grazie ai liberi di Kulig e Koszarek: ancora Kulig regalava il primo vantaggio ai suoi, ma l'Islanda provava a reagire riportandosi avanti con Stefansson, ma Gielo, dall'arco, scriveva il 16-14 che mandava agli archivi il primo periodo. L'Islanda sembrava esserci, Baeringsson era un fattore e non lasciava mai scappare la Polonia fino a che, negli ultimi 4', Waczynski decideva di mettersi in proprio ed i polacchi piazzavano un break di 13-5 che allargava la forbice del punteggio a metà gara. Hermannsson e Vilhjalmsson, ad inizio terza frazione, ci provavano in tutti i modi ad inscenare una rimonta per gli islandesi, ma Cel e Waczynski acceleravano in maniera clamorosa, fino al +23 che metteva in assoluta tranquillità i polacchi. Ultimo periodo senza storia, coach Taylor concedeva minuti a tutti i suoi giocatori, i quali riuscivano ad iscriversi a referto; l'Islanda toccava anche i 33 punti di svantaggio, salvo "rientrare" a -30 con la tripla finale di Bjornsson.
Top scorer: Waczynski (15) - Vilhjalmsson (16).
GRUPPO D: LETTONIA - BELGIO 92-64 (24-25; 47-33; 63-55).
Chi si sofferma solo al punteggio, penserà ad una passeggiata di salute della Lettonia, con un Belgio mai in partita. Invece gli uomini di coach Casteels rimangono rimangono in partita per tre quarti di gioco, salvo poi sprofondare nell'ultimo periodo di gioco.
Eppure il Belgio, dopo 2' di gioco, era avanti di 6 (2-8) grazie ad un ispirato Hervelle, bravo a mettere in difficoltà in diversi modi la difesa lettone; Timma suonava la carica per i suoi, Porzingis regalava il primo vantaggio alla Lettonia con il pallino del gioco che, però, cambiava costantemente padrone: Gillet e Van Rossom provavano a scavare un nuovo mini-break, ma il canestro di Smits portava la Lettonia a -1 al primo mini intervallo. Nel secondo periodo Porzingis iniziava il suo personale show, con il Belgio che non trovava praticamente mai la via del canestro: il tecnico chiamato alla panchina belga semplificava il compito dei baltici che, con Timma e Meiers, raggiungevano la doppia cifra di vantaggio all'intervallo, complici i soli 8 punti realizzati dal Belgio. Il copione sembrava doversi ripetere all'intervallo, dopo che i canestri di Grazulis e Porzingis facevano segnare il +17 a favore della Lettonia già al 21'. Tutto finito? Macchè, il Belgio trovava energie e varchi e, guidata dai soliti De Zeeuw ed Hervelle, oltre ad una buona abnegazione nella propria metà campo, rientravano fino al -4 (58-54 al 28') grazie al piazzato di Gillet. La formazione di coach Bagatskis si svegliava dal torpore grazie a Grazulis ed alla tripla di Timma, ma Salumu, dalla lunetta, realizzava il 63-55 del terzo periodo. Chi si aspettava un ultimo periodo elettrizzante, però. rimaneva ampiamente deluso: dopo la tripla di Gillet (63-58), la Lettonia piazzava, in 6', un super break di 23-0 chiuso proprio da un layup di Gillet (86-60 al 38'), con il Belgio che, nell'ultimo parziale, realizzava soltanto 9 punti.
Top scorer: Timma, Porzingis (27) - Hervelle (12).
GRUPPO C: MONTENEGRO - UNGHERIA 72-48 (14-11; 39-29; 60-40).
Prima vittoria a questo Eurobasket per il Montenegro di coach Tanjevic che, contro una non irresistibile Ungheria, porta a casa una vittoria in maniera molto più semplice del previsto. Un vero disastro per i magiari: 20 punti per Vojvoda, 13 per Perl, poi il vuoto, con Hanga che in 22' di gioco, realizza 8 punti ma con 3/10 dal campo.
Djurisic e Hanga inauguravano il match, ma si segnava poco e sprecava tanto, con la Macedonia che metteva due possessi di vantaggio tra sè e l'Ungheria con i liberi di Vucevic; Dubljevic era scatenato, Vojvoda trovava un canestro dal campo per i suoi dopo un'eternità, con Eilingsfeld che rispondeva ad Ivanovic e realizzava il 14-11 di fine primo periodo. Non cambiava il liet motiv del match nel secondo periodo, con il Montenegro che provava ad allungare e l'Ungheria che, con voglia e determinazione, qualche modo si teneva in partita, costringendo Montenegro a qualche errore di troppo; durava poco il sogno magiaro, perchè Ivanovic si scatenava ed il punteggio, al 15', recitava 27-17. Vojvoda si caricava i suoi sulle spalle ed era l'unico, dal campo o dalla lunetta, a realizzare per l'Ungheria, Perl gli dava una mano ed il secondo quarto si chiudeva sul 39-29. I 4 punti in fila di Hanga ed il canestro del solito Vojvoda erano l'ultimo sussulto dell'Ungheria (47-37 al 25') che, a sua volta, concedeva un break di 8-0 (che diventava 13-3) che praticamente chiudeva il match. Ultimo periodo che si giocava solo per le statistiche, in cui si segnava esageratamente col contagocce: 12 punti per il Montenegro, solo 8 per l'Ungheria che, a meno di sorprese, vede complicare il suo cammino verso il secondo turno.
Top scorer: Vucevic, Dubljevic (13) - Vojvoda (20)
GRUPPO B: GEORGIA - GERMANIA 57-67 (19-19; 36-41; 52-55).
Vince ancora la Germania che batte la Georgia al termine di un match equilibratissimo per 3 periodi, con i tedeschi che, di fatto, costringono la Georgia a soli 5 punti nell'ultimo quarto.
Markoishvili e Shengelia rispondevano subito a Benzing, Theis impattava a quota 4, ma Markoishvili ispirato, teneva avanti le Georgia in un inizio dal punteggio molto basso. Pachulia portava avanti la Georgia sul +5, Schroder rispondeva e ribaltava l'inerzia del match, senza fare i conti con Shengelia che, con 4 punti in fila, impattava sul 17-17; i liberi di Lo prima, e Shermadini poi, chiudevano la prima frazione sul 19-19. Rispetto al primo periodo, le squadre iniziavano il secondo quarto di gioco a ritmi più alti, trovando così più facilmente la via del canestro; ne approfittava la Germania che, con le seconde linee, teneva il vantaggio minimo con Hartenstein e Akpinar, con Shengelia e Shermadini che, dalla lunetta, rispondevano ai teutonici. L'equilibrio veniva rotto dalle triple di Schroder e Voigtmann, con Pachulia che mandava le squadre all'intervallo sul 36-41. La confusione con cui iniziava la terza frazione di gioco, veniva interrotta dal 5-0 griffato Markoishvili - Dixon che riportava avanti la Georgia, Theis ripondeva per le rime, ma era la Georgia ad avere il pallino del gioco, seppur con vantaggi ridotti. Il punteggio, infatti, recitava 51-47 fino a che Hartenstein, Barthel e Schroder riportavano la nazionale teutonica al comando delle operazioni con un break di 1-8, che chiudeva il terzo quarto sul 52-55. L'ultimo periodo iniziava con tanti errori, e la Georgia, con Tsintsadze, riusciva a rimanere aggrappata al match (54-57 al 32'); le triple di Benzing e i canestri da sotto di Akpinar e Schroder regalavano alla Germania un break di 10-0 che tagliava le gambe ad una Georgia che, seppur volenterosa, non riusciva a capitalizzare l'antisportivo fischiato a Voigtmann su Pachulia e, di fatto, lasciava scivolare il match con soli 5 punti all'attivo negli ultimi 10' .
Top scorer: Pachulia (14) - Schroder (23)
GRUPPO A: GRECIA - FRANCIA 87-95 (15-27; 36-55; 57-75)
Risorge la Francia che, dopo la beffa dell'esordio contro la Finlandia, incanta, spreca ed infine porta a casa i due punti, importantissimi nell'economia del match. Troppo snervante la Grecia, troppo dipendente dall'atletismo di Antetokounmpo e dalle giocate del duo Pappas - Sloukas.
Eppure aveva iniziato bene la Grecia, con Bouroussis e la tripla di Calathes, prima del sorpasso firmato Fournier e De Colo. Gli ellenici rimanevano a galla con Printezis e la tripla di Papapetrou, ma l'alchimia francese, illuminata dalla visione di gioco di Diaw, consentiva di chiudere il primo periodo sul 15-27. La Grecia, disunitasi troppo presto, trovavano punti solo dalla lunetta ma, al contempo, lasciavano campo aperto all'assatanata nazionale transalpina: il canestro ellenico, infatti, era facile terra di conquista per Labeyrie e De Colo, e soltanto grazie ai canestri di Pappas e Sloukas la Grecia conteneva il distacco entro le 20 lunghezze. L'altalenante prova di Pappas e soci, veniva tremendamente confermata nel terzo periodo, con Heurtel che firmava subito il +21, Printezis riportava i suoi fino al -15 (42-57 al 23'), ma l'incostanza greca era perfetta per Heurtel e Lauvergne che ampliavano il distacco a loro piacimento. Nel miglior momento francese (49-71) Antetokounmpo, dopo aver piazzato stoppate a destra e manca, si metteva in proprio e provava a svegliare i suoi: troppo poco per spaventare la Francia, che comunque chiudeva avanti di 18. Sul canestro di Seraphin, che valeva l'ennesimo ventello di vantaggio, i francesi staccavano la spina probabilmente troppo presto: sul 57-77, la difesa di Antetokounmpo ed i canestri di Calathes e Printezis permettevano alla Grecia di toccare un insperato -6 (72-78) che riapriva clamorosamente il match. Ma l'errore di Mantzaris dall'arco e la conseguente risposta da campione di De Colo spezzavano le gambe alla Grecia che, spiazzata dagli assist al bacio di Diaw per i compagni, non riusciva più ad aver contatto col match, aumentando i rimpianti per i primi 3 quarti giocati con eccessiva supponenza e superficialità.
Top scorer: Printezis (22) - Lauvergne, Fournier (21)
GRUPPO D: RUSSIA - SERBIA 75-72 (18-21; 40-38; 58-51).
Va alla Russia il big match del girone D tra Russia e Serbia: una gara bellissima ed equilibrata, in cui il massimo vantaggio era raggiunto dalla Russia a metà ultima frazione (9 punti).
La tripla di Lucic rompeva il ghiaccio, ma Kulagin, Shved e Vorontsievich mettevano in chiaro le intenzioni della Russia; ma Marjanovic era un fattore ed il suo personale 0-7 consentiva alla Serbia di impattare a quota 10, Lulic e Bogdanovic portavano il break fino allo 0-12 prima che Kulagin, dall'arco dei 6.75, potesse sbloccare il punteggio per i russi. Macvan tentava un ulteriore allungo, la tripla di Khvostov fissava il punteggio sul 18-21 del primo quarto. Il risveglio di Shved e Kurbanov prolungavano l'alternarsi di proprietario del match, Milosavljevic rispondeva a tono, ma nessuno mai riusciva ad avere il controllo del match (30-32 al 17'). Marjanovic disturbava gli avversari sotto le plance guadagnandosi diversi viaggi dalla lunetta più o meno fortunati, Kulagin allungava fino al +5 ed il canestro di Savic teneva la Serbia ad un solo possesso di svantaggio all'intervallo lungo. Shved da un lato e Bogdanovic, soprattutto dall'arco, regalavano spettacolo ai tifosi presenti sugli spalti, ma la prima vera scossa al match la dava la Russia che, con le triple di Kulagin e Fridzon, scavava il solco tra le due formazioni. Marjanovic dimezzava lo svantaggio serbo, Lulic, dall'arco e ancora Marjanovic riportavano addirittura la formazione di Sasha Djordjevic avanti nel punteggio, con i russi che faticavano a metter punti sul tabellone. A cambiare, per l'ennesima volta, l'inerzia del match era Mozgov, quasi anonimo fino a quel momento e, complici i liberi di Shved ed il canestro di Kurbanov, la Russia raggiungeva il massimo vantaggio (70-61 al 36'). La Serbia, tutt'altro che disunita, rientrava nel match con Kuzmic e Bogdanovic (75-71 al 39'), Milosavljevic faceva 1/2 dalla linea della carità, Shved non chiudeva il match ma la Serbia non aveva più le energie per raggiungere il supplementare.
Top scorer: Shved (22) - Marjanovic, Bogdanovic (19)
GRUPPO C: REP. CECA - SPAGNA 56-93 (14-33; 23-56; 38-76)
Partita senza storia alla Polivalent Hall di Cluj dove la Spagna strapazza la Repubblica Ceca costringendola a soli 56 punti realizzati, tanti quanti quelli messi a segno dalla Roja nei primi 20'. Sugli scudi, nemmeno a dirlo, l'immenso Pau Gasol, autore di 26 punti e 8 rimbalzi.
Il match dura effettivamente 3': l'ottimo avvio di Kriz illude i cechi, Peterka realizza i punti del 9-10, poi inizia il monologo spagnolo, inesorabile e veemente, intervallato da Satoransky e dalla tripla di Palyza. Rubio è implacabile, i due Gasol si divertono e creano amnesie ai lunghi della Repubblica Ceca, con Oriola ed Hernangomez che chiudono il primo parziale e, di fatto, anche i giochi a fine primo quarto. Gli altri tre periodi servivano alla Spagna per provare schemi e dare minuti a tutti gli elementi di coach Scariolo: solo Abrines non metteva piede in campo, mentre Vives non riusciva a scrivere il suo nome nel tabellino dei marcatori. Da rivedere le ambizioni della Repubblica Ceca che, probabilmente, non andranno oltre il superamento del girone.
Top scorer: Kriz (11) - Pau Gasol (26)
GRUPPO A: FINLANDIA - SLOVENIA 78-81 (22-22; 42-52; 63-65)
Sfiora l'impresa la Finlandia che, alla Helsinki Arena fa tremare la Slovenia ma deve inchinarsi al solito Goran Dragic da 29 punti, 5 assist e 4 rimbalzi. Alla Finlandia non basta l'ennesima bella prova di Markkanen, che chiude con 24 punti e 7 rimbalzi.
Doncic rompeva gli indugi e guidava la Slovenia al primo mini allungo (5-12 al 3'), Kotti, Huff e Koponen rispondevano al talento del Real Madrid, ma Dragic era ispiratissimo e metteva 5 punti tra le due squadre (13-18 al 7'). La Finlandia rimaneva a galla ed impattava con le triple di Markkanen e Salin, facendosi anche preferire ad inizio seconda frazione (30-26 con la tripla di Nuutinen); 10 punti in fila di Dragic riportavano avanti la Slovenia, Randolph e Cancar aprivano la forbice tra le due squadre con Blazic che faceva toccare il +12 agli uomini di coach Kokoskov, massimo vantaggio per la Slovenia. Al rientro dagli spogliatoi, erano 5 punti di Murphy a suonare la carica per la nazionale finnica che, con i successivi 4 punti di Koponen si riportava ad un solo possesso di svantaggio. Randolph e Prepelic davano ossigeno agli sloveni, ma le triple di Koivisto vanificava ogni allungo avversario. La Slovenia, infatti, non riusciva mai a trovare l'allungo decisivo, nonostante i lampi di classe di Doncic e Dragic: alla Slovenia 2D mancava effettivamente qualcosa, Markkanen era implacabile e, con 4 punti in fila, riportava i suoi avanti a 38'' dal termine. Nel concitato finale, Dragic era implacabile dalla lunetta, Wilson mancava il contro sorpasso e Randolph tremava dalla lunetta (78-79); lo stesso giocatore del Real Madrid recuperava una sanguinosa su Markkanen e volava a schiacciare per il +3, con il talento finlandese che non riusciva a trovare la conclusione per l'eventuale overtime.
Top scorer: Markkanen (24) - Dragic (29)
GRUPPO C: CROAZIA - ROMANIA 74-58 (20-12; 42-29; 57-42).
Dura poco più di un quarto la gara tra Croazia e Romania: troppa differenza tecnica tra i padroni di casa e la formazione di coach Petrovic, che emerge quando i croati premono sull'acceleratore. Grande prova balistica dall'arco per i croati, che chiudono con il 60% al cospetto del 38% da 2.
Eppure ad iniziare meglio era la Romania che, con le triple di Mandache e Moldoveanu, ed i canestri di Baciu, si portava ad un clamoroso 0-10 in 4' di gioco. Le amnesie croate costringevano al time out coach Petrovic: la Croazia cambiava marcia, Calota-Popa segnava per l'ultimo vantaggio rumeno, ma il break a cavallo tra primo e secondo quarto recitava 28-2 per Bogdanovic e soci. Nicolescu e Mandache segnavano a buoi ormai scappati, la tripla di Moloveanu ed il canestro di Olah illudevano oltremodo la Romania, in quanto la Croazia dava l'impressione di giocare col freno a mano tirato. La tripla di Bender faceva segnare il +17 per i suoi, Torok e Kuti provavano a limitare i danni, ma Ukic prima e Torok poi, dalla lunetta, fissavano il 42-29 di metà gara. La Romania provava con ardore a rientrare nel match, ma Zoric e Bogdanovic tenevano al gelo le velleità di rimonta avversarie: i padroni di casa, infatti, riuscivano solo al 26', con il canestro di Paliciuc, a rientrare sotto la doppia cifra di svantaggio, ma la Croazia faceva il bello ed il cattivo tempo a proprio piacimento. Il copione non cambiava nell'ultima frazione, con Niculescu e Calota-Popa che gettavano il cuore oltre l'ostacolo: ma le triple di Bogdanovic, Kruslin, Ukic e Saric facevano filare via il match senza ulteriori patemi.
Top scorer: Bogdanovic (21) - Moldoveanu (14)
GRUPPO D: GRAN BRETAGNA - TURCHIA: 70-84 (18-23; 36-49; 54-65).
Prima vittoria in questo Europeo per i padroni di casa della Turchia che spazzano via la Gran Bretagna, ancora a quota 0 nel suo girone. Inutile, per i britannici, la doppia doppia da 15 punti e 14 rimbalzi di Olaseni, mentre per i Turchi, da sottolineare la prova di Mahmatoglu, che chiude con 24 punti e 6 assist.
Il promettente inizio britannico era dettato dalle triple di Clark, Okereafor e Nelson, ma Erden riportava a contatto i turchi con la sua costante presenza nel pitturato (11-10 al 5'); Lawrence colpiva ancora dall'arco, Mahmatoglu realizzava la prima tripla del suo match, Erden e Guler portavano il primo mini break a favore dei turchi. Il vantaggio degli uomini di coach Sarika toccava la doppia cifra di vantaggio con il canestro di Korkmaz, i britannici, però, morivano e vivevano con le conclusioni dall'arco e le triple di Lawrence e Johnson li portavano sul -6 (26-32); l'attacco della Gran Bretagna si inceppava pericolosamente, e così i turchi che, grazia alle triple di Mahmatoglu si portavano sul +16. I britannici mettevano in pericolo il vantaggio della Turchia, nonostante la prova balistica dai 6,75 di Mahmatoglu, con i canestri di Mockford e Achara: il 59-64 del 31' ed il 65-70 del 34' arrivavano nel miglior momento della GB che, però. non andava mai oltre le 5 lunghezze di svantaggio. Mahmatoglu, Erden e Guler spezzavano i sogni di rimonta dei ragazzi di coach Prunty, relegati in fondo alla classifica del girone D.
Top scorer: Lawrence, Olaseni (15) - Mahmatoglu (24)
GRUPPO B: ISRAELE - LITUANIA 73-88 (23-19; 37-38; 51-71).
Dopo due quarti all'insegna dell'equilibrio, Israele crolla nella seconda metà gara subendo ben 33 punti nel terzo periodo, lasciando così due punti ad una più cinica Lituania, guidata dal duo Ulanovas e Kuzminskas.
Mekel e Howell infiammavano la Tel Aviv Arena, Motejunas e Valanciunas rispondevano dal pitturato, mettendo in difficoltà i lunghi israeliani. Kuzminskas segnava il primo vantaggio lituano, Mekel e Casspi rispondevano dall'arco, Zalmanson fissava il punteggio sul 23-19 di fine primo periodo. Il vantaggio fisico lituano nel pitturato, portava ad un parziale di 11-0 (23-30 al 15'), con Howell costretto agli straordinari per ridare ossigeno ad Israele; il lungo ex Caserta firmava un personale 6-0 che riportava i suoi ad un solo possesso di svantaggio, Ulanovas, Maciulis e Kalnietis ribattevano in un amen, ma era ancora Howell (10 punti nel quarto), coadiuvato da Casspi, teneva a contatto le due squadre. La Lituania tornava con il piglio giusto dagli spogliatoi e, con un break di 2-14, davano una forte spallata al match; Israele vacillava in maniera vistosa, il quarto fallo di Howell complicava oltremodo i piani di coach Edelshtein, che era costretto a gettare nella mischia un volenteroso e combattivo Kadir. I lituani, padroni del campo, raggiungevano le 20 lunghezze di vantaggio, con Kuzminskas che faceva il bello ed il cattivo tempo. Il match volava, così, agli archivi, senza che Israele riuscisse mai a trovare le giuste contromisure agli avversari.
Top scorer: Howell (20) - Ulanovas (18)
CLASSIFICA
GRUPPO A: Slovenia 4; Grecia, Polonia, Francia, Finlandia 2; Islanda 0.
GRUPPO B: Italia, Germania 4; Lituania, Georgia 2; Ucraina, Israele 0.
GRUPPO C: Spagna, Croazia 4; Montenegro, Rep. Ceca 2; Romania, Ungheria 0.
GRUPPO D: Russia 4; Lettonia, Turchia, Serbia, Belgio 2; Gran Bretagna 0.
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